GIANFRANCO SCALAS: LETTERA APERTA MOGLIE E FIGLIA, GRAZIE PER IL VOSTRO AFFETTO

ASSEMINI, 22 GENNAIO 2025 - Con profonda gratitudine e commozione desideriamo rivolgere un sincero ringraziamento a tutti coloro che hanno conosciuto il nostro amato marito e padre, Gianfranco Scalas, un uomo che ha dedicato la sua vita al servizio dell’Esercito, della Brigata SASSARI e, soprattutto, della sua amata Sardegna. Il nostro primo pensiero va a tutti i militari che sabato scorso erano presenti, dimostrando il loro affetto e il loro rispetto. Grazie a chi ha potuto condividere con noi quel momento, a chi ci ha scritto un pensiero e a chi, per varie ragioni, non è riuscito ad essere presente fisicamente, ma era con noi col cuore. L’unione e lo spirito di fratellanza che Gianfranco ha sempre sostenuto sono stati ancora una volta tangibili, e di questo non possiamo che esservi grate.
Un ringraziamento speciale va a chi ha permesso a Padre Mariano, nostro caro Amico, di celebrare le esequie con un’omelia mai banale, ma ricca di significato. Grazie a lui, si sono alternati emozioni, lacrime e sorrisi, facendo rivivere a tutti noi una parte di Gianfranco, con la sua umanità e il suo spirito. Un caloroso ringraziamento va anche a tutta la comunità ecclesiale che ha voluto partecipare e che ci è stata vicina con il proprio conforto e le proprie preghiere.
Un sentito ringraziamento va anche al mondo giornalistico, con cui Gianfranco ha collaborato con gioia e dedizione. Lavorare al vostro fianco gli ha permesso di conoscere persone autentiche e speciali, con cui ha costruito rapporti sinceri che, nel tempo, si sono trasformati in vere amicizie. La stima e il rispetto che li univano sono stati per lui un grande motivo di orgoglio e un arricchimento personale e umano.
Un altro pensiero va al mondo della politica. Gianfranco, uno dei fondatori di Fortza Paris, ha sempre creduto nel valore della coesione e nell’importanza di lavorare per il bene della Sardegna e dei sardi. La sua dedizione era animata da una profonda passione per la sua terra e dal desiderio di costruire un futuro migliore per le nuove generazioni. Nonostante la politica non sia sempre stata gentile e sincera con lui, il suo più grande auspicio era che il suo impegno potesse servire da esempio, dimostrando che il bene comune deve sempre prevalere su ogni difficoltà o incomprensione personale.
Il suo legame con le tradizioni popolari sarde era unico e autentico. Amava profondamente ogni espressione della nostra cultura, dai balli sardi ai canti a tenore, portando con sé quell’amore ovunque andasse. Ringraziamo di cuore tutte le persone che custodiscono e tramandano queste tradizioni, perché in loro rivive una parte importante di lui.
Infine, vogliamo ringraziare tutti coloro che lo hanno conosciuto semplicemente come Gianfranco, un amico sincero, generoso e disponibile. Ognuno di voi ha rappresentato una parte significativa della sua vita, e sapere che ha lasciato un segno nei vostri cuori ci dà forza e conforto.
Gianfranco è stato per noi un marito e padre straordinario e un uomo dalla grande umanità; è grazie a voi tutti, alla vostra presenza fisica o col cuore e al vostro affetto, che il suo esempio e ricordo continuerà a vivere.
                                                                                                                    Con affetto e riconoscenza Denise e Chiara

ESERCITO: ADDIO A GIANFRANCO SCALAS, STORICO PORTAVOCE MISSIONI ALL'ESTERO

MONSERRATO, 16 GENNAIO 2025 - E' spirato stamane nel Policlinico di Monserrato, dove era ricoverato, il Generale di Brigata (R) Gianfranco Scalas, ufficiale che ha dato un fondamentale impulso allo sviluppo della Pubblica Informazione dell'Esercito Italiano del quale è stato portavoce in alcuni dei momenti più critici della storia italiana del secondo dopoguerra. Si deve a Scalas l'invenzione di Radio Ibis in Somalia e Radio West in Kosovo, il giornale "Nema Problema" in Bosnia. Iniziative che hanno successivamente convinto lo Stato Maggiore Esercito a costituire reparti specializzati nella "comunicazione operativa".
Scalas era nato ad Assemini il 16 giugno 1951. Arruolatosi giovanissimo nell'Esercito ha iniziato la carriera nel 45° Reggimento Fanteria "Arborea" stanziato a Macomer. Da capitano aiutante maggiore del 45° Fanteria fu chiamato al Comando Regione Militare Sardegna dal responsabile regionale della Pubblica Informazione, Colonnello Vinicio Manfredi Serra, che aveva individuato in Scalas, giornalista pubblicista, le doti del buon comunicatore. Previsioni confermate durante tutto lo svolgimento della carriera, con periodi di responsabile PI allo Stato Maggiore Esercito. Durante la missione "Antica Babilonia II" in Iraq, dopo l'attentato del 12 novembre 2003 che causò la morte di 28 persone, tra cui 19 carabinieri e soldati italiani fu Scalas a fornire informazioni chiare e senza reticenze agli inviati di tutto il mondo arrivati a Nassiriya. E questo nonostante il dolore, che non lo ha mai abbandonato, per aver perso due componenti della Cellula Pubblica Informazione della Brigata SASSARI: il capitano Massimo Ficuciello e il maresciallo capo del 151° Fanteria Silvio Olla.
Una volta andato a riposo col grado di Generale di Brigata, Scalas si è dedicato alla politica diventando presidente di "Fortza Paris" partito che ha contribuito a fondare.

UN INTERVENTO DEL GEN. SCALAS PUBBLICATO SUL NOSTRO GIORNALE NEL 2014

 

CAGLIARI, 30 SETTEMBRE 2014 - Alcuni amici mi chiedono da tempo un intervento sulle varie iniziative che in questi mesi hanno visto le questioni della presenza di militari in basi e affini e varie ed eventuali. Non sono mai intervenuto, perchè certe tesi sono state cavallo di battaglia di alcuni gruppi pacifisti ed indipendentisti da anni e anni. Non mi pareva nulla di nuovo. Ma ci tengo a dire, viste certe posizioni che rasentano molto la incompletezza e, molto spesso, carenza di conoscenze, ma in certi casi veri momenti demagogici, poiché il problema interessa molto i militari e non certo i generali o gli alti ufficiali accusati da qualcuno di complicità non meglio identificate. Si tratta, quindi, di migliaia di uomini e donne in divisa che lavorano su questa terra e qualche migliaia "nolenti" in servizio negli alpini o altre località del continente. Questi ultimi da decenni anelano a rientrare in Sardegna, pur pagando Irpef e tasse nei rispettivi luoghi di residenza in Sardegna.
Orbene il vero timore è che per loro si precludano le già poche possibilità di rientro in Sardegna e per chi invece lavora in loco lo spauracchio che nella riforma dello strumento militare, che prevede lo scioglimento di almeno quattro brigate, venga (viste le grandi battaglie ideologiche) chiusa la SASSARI con relativi reparti. Sfuma l'apertura a Nuoro e anche la possibilità di far nascere in zona di Ozieri un bel reparto di cavalleria che non sarebbe da buttare a mare, viste le possibilità di interagire nel settore con le realtà locali. Le guerre di principio o si fanno con i piedi in terra, valutando il complesso delle situazioni o si crea semplicemente una inutile e stupida contrapposizione tra sardi in divisa e sardi che pensano di risolvere i problemi della Sardegna, chiudendo i poligoni, le caserme e quant'altro.
Una seria proposta politica dovrebbe fare valutazioni e condividere percorsi, coinvolgendo chi opera nel settore, le comunità locali, e non arrogandosi la pretesa di parlare in nome del popolo sovrano senza averne un mandato. Ognuno segua le proprie idee e rispetti le idee altrui. Un contributo posso ritenere di darlo con scienza e coscienza, di essere cittadino sardo quanto altri che lo rivendicano e lo sbandierano. Pari dignità si dice.
Ho scritto una riflessione non per creare solo un dibattito sul web, ma pronto al confronto nei luoghi dove si possa dibattere e discutere, con serietà, di tante cose inerenti la presenza militare in Sardegna.
                                                                                    GIANFRANCO SCALAS


gianfranco scalas a colloquio con un anziano iracheno durante la missione "Antica Babilonia II" (2003-2004). sotto: simulazione evacuazione civili da area di crisi durante esercitazione nato "destined glory" a capo teulada (1996).

 

 

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GEN. GIANFRANCO SCALAS

Storico portavoce dell'Esercito Italiano e della Brigata SASSARI  nelle missioni in Somalia, Balcani e Iraq.  E' stato presidente della formazione politica Fortza Paris da lui fondata

Speciali

 

 

 

 il punto di
 NICOLO' MANCA

POLIGONI MILITARI, SALUTE E TUTELA DELL'AMBIENTE

 

il punto di
  GIANGABRIELE CARTA

IL POLIGONO DI CAPO TEULADA E LA BRIGATA SASSARI

 

lettera aperta
al Presidente Regione Autonoma Sardegna, Francesco Pigliaru

RENATO CAMMARATA
DELEGATO COCER ESERCITO

 

 

Il Glorioso TERZO