CAGLIARI, 11 FEBBRAIO 2019 - La Sezione di Cagliari dell’Associazione
Nazionale "Granatieri di Sardegna" ha commemorato l’arrivo a Cagliari, 200
anni fa, di Alberto Ferrero della Marmora. A Palazzo Vice Regio il prof.
Giorgio Pellegrini, socio granatiere, ha tenuto una prolusione illustrando
la figura di un autentico "innamorato della Sardegna”.
Frutto del lavoro di Alberto Ferrero della Marmora, contemporaneamente
esploratore, archeologo, geologo, cartografo, governatore e parlamentare, "Voyage
en Sardaigne de 1819 à 1825 ou description statistique, physique et
politique de cette île, avec des recherches sur ses productions naturelles
et ses antiquités", ancor oggi insuperato per vastità e impegno scientifico,
e i due tomi del suggestivo "Itinéraire de l'Ile de Sardaigne". Nei video la
conferenza integrale del prof. Pellegrini.
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Da subito tra La Marmora e la Sardegna si instaura un
legame speciale che sfocia in un impegno personale e scientifico a
favore di Cagliari e dell'intera Isola. La Marmora promuove il
collegamento telegrafico, con cavo sottomarino, con la Tunisia, sviluppa
progetti per collegamenti marittimi efficienti, fornisce
suggerimenti per l’approvvigionamento idrico di una città e un'isola
cronicamente assetate. Gli interessi multiformi portano Alberto La
Marmora a compiere minuziose prospezioni geologiche, ricerche
archeologiche, studi sulle architetture e le tradizioni popolari, e
traccia la cartografia della Sardegna grazie alla fondamentale
triangolazione di tutta l’isola col punto trigonometrico fissato sulla
torre di San Pancrazio. La Marmora instaura anche un'amicizia lunga e
feconda con politici, intellettuali ed artisti locali, soprattutto col
Canonico Giovanni Spano al quale lo unisce la comune passione per
l'archeologia.
Per ricordare Alberto Ferrero della Marmora, l'"innamorato” della
Sardegna, la Sezione cagliaritana dell’Associazione Granatieri di
Sardegna, nel giorno del 200° anniversario del suo arrivo a Cagliari ha
voluto percorrere le stesse strade attraversate da La Marmora l'11
febbraio 1819 e ne ha rievocato la figura e le opere con la
conferenza del professor Giorgio Pellegrini, preceduta dai saluti del
presidente della Sezione di Cagliari dell’Associazione Granatieri di
Sardegna, Rodolfo Mori Ubaldini.
AlBERTO FERRERO DELLA MARMORA, secondogenito
di tredici figli, nacque a Torino il 6 aprile 1789, dal marchese
Celestino e da Raffaella Argentero di Bersezio. Dopo la conquista
napoleonica del Piemonte, la marchesa Raffaella, rimasta vedova, affidò
i primi due figli, Carlo Emanuele e Alberto, al Primo Console per
avviarli alla carriera militare. Nel 1806, a diciassette anni, Alberto
viene ammesso nell'Accademia militare di Fontainebleau. Nell'aprile 1807
esce dall'Accademia col grado di sottotenente di fanteria e comincia la
carriera militare nell'esercito francese, partecipando alle campagne di
Napoleone. Dopo l'abdicazione dell'Imperatore, Alberto rientra a Torino
e nel 1814 entra nel Reggimento Guardie del Regno di Sardegna col grado
di luogotenente.
Nel febbraio 1819 compie il primo viaggio di studio in Sardegna per
indagare sull'ornitologia dell'isola. Sbarca, come racconta nella sua
prolusione il prof. Pellegrini, l'11 febbraio nel porto di Cagliari e
raggiunge Palazzo Vice Regio percorrendo via Barcellona (dove viene
accolto da "leggiadre tortorelle" posate sui balconi aragonesi), via
Manno, via Mazzini, via Lamarmora e via Genovesi.
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