Il MINISTRO
DELLA DIFESA, ROBERTA PINOTTI, coL
GEN. SCOPIGNO E IL CSM ESERCITO, GEN. CLAUDIO GRAZIANO
HERAT, 5 AGOSTO 2014 - Con la resa degli onori militari sulle note di “Dimonios” - il celebre inno della Brigata SASSARI - e la deposizione di una corona al monumento ai 53 Caduti italiani durante la missione Isaf, è cominciata stamane a Herat la visita del ministro della Difesa Roberta Pinotti al contingente italiano in Afghanistan. Il ministro Pinotti, accompagnato dal Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, generale Claudio Graziano, è stato accolto ieri al suo arrivo dall’ambasciatore italiano a Kabul, Luciano Pezzotti, dall’Italian Senior Representative (la massima autorità militare italiana presente nel teatro operativo afghano), generale Antonio Satta, e dal generale Manlio Scopigno, comandante del Train Advise Assist Command West, il comando multinazionale ed interforze di Isaf su base Brigata SASSARI, schierato nella regione occidentale del Paese.
DA SX,
L'AMBASCIATORE LUCIANO PEZZOTTI, IL GEN. SCOPIGNO E IL MINISTRO DELLA
DIFESA
Sempre ieri, il ministro della Difesa ha incontrato il governatore della provincia di Herat ed i vertici delle forze armate afghane della regione ovest i quali, anche a nome del ministero della Difesa afghano, hanno espresso profonda gratitudine nei confronti del Governo italiano per l’attività di formazione e di addestramento svolta nei confronti delle forze di sicurezza afghane, il supporto fornito nella condotta delle operazioni, specialmente in occasione dello svolgimento della fase elettorale, e per l’importante opera di ricostruzione e sviluppo realizzata in questi anni nella provincia di Herat. Stamane, invece, il ministro della Difesa ha preso parte ad una riunione informativa sui progressi della missione e sulle prospettive inerenti al ballottaggio per l’elezione del successore del Presidente Karzai.
IL MINISTRO
PINOTTI COL COMANDANTE DELL'AFGHAN BORDER POLICE
Il titolare della Difesa ha poi incontrato Maria Bashir, procuratore capo della provincia di Herat, prima donna a ricoprire tale incarico in Afghanistan, da anni in prima linea nella lotta all’illegalità e per l’affermazione dei diritti delle donne. Al centro dei colloqui, i passi in avanti compiuti dalle donne nella società afghana come dimostra l’alta percentuale di coloro che si sono recate in massa alle urne per esercitare il proprio diritto di voto nell’auspicio che il futuro Presidente dell’Afghanistan, con l’aiuto della comunità internazionale, sappia dare risposte concrete ai reali bisogni del Paese.
IL MINISTRO
DELLA DIFESA COL PROCURATORE CAPO DI HERAT MARIA BASHIR
Successivamente, il ministro ha salutato i militari di tutte le
specialità delle Forze Armate italiane schierati nella piazza Italia di
“Camp Arena” ai quali ha manifestato l‘apprezzamento e la gratitudine
del Governo, del Parlamento e del popolo italiano “per lo
straordinario impegno, professionale ed umano, profuso in Afghanistan.
Una missione che nel tempo si è evoluta ma che è sempre stata
caratterizzata da storie di persone capaci di consolidare sentimenti di
profonda vicinanza e fratellanza tra il popolo afghano e il popolo
italiano. L’Italia - ha aggiunto il
ministro - è orgogliosa di voi. Siete la miglior carta
d’identità del nostro Paese all’estero”.
Nel sottolineare i tratti distintivi dell’operato dei soldati italiani,
il ministro ha affermato che “il contingente italiano può
guardare con soddisfazione al successo della delicata fase elettorale
svoltasi nella propria area di responsabilità. In questa fase, niente
affatto priva di rischi, le forze armate afghane hanno svolto un lavoro
egregio sotto il profilo della sicurezza, come testimoniano i dati
relativi all’alta percentuale di votanti, il 58% degli aventi diritto al
voto, contro il 31% del 2009. Un risultato straordinario se si pensa che
ben il 44% è stata la percentuale di donne che si sono recate alle urne”.
In merito a una possibile, futura presenza militare italiana al termine
della missione Isaf, con la formazione del nuovo esecutivo, sarà
possibile affrontare le questioni ancora aperte, quali le firme
dell’accordo bilaterale con gli Stati Uniti e del SOFA (Status Of Force
Agreement) con la Nato, indispensabili cornici giuridiche per la
permanenza delle nostre forze dopo il 2014, seppur largamente ridotte
nei numeri e con compiti solamente addestrativi e di formazione. Durante
la visita il ministro ha incontrato anche alcune rappresentanti
dell’imprenditoria femminile di Herat che, all’interno della base, hanno
allestito una mostra espositiva di prodotti caratteristici
dell’artigianato locale, realizzati anche grazie ai numerosi progetti di
microcredito avviati negli anni dal Provincial Reconstruction Team
italiano.
Tenente
Colonnello Marco Mele
Public Affairs Office Chief – Portavoce Train Advise Assist Command West
GLI
ONORI AL MINISTRO DELLA DIFESA AL MOMENTO DELLA PARTENZA DA HERAT
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