Speciali

 

 

Il Glorioso TERZO

 

SLIDESHOW

 

 

 

 

 

 

 

 

LE FOTO DI VALENTINA MURA E SEBASTIANO SOGGIU

IGNAZIO CAPPAI

IL CONCERTO

 

 

SU CHENTUCHIMBANTUNU
NELLA LEGGENDA DA 98 ANNI

(IL TESTO DELL'ALLOCUZIONE PRONUNCIATA DAL 50° COMANDANTE DEL 151° REGGIMENTO FANTERIA , COL. ANGELO DEL LUNGO)

SINNAI, 1 MARZO 2013 - Innanzitutto permettetemi di ringraziare il Comune di SINNAI e la cittadinanza intera per il sostegno e il supporto che con costanza, affetto e generosità dimostrano in ogni occasione al reggimento e un doveroso ringraziamento al Gen. Cte la B. Sassari, Gen. B. Manlio Scopigno, per averci voluto dare con la sua presenza un segno di sincera vicinanza e affetto. Carissimo Sindaco, salire verso la pineta, verso le pendici Sinnaesi è ogni volta un po’ come tornare a casa. Il mio pensiero di militare e di Sassarino va a questi luoghi, a quella Piazza dove ci siamo prima riuniti, a questa terra dove i primi Sassarini si radunarono a costituire il reggimento che oggi ho l’onore e il privilegio di guidare.
Il 151° reggimento fanteria "SASSARI" si costituisce a Sinnai il 1° marzo 1915 dal Deposito (CAR/RAV del tempo) del 46° reggimento fanteria "REGGIO" dando vita, con il 152°, costituitosi a Tempio Pausania, la Brigata "SASSARI" quasi interamente costituita da Sardi. Oggi la Brigata ha l’onore di inquadrare altri magnifici reparti tra cui il 3° reggimento bersaglieri qui rappresentato dal suo Sottufficiale di Corpo, Luogotenente Roberto Sori, in rappresentanza del Comandante Col. Corrado CARLINI che ringrazio sinceramente per averci portato il saluto dei suoi bersaglieri, ma anche per il lustro che deriva dal servire insieme alla Bandiera di guerra del TERZO, la più decorata d’Italia. Dopotutto le glorie del 151° reggimento che seguirono la sua fondazione, vanno di pari passo con i fatti d’arme che videro protagonisti i Bersaglieri del 3° sul Piave e a Vittorio Veneto.
Il 151°, dopo pochi mesi di addestramento, il 22 luglio è a SANTA MARIA LA LONGA in provincia di UDINE dove ha luogo la benedizione della bandiera e dopo soli 3 giorni è già in combattimento sul Carso dove si porta a ridosso delle posizioni nemiche presso BOSCO CAPPUCCIO. Dal punto di vista strategico, allo scoppio della 1^ GM (assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando), l’Italia cede alle spinte interventiste e conclude, nell’aprile del 1915, le trattative segrete con la Triplice Intesa, con la firma del patto di Londra, e a maggio rompe la Triplice Alleanza avviando la mobilitazione e dichiarando guerra all'Austria-Ungheria. Il piano strategico dell'Esercito Italiano, sotto il comando del suo Capo di SM Generale Luigi Cadorna, prevedeva di intraprendere un'azione offensiva/difensiva per contenere gli austro-ungarici a NORD-EST presso Trento e sul fiume Adige a concentrando invece lo sforzo offensivo verso EST nei pressi dell’Isonzo sulla direttrice di Gorizia. Secondo questo piano sul fronte italiano furono ammassati circa mezzo milione di uomini.
Nel giugno del 1915 le truppe italiane forzano il settore nei pressi di Sagrado (lungo il fiume Isonzo – oggi in provincia di Gorizia) approcciando alle pendici delle alture carsiche retrostanti.Dal primo balzo offensivo e per le successive I, II, III, IV e V battaglia dell'Isonzo gli attaccanti si impegnarono in cruenti e sanguinosissimi scontri che li portarono a raggiungere in diversi tratti tali alture dissanguandosi per espugnare queste quote.Da questo nodo del fronte carsico transita la Brigata Sassari per andare alla conquista del Bosco Cappuccio, della Trincea delle Frasche e successivamente della Trincea dei Razzi, nelle battaglie dell'autunno del 1915 che infiammarono il Carso. Stiamo parlando in particolare della III, IV e V battaglia dell'Isonzo.
Dal giugno al dicembre del 1915, sul fronte del Carso e Isonzo si contarono sul fronte italiano 54.000 morti e circa 180.000 tra feriti e dispersi. Nei soli 6 mesi di guerra nel 1915 Il 151° rgt, in particolare, perse circa 300 uomini ed ebbe quasi 1700 tra feriti e dispersi. Si pensi a quale sforzo abbia prodotto la terra Sarda nell’alimentare i suoi reggimenti. Alla fine più di 100.000 richiamati, praticamente la maggior parte degli uomini abili al lavoro donarono i loro muscoli alla patria lasciando sguarnite le famiglie e i terreni che le sostentavano.
Il 15 novembre il bollettino del Comando Supremo addita all'ammirazione del Paese una Unità, la "Brigata Sassari", in cui "intrepidi Sardi" hanno espugnato e mantenuto la formidabile TRINCEA DELLE FRASCHE e conquistato di slancio anche la TRINCEA DEI RAZZI.Nel giugno 1916 la gloria del reggimento accresce sull'ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI.Per tutti questi fatte d’arme il reggimento venne insignito della 1a Medaglia d’Oro al Valor Militare.
Ma la guerra è appena all’inizio, i “Dimonios” come vennero soprannominati dagli Austro-Ungarici i furiosi “Diavoli Rossi” (Rote Teufel), continuano a combattere, a morire e a coprirsi di gloria. Combattono sull'ORTIGARA, sul MONTE ZEBIO, e sulla BAINSIZZA, quale punta più avanzata dell'offensiva del nostro Esercito e, il 28 gennaio 1918, il 151° ed il 152° insieme attaccano e conquistano, sull'ALTOPIANO DEI SETTE COMUNI, il COL ROSSO e il COL D'ECHELE nella famosa battaglia dei TRE MONTI. Nel giugno 1918 il reggimento è sul PIAVE a respingere con furia il nemico austriaco e infine nella battaglia di VITTORIO VENETO (4 novembre 1918), come cita la motivazione della 2a Medaglia d’Oro al Valor Militare, "non conosce limiti d'ardimento nell'inseguire il nemico". Al termine del conflitto il reggimento conterà quasi 2000 caduti a cui si aggiungeranno più di 4000 feriti.
La gloria del 151° e dei Dimonios è ormai scritta. Dopo la 1a GM si trasferisce in varie sedi per dislocarsi in TRIESTE fino allo scoppio della Seconda Guerra Mondiale durante la quale partecipa fino al 1943 alle operazioni in Iugoslavia per poi partecipare alla difesa di ROMA contro i tedeschi nelle giornate dell'8, 9 e 10 settembre 1943. Il 1° aprile 1962, il 151° si ricostituisce a Trieste nella stessa Caserma “VITTORIO EMANUELE” che lo aveva ospitato fino al 1940 e il 30 settembre 1975, in seguito alla ristrutturazione dell’Esercito, il reggimento viene disciolto. Dopo vicende alterne, dal gennaio del 1976 al luglio del 1992, passando per il 151° btg fanteria “SETTE COMUNI” viene nuovamente riconfigurato in reggimento e a partire dal 1 gennaio 2000 assume l’attuale fisionomia con sede in Cagliari. E’ opportuno sottolineare come, a distanza di tanti anni, con il passaggio dalla leva al sistema di reclutamento professionale nel 2005, il principio che ha guidato l’alimentazione del reggimento (una sorta di rinascita a 90 anni dalla fondazione…), forse proprio tra i primi a professionalizzarsi in toto, sia stata ancora l’appartenenza allo stesso territorio, il radicato sentimento d’identità regionale, la sardità in prima linea ancora una volta, come 90 anni prima! Dal 1996 in poi, il reggimento è stato protagonista di tutte le principali missioni all’estero svolte a favore della pace e della sicurezza internazionale, quali quelle in Bosnia Herzegovina, in Albania, in Kosovo, in Iraq e ultimamente, più volte, in Afghanistan. Proprio in Iraq il 151° reggimento, è stato insignito della Medaglia d’Oro al Valore dell’Esercito con particolare riferimento ai tristi fatti di An Nasiriya dove il reggimento ha pianto un suo effettivo, il Mar. Silvio OLLA caduto durante il vile attentato terroristico. E’ su queste glorie che si fonda la nascita del 151° reggimento. E’ su questa memoria che oggi, a 98 anni di distanza, celebriamo il nostro compleanno, nel ricordo di quei primi Sassarini che portarono al fronte e nelle trincee tutta la loro “sardità”, Sassarini orgogliosi della loro terra, che non facevano prigionieri, uniti in gruppi provenienti dalla stessa famiglia, dallo stesso paese, uomini semplici e abituati a combattere con la natura per vivere. Il reggimento dice oggi grazie a quei soldati sardi, alle loro azioni di quotidiano sacrificio, per quel loro agire diretto, spontaneo così com’è sincero non studiato, non calcolato il loro agire di oggi. Ringraziamo sos mannos per quella sardità mai perduta e dimenticata che ancora oggi rende il reggimento unito nella fatica, nel duro addestramento quotidiano, nel rispetto della disciplina e dell’etica militare. Viva L’Esercito, viva la Brigata Sassari e viva il 151° rgt f. Sassari. Forza Paris.     SEGUE
 

 
 
 
 

SINNAI 1915-2013: IL COMANDANTE DEL 151° RIEVOCA I 98 ANNI DI STORIA DEL REGGIMENTO

 

IL MUSEO DEL 3°

Sa mezzus gioventude

© 2013 - CON LA BRIGATA SASSARI - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ALL RIGHTS RESERVED
AUT. TRIB. CAGLIARI N. 9/13 DEL 9 LUGLIO 2013 - DIRETTORE RESPONSABILE PAOLO VACCA