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"MISSIONE GRADO": IL DOCUFILM
DEL REGISTA CARLO CHRISTIAN SPANO
 CHE RACCONTA I  NOSTRI SASSARINI
 SOTTO L'INCREDIBILE CIELO AFGHANO
 di Maurizio Sulig

UN SINCERO E ONESTO OMAGGIO A PERSONE NORMALI CHE FANNO COSE CHE POI TANTO NORMALI NON SONO, IN CONTESTI ANCORA MENO NORMALI, E A UNA TERRA BELLISSIMA E CRUDELE

Avendo passato, sia pure in due rate, un po piú di un anno della mia vita fra Herat, Bala Murghab, Farah, Bala Baluk, Qal-Ye-Naw e altre amene localitá, sono naturalmente incuriosito da film e reportage sull’argomento, e ne ho visti molti.

Ma questo “Missione Grado” è quello che veramente mi ha toccato, è quello che davvero mi ha fatto rivivere i momenti, le sensazioni, i pensieri di quei giorni passati laggiú, da Vice Comandante del Regional Command West prima e da Senior Advisor del 207° Corpo d’Armata dell’Esercito Afghano dopo.

Il film documentario di Carlo Christian Spano è riuscito a farmi rivivere l’arrivo in un mondo color ocra, dove una polvere fina come il talco ti si infila in posti della tua anatomia che non immaginavi nemmeno ci potessero essere. Mi ha riportato a Bala Mourghab, il Castello sul Murghab, che sembrava la Missione di El Alamo, al ponte sul fiume che ogni volta che ci passavi non potevi fare a meno di domandarti cosa fosse a tenerlo in piedi, a quelle strane brulle colline coniche, alla COP Highlander, tanto duramente contesa nell’inverno del 2009, ed agli altri avamposti della bolla di sicurezza faticosamente stabilita e tenacemente allargata, giorno dopo giorno, con un’azione fatta di dialogo e comprensione, ma anche di fermezza, di capacità di far capire che non si stava scherzando.
 


Nei minuti che scorrono vengono portati in casa i vecchi senza tempo, Bism'illah Ul Rahman Ul Rahim, dritti come spade o piegati in due dall'artrite, che sembrano Patriarchi dell'Antico Testamento, finché non suona la suoneria dell'ultimo successo di Bollywood e uno di loro comincia un dialogo a raffica di suoni aspirati e scatarranti in pashto...e i nostri Soldati, Soldati veri, uomini e donne, che escono ogni mattina, o ogni sera. Gesti sicuri, concentrati, facce barbute, serie, occhi attenti, e poi quella volta che la situazione si fa scottante e per 5 minuti che sembrano eterni tutto è un casino, una volta di più scopri che quello che tiene insieme tutti e resta calmo e sa cosa fare quasi mai è quello coi muscoli pompati e pieno di tatuaggi, bensì quello taciturno, poco appariscente, quello che prima di parlare ce ne vuole. E vale la pena di rilevare come fra i Soldati intervistati non ci sia nessuno che si atteggi a dispensatore di storie di eroiche gesta, ancorché in almeno due o tre casi (il fante alla COP Highlander, il pilota di A 129, il Maresciallo anche lui alla COP) si capisca chiaramente che i loro momenti “caldi” li hanno passati.

Una cosa che mi ha colpito, e che non mancherà di colpire chi per quei posti ci è passato, e non si è fermato alla relativa civiltà di Camp Arena, è come quasi tutti dicano che, fra i ricordi più “forti” che si porteranno dietro, c’è il cielo. Ascoltandoli, ti ritorna in mente quel cielo nero, profondo, che copre un mondo impolverato e cencioso con un manto di velluto, con così tante stelle, tante, così tante, così vicine e così diverse, il Gran carro così basso sull’orizzonte e Orione fuori posto e Cassiopea che quasi non la vedi e hai difficoltà a trovare la Stella Polare , quei momenti in cui in compagnia solo del cielo così eterno e diverso e del silenzio e del vento che continua a soffiare ti vien voglia di sdraiarti per terra e farti piovere addosso quei milioni di stelle....


Ma il grande merito di questo bel documentario è quello di essere un raro prodotto libero dagli stucchevoli cliché ai quali siamo ormai assuefatti: quello della foto di propaganda, bella lucida con la mimetica stirata e la sciarpina a rete, quello delle povere anime tremebonde alla disperata ricerca dei soldi per pagare il mutuo o quello non meno fastidioso del “tutti eroi a prescindere” (ovviamente giovani e belli), per citare solo i più rappresentativi. Il regista Spano riesce a trasmettere come il nostro eroe abbia un cerchio alla testa che pulsa dietro gli occhi ed il collo sia irrigidito a causa del peso dell’elmetto. Ti passa che la rallista a sera stringerà i denti per il mal di reni causato dall’effetto combinato del peso del giubbotto anti proiettile, del controllare la ralla con la schiena e degli scossoni del lince, la bocca permanentemente impastata del sapore del cloro misto ad acqua con cui si è lavata i denti, la pelle scartavetrata dalla sabbia e gli occhi rossi a furia di controllare il suo settore, sole vento visore I/R giorno o notte fa lo stesso. Ti fa sentire che l’uno e l’altra, e i loro Comandanti come loro, puzzano di calze infeltrite e di indumenti male asciugati, con un filo di odore di Lasonil perché scendendo dal Lince i 90 kili della porta sono andati ad incontrare il ginocchio.

Quindi, detto da uno che ci è stato e non a inventariare moduli: se qualcuno è davvero interessato ad avere una sensazione di cosa sia stata la missione in Afghanistan, quella vera, sul terreno, cosa sia stata per i Soldati che l’hanno vissuta, senza pregiudiziali ideologiche, allora questo sincero ed onesto omaggio a persone normali, che fanno cose che poi tanto normali non sono in contesti ancora meno normali, ed a una terra bellissima e crudele, merita di essere visto.

                                                                                                                                    MAURIZIO SULIG

 

 

PREMI E RICONOSCIMENTI INTERNAZIONALI PER  "MISSIONE GRADO"

Milano International Film Festival 2015, Italy - Nomination “Best Documentary” and “Best Editing”
I Filmmaker International Film Festival - Marbella 2015, Spain - “Special Mention”
Los Angeles Cine Fest, USA - “Official Selection”
Miami Independent Film Festival, USA - “Official Selection”
Hollywood Sky Film Festival, USA - “Best Documentary”
Hollywood International Moving Pictures Film Festival, USA - Winner “Documentary Feature” November Edition
12Months Film Festival, Romania - Winner “Best Documentary Feature” November Edition
DOFIFF 2016 Depth of Field International Film Festival, USA - Award of "Excellence" and "Exceptional Merit"
UK International Veterans’ Film Festival, UK - “Official Selection"
Los Angeles Urban Film Festival, USA - “Official Selection"
Spotlight Film Awards, USA - "Silver Award Winner"
Hollywood International Independent Documentary Awards, USA - "Winner" Documentary Feature Foreign
TheModCon London Film Festival, UK - “Best Foreign Documentary" Nominee
The Impact DOCS Awards, USA - Winner "Award of Excellence"
Magwill International Film Festival, USA - “Best Documentary Film" Grant Award
Headline International Film Festival, USA - "Award of Merit”
Singapore World International Film Festival, Singapore -“Official Selection”
North American Film Awards (NAFA), USA - “Nomination“
Coral Coast Film Festival, Italy - “Official Selection”
New York Film Week, USA - “Official Selection”
The Indie Fest Film Awards, USA - Winner "Award of Merit - Special Mention"
Wolves Independent International Film Awards, Lithuania - “Official Selection”
iHolly The Next Generation Indipendent Film Festival, USA - “Official Selection”
International Independent Film Awards IIFA, USA - Winner "Platinum Award"
FAME'US International Film Festival, USA - Winner "Silver Award"
Accolade Global Film Competition, USA - Winner "Award of Excellence"
GOLDEN CAMERA, Kazakistan - “Official Selection”
TORONTO Film Week, Canada - “Official Selection”
Hollywood Verge Film Awards, USA - Winner “Best Documentary Feature - International ”
Star Doc Film Festival, USA - Winner "Best Military Documentary”
The Monkey Bread Tree Film Awards, UK - “Official Selection”
Hollywood Cosmopolitan Independant Film Awards, USA - “Official Selection”
Indie Hype, Australia - “Best Documentary” Nominee
Near Nazareth Festival, Israel - “Official Selection”
EURO FEST European International Film Festival, Russia - “Official Selection”
Amarcord Arthouse Television & Video Fest, USA - “Official Selection” Finalist
Ekurhuleni International Film Festival, South Africa - “Official Selection”
Barcelona Film Festival, Spain - Special Jury Prize Documentary
OIFF International Open Film Festival, Bangladesh - Semifinalist
Toronto World International Film Festival, Canada - “Official Selection”
Swedish International Film Festival True, Sweden - “Official Selection”
TrueDoc Documentary Festival, Ukraina - “Official Selection”
The World's Independent Film Festival San Francisco, USA - “Official Selection”
Hudson Valley International Film Festival, USA - “Best Documentary Feature” Foreign
Hong Kong World International Film Festival, China - “Official Selection”
VeteransFilm Festival, Australia - “Official Selection”
Tryon International Film Festival, USA - “Official Selection”
Laughlin International Film Festival, USA - “Best International Documentary”
Great Lakes International Film Festival, USA - “Official Selection”
Royal Starr Film Festival, USA - “Official Selection”
Meliorist International Film Festival, India - “Official Selection”
Yosemite International Film Festival, USA - “Best Foreign Feature"
Oregon International Film Awards, USA - "Grand Jury Award"
Films Infest, Spain - “Official Selection”
Accolade Global Film Competition, USA - "Outstanding Achievement" for Humanitarian Award 2016
 

 

 


Vice Comandante della SASSARI dal 2009 al 2014, il Gen. Maurizio Sulig
 ha lasciato il servizio attivo il 30 Ottobre 2015. In Sardegna è riuscito
a stabilire
 un legame speciale con i Sassarini e la loro Isola.

altri scritti del gen. sulig

 

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