OMAGGIO ALLA BRIGATA SASSARI
CAGLIARI, 19 SETTEMBRE 2015 - "Se gradito, vorrei dedicare
un piccolo pensiero ai Caduti della Brigata SASSARI nella Grande
Guerra. Grazie e forza paris!". Con questo messaggio, inviato
sulla posta elettronica del profilo Facebook del nostro giornale
online, il Maestro Gian Pietro Bernardini, pittore sardo trapiantato
nella penisola, ha voluto condividere con i nostri lettori la sua opera.
"Ho realizzato il quadro per il centenario della Grande Guerra
- ci ha scritto Bernardini - con gran senso di gratitudine verso
tutti i Caduti, in primis quelli della SASSARI". L'opera è una
tecnica mista su compensato che misura centimetri 100 x 110.
L'impatto emotivo ottenuto dall'Autore è forte. Gli urli disperati
della vedova con il bimbo in fasce stretto al petto e dell'anziano
genitore fanno letteralmente precipitare in quei maledetti anni che,
nella fornace della Grande Guerra, hanno bruciato le vite di milioni
di uomini e donne.
Il costo della prima guerra mondiale per la Sardegna è stato immane:
ogni mille coscritti sardi partiti, 138 sono morti, contro una media
nazionale di 104 ogni 1000. Dall'Isola, che al censimento del 1911
faceva registrare una popolazione di poco più 800 mila abitanti,
partirono in guerra 108 mila uomini di una fascia d'età compresa tra
i 18 e i 45 anni. 13.602 non tornarono a casa.
A loro fa riferimento la parte centrale del quadro di Bernardini: un campo
di croci, che si intuisce sterminato, in un cimitero di guerra a
ridosso della prima linea. Un fante conduce un mulo alla cavezza,
portando rifornimenti verso la trincea, contornata da concertine di
filo spinato e cavalli di frisia. Sulla linea dell'orizzonte una
catena montuosa illuminata dai lampi delle artiglierie. E, al
centro, una mostrina bianco-rossa che, a distanza di 100 anni,
continua ad essere per i Sardi simbolo di onore, orgoglio e
sacrificio. E del sangue che i Sardi hanno versato e continuano a
versare per la Patria.
Gian Pietro Bernardini è originario di Villamassargia e ha avuto sin
dall'infanzia la passione per la pittura. Trapiantato in continente ha
mantenuto un saldo legame con la sua Isola, mettendo la sua arte a
disposizione dei circoli degli emigrati sardi, soprattutto con il
Circolo Sardegna di Monza e Concorezzo in Brianza. Ha esposto le sue
opere in Italia e all'estero, ottenendo un particolare successo con
i murales, come quello dipinto a Monza dedicato a Grazia Deledda nel
centenario di "Canne al vento".
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