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LE ATTIVITA' DEL RC-W

2013

UN RAZZO SULLA BASE DI SHINDAND, NESSUN MILITARE ITALIANO FERITO

SHINDAND, 27 DICEMBRE 2013 - Un razzo è stato lanciato oggi alle 10:5 (le 6:45 italiane) contro la base operativa avanzata di Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan. Il razzo è esploso circa 350 metri ad ovest della Fob “La Marmora” - come è denominata la base - nei pressi dell'ingresso principale dell'aeroporto di Shindand. Un plotone di quick reaction force della coalizione multinazionale è subito intervenuto per effettuare una ricognizione a sud della base per individuare il possibile punto di lancio del razzo. Non si sono registrati danni e nessun militare, ne italiano ne di altre nazionalità, è stato coinvolto dall'esplosione. Nella base operativa avanzata “La Marmora” opera la Transition Support Unit Centre (TSU-C), l’unità di manovra su base 183° reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia che è responsabile del settore centrale del Regional Command West, il comando multinazionale della Nato attualmente guidato dalla Brigata “Aosta”. Nella foto: paracadutisti del "Nembo" (repertorio)
PIO ISAF RC-WEST

 

VISITA DEL MINISTRO DELLA DIFESA A HERAT

HERAT, 25 DICEMBRE 2013 - Il Ministro della Difesa, Mario Mauro, ha visitato ieri il contingente italiano di stanza a Herat. Il Ministro è arrivato ad Herat, sede del Regional Command West (RC-West) e della base di Supporto Avanzata (FSB- Forward Support Base), accompagnato dal Capo di stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli. Nel suo discorso al personale militare, il Ministro ha evidenziato la delicatezza del momento che il nostro Paese sta vivendo. “L’Italia di questi ultimi mesi è un’Italia che cerca coraggio e fiducia, un’Italia che vive mille difficoltà. L’Italia che voi testimoniate qui in Afghanistan è un’Italia che ha coraggio e che mostra fiducia”, ha detto Mauro. E ha voluto ricordare, nominandoli singolarmente, i 53 caduti italiani in Afghanistan che di questo coraggio sono la dimostrazione più evidente e che, attraverso l’estremo sacrificio della vita, “hanno reso sacro il nome dell’Italia”.
Il Capo di Stato Maggiore della Difesa, Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli, nel corso della visita condotta con il Ministro della Difesa, Mario Mauro ha salutato i militari impegnati nella base avanzata di Shindad, l’ultima task force operativa, che verrà chiusa nei prossimi mesi. L’Ammiraglio, nel corso del suo discorso ha sottolineato l’importanza dell’affidabilità delle Forze Armate Italiane come elemento di riferimento della Nazione, e ha ribadito l’importanza dell’impegno quotidiano degli uomini e delle donne in uniforme: “Siamo fieri del vostro lavoro che svolgete quotidianamente con onestà, disciplina e assoluto spirito di servizio e senso del dovere".
PIO ISAF RC-WEST

 

IL PRESIDENTE DEL SENATO VISITA IL REGIONAL COMMAND WEST

HERAT, 22 DICEMBRE 2013 - Il presidente del Senato, Pietro Grasso, è arrivato a Herat per visitare il Regional Command West in occasione del Natale e riaffermare la vicinanza dell’Italia ai soldati in missione. “Dovete essere orgogliosi dei risultati ottenuti dal 2002 a oggi - ha detto il presidente del Senato - questa terra è divenuta un’area di eccellenza nel cammino per la ricostruzione. Questi risultati sono il frutto della sinergia tra forze militari e civili, tra attività di sicurezza e cooperazione allo sviluppo. Un esempio della straordinaria capacità di fare sistema che il nostro Paese ha quando mette in campo le sue energie migliori”. "Vi porto l'affetto e la riconoscenza del nostro Paese - ha detto ancora la seconda carica dello Stato - per l'impegno ed i sacrifici da voi spesi per il popolo afgano e per il mantenimento della stabilità internazionale". Grasso, che ha incontrato anche il procuratore generale di Herat, Maria Bashir, ha detto di aver raccolto dalle istituzioni afgane "apprezzamenti sinceri e affettuosi per l'impegno italiano".
PIO ISAF RC-WEST

 

20.000 ORE NEL CIELO AFGHANO PER CACCIA AMX E PREDATOR

HERAT, 18 DICEMBRE 2013 - In questi giorni, nell’ambito delle attività operative svolte dalla Joint Air Task Force (JATF), la componente aerea del Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata “Aosta”, è stato raggiunto il tetto di 20.000 ore volate su velivoli caccia “AMX” e “Predator-A”. I due assetti dell’Aeronautica Militare sono rispettivamente impiegati nei Task Group “Black Cats” e “Astore”, entrambi posti alle dipendenze della JATF, attualmente comandata dal colonnello Francesco Saverio Agresti. Dal 2007 il Task Group “Astore”, basato su personale proveniente dal 32° Stormo di Amendola, con l’impiego del velivolo a pilotaggio remoto Predator, ha raggiunto le 12.000 ore di volo durante un’attività di Intelligence, Surveillance e Reconnaissance (ISR), rappresentando l’unità aerea che ha portato a termine il maggior numero di ore di volo con un solo tipo di velivolo nell’ambito della missione ISAF. Si tratta di un risultato di prestigio che si affianca al record mondiale di persistenza raggiunto pochi mesi fa, e che quindi aggiunge ulteriore lustro alla Forza Armata. Il Task Group “Black Cats”, dal 2009 presente ad Herat e con personale proveniente sia dal 32° Stormo di Amendola, sia dal 51° Stormo di Istrana, ha raggiunto oggi le 8.000 ore di volo con il caccia-bombardiere AMX durante un’attività operativa a supporto della forza multinazionale operante nella parte occidentale del paese mediorientale. Il risultato raggiunto, unitamente all’elaborazione dei prodotti finali analizzati dalla cellula intelligence, e il supporto tecnico delle linee manutentive dei velivoli impiegati, hanno consentito di garantire l’irrinunciabile cornice di sicurezza per il personale del contingente multinazionale che svolge operazioni sul terreno a supporto delle forze di sicurezza locali, per renderle sempre più efficaci, autonome e sostenibili nel tempo.
La Joint Air Task Force (JATF), si articola sulle seguenti unità operative: il Task Group "Black Cats", che dispone di caccia-bombardieri ricognitori AMX provenienti dal 32° Stormo di Amendola e dal 51° Stormo di Istrana; il Task Group "Albatros", su velivoli da trasporto C-130J e YEC-27-J JEDI della 46^ Brigata Aerea di Pisa; il Task Group "Astore", che opera con velivoli a pilotaggio remoto "Predator" MQ1C del 32° Stormo di Amendola, e l'Ufficio A2-ISR che processa, analizza e dissemina tutte le informazioni provenienti da fonti nazionali, NATO e ISAF, nonché quelle prodotte con i sensori ISR disponibili, al fine di fornire il contributo informativo richiesto per il "Decision Making" del Comandante di RC-W e delle unità delle Forze Speciali ed assetti di ISAF.
Con meno di 200 militari, suddivisi tra la linea di volo e quella di supporto, la JATF assicura molteplici capacità professionali e operative tra loro complementari: dal trasporto tattico ad attività di sorveglianza con il Predator, dalla ricognizione alle operazioni di supporto alle forze di terra con i velivoli AMX e YEC-27-J JEDI. La JATF è altresì elemento importante del "braccio aereo" di ISAF e svolge un ruolo determinante a favore della sicurezza delle truppe a terra e della movimentazione di personale e materiali in teatro, offrendo un valido contributo al piano ISAF di transizione dell'Afghanistan.
PIO ISAF RC-WEST

 

CAMBIO AL COMANDO DEL POLICE ADVISOR TEAM DI HERAT

HERAT, 16 DICEMBRE 2013 - Si è svolta ieri mattina a Camp Arena, sede del comando multinazionale a guida italiana nella regione occidentale dell’Afghanistan, la cerimonia del cambio del comandante del Police Advisor Team (PAT), l’unità specializzata che svolge attività di assistenza a favore del comando regionale e provinciale della Polizia Nazionale afghana di Herat. Dopo circa sei mesi, il tenente colonnello Salvatore Demontis si è avvicendato con il maggiore Massimiliano Bolis, proveniente dal 1° Reggimento carabinieri paracadutisti “Tuscania” di Livorno, alla presenza del generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West, il comando multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata “Aosta”. Il generale, durante la cerimonia, ha espresso parole di apprezzamento per l’encomiabile professionalità e dedizione mostrata dagli advisor nell’assolvimento della missione assegnata, compito di fondamentale importanza per rendere le forze di sicurezza locali efficienti, autonome e sostenibili nel tempo.
In Afghanistan i carabinieri impiegati nel Police Advisor Team sono costituiti da tre team provenienti dal 1° Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", dal 7° Reggimento “Trentino Alto-Adige” e dal 13° Reggimento “Friuli Venezia Giulia”. L’attività del PAT è mutata notevolmente nel tempo ed è stata segnata, a fine del 2012, dal passaggio dalla formazione di base delle forze di polizia locale al ruolo di formatori degli istruttori dei poliziotti afghani. Grazie alle professionalità specifiche dell’Arma dei Carabinieri, vengono periodicamente svolti corsi specialistici di protezione, scorte, cartografia, posti di controllo ed aggiornamento.
PIO ISAF RC-WEST

 

CAPO SME VISITA IL REGIONAL COMMAND WEST

HERAT, 15 DICEMBRE 2013 - Il Capo di Stato Maggiore dell’Esercito, Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano, ha concluso stamattina la visita di due giorni al Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale a guida italiana e su base Brigata meccanizzata Aosta che, su mandato delle Nazioni Unite, opera nella regione occidentale dell’Afghanistan. Accolto ieri al suo arrivo ad Herat dal generale Michele Pellegrino, comandante del RC-W, il generale Graziano ha incontrato i soldati italiani schierati sul piazzale di Camp Arena, rivolgendo loro parole di plauso per quanto continuano a fare per l’Afghanistan “con la fierezza, la determinazione e l’umanità che contraddistinguono da sempre il soldato italiano”. Al termine del suo discorso, visto l’approssimarsi delle festività natalizie e di fine anno, il Capo di Stato Maggiore ha formulato ai militari dell’Esercito e alle loro famiglie i più fervidi e sentiti auguri con l’auspicio di “continuare ad operare con la fierezza e la consapevolezza di quello viene fatto non solo per l’Italia, ma per la sicurezza globale”. Successivamente, il generale Claudio Graziano si è recato in elicottero alla base operativa avanzata di Shindand, dove ha sede la Transition Support Unit Center (TSU-C) che, su base 183° Reggimento Paracadutisti “Nembo” di Pistoia, costituisce l’unità di manovra che opera nella provincia di Herat alle dipendenze del Regional Command West. Anche qui, dinnanzi ai paracadutisti, ai genieri, ai bersaglieri e ai trasmettitori della TSU-C, il generale ha voluto tracciare un bilancio positivo dell’operato, sin qui svolto dagli italiani, nell’agevolare e concludere la transizione alle forze di sicurezza afghane della leadership dell’intera provincia. In tarda mattina, rientrando nella sede del comando di Camp Arena, la visita è proseguita assistendo ad una dimostrazione delle capacità peculiari della Task Force Genio, attualmente basata sul 4° Reggimento Genio Guastatori di Palermo e che costituisce l’assetto deputato al controllo e alla bonifica degli itinerari percorsi quotidianamente dai convogli della coalizione multinazionale contro la minaccia degli ordigni esplosivi improvvisati (Ied, improvised explosive device). Nel pomeriggio il generale Claudio Graziano ha incontrato il personale impiegato presso l’Operational Coordination Center – Regional (OCC-R), l’organizzazione interforze deputata al coordinamento delle attività tra il contingente multinazionale della Nato e le forze di sicurezza afghane, con il compito di aggiornare la sala operativa del RC-W sulla situazione delle operazioni condotte dalle forze di sicurezza afgane nelle province occidentali del Paese. Al termine della giornata, il Capo di Stato Maggiore ha assistito ad una presentazione del Military Advisor Team (MAT), il team di advisor che, nell’ottica del processo di transizione in atto, assistono l’esercito afghano nel conseguimento del necessario grado di autonomia gestionale ed operativa. Alle prime luci dell’alba di oggi, il Generale di Corpo d’Armata Claudio Graziano ha lasciato Herat.
PIO ISAF RC-WEST

 

FUTURI LEADER MILITARI AFGHANI VISITANO RC-WEST

HERAT, 11 DICEMBRE 2013 - Si è svolta stamattina la visita dei frequentatori dello Strategic Staff Course - il corso avanzato per studi strategici militari dell’esercito afghano - al Regional Command West di Herat, il comando multinazionale su base brigata meccanizzata Aosta che opera su mandato ONU nelle province occidentali dell’Afghanistan.
La rappresentanza costituita da 34 ufficiali generali e ufficiali superiori è stata accolta a Camp Arena dal colonnello Fabio Asso, Senior Advisor dell’Operational Coordination Center – Regional (OCC-R), l’organizzazione interforze deputata al coordinamento delle attività tra il contingente multinazionale della Nato e le forze di sicurezza afghane, che ha il compito di aggiornare la sala operativa del Regional Command West sulla situazione delle operazioni condotte dalle Forze di Sicurezza afgane nelle province occidentali del Paese. Il colonnello Asso, nell’introdurre le attività dell’OCC-R, ha sottolineato il ruolo fondamentale che il Regional Command West ha ricoperto finora nel sostenere e supportare le istituzioni civili e militari della regione ovest dell’Afghanistan, ormai quasi del tutto in grado di operare autonomamente, grazie al completamento della transizione con il trasferimento ad esse della responsabilità nel campo della sicurezza e del controllo del territorio.
Al termine della conferenza, gli ufficiali dello Strategic Staff Course hanno preso parte al dibattito sull’evoluzione del ruolo dell’International Security Assistance Force (Isaf) in Afghanistan, ponendo particolare interesse al processo di cessione delle basi operative avanzate alle Forze Armate afgane.
Prima di lasciare Camp Arena, i corsisti hanno visitato la linea di volo della Task Force Fenice, l’unità italiana dell'Aviazione dell'Esercito appositamente costituita per il teatro operativo afghano e che dispone di tre diverse tipologie di elicotteri - A129 “Mangusta”, CH47 “Chinook” e NH90 - al fine di ottenere un dispositivo flessibile, bilanciato e idoneo a sostenere e supportare le attività svolte dalle forze nazionali ed internazionali che operano nella regione.
PIO ISAF RC-WEST

 

GEN. MILLEY, COMANDANTE ISAF JOINT COMMAND, IN VISITA A HERAT

HERAT, 5 DICEMBRE 2013 - Si è conclusa oggi pomeriggio la visita del generale americano Mark A. Milley, comandante del Joint Command della International Security Assistance Force (ISAF), la forza multinazionale che opera dal 2001 in Afghanistan su mandato delle Nazioni Unite. Al suo arrivo ad Herat, il generale Milley è stato ricevuto dal generale Michele Pellegrino, dal 10 settembre scorso al comando del Regional Command West (RC-W) di Herat, che lo ha aggiornato sulla situazione delle operazioni condotte in partnership con le forze di sicurezza afgane, e su quelle pianificate per il nuovo anno. Il generale Milley e il generale Pellegrino si sono successivamente recati a Camp Zafar sede dell’Operational Coordination Center – Regional (OCC-R), l’organizzazione interforze deputata al coordinamento delle attività del contingente multinazionale della Nato con le forze di sicurezza afgane, che ha il delicato compito di aggiornare la sala operativa del Regional Command West sulla situazione delle operazioni condotte dalla Afghan National Security Forces nelle province occidentali del Paese. Durante la visita, l’alto ufficiale statunitense ha sottolineato il ruolo fondamentale che il Regional Command West, attualmente su base Brigata meccanizzata Aosta, ha ricoperto finora nel sostenere e supportare le istituzioni civili e militari afgane della regione ovest dell’Afghanistan, ormai quasi del tutto in grado di operare autonomamente, grazie al completamento della transizione con il trasferimento ad esse della responsabilità nel campo della sicurezza e del controllo del territorio. Prima di rientrare a Kabul, il generale Milley ha incontrato il generale Taj Mohammad Jahed, comandante del 207° Corpo d’armata afgano, che ha come ISAF Senior Advisor un Ufficiale italiano, per conoscere lo stato d’avanzamento dell’addestramento dell’esercito.

L'Operational Coordination Centre - Regional (OCC-R) è uno degli elementi di assistenza militare facenti parte della cosiddetta SFA (Security Force Assistance), nella quale sono inclusi anche gli assetti MAT (Military Advisor Team) e PAT (Police Advisor Team) del Regional Command West, e come gli stessi riveste un ruolo di massima importanza per la realizzazione del piano di transition, finalizzato all'indipendenza e all'autosufficienza delle forze di sicurezza afghane. A differenza dei citati MAT e PAT, l'OCC-R opera in un ambito joint, ovvero esercita la propria attività di advising non nei confronti di una singola forza armata, ma ai vari rappresentati delle ANSF (Afghan National Security Forces), che prestano servizio presso l'OCC-R di Herat.
 PIO ISAF RC-WEST

 

NUOVO COMANDANTE PER ISTRUTTORI ITALIANI AVIAZIONE AFGHANA

SHINDAND, 3 DICEMBRE 2013 - Dopo oltre sette mesi di permanenza a Shindand, il colonnello pilota Luca Vitali, comandante dell’Italian Air Advisory Team, ha ceduto al colonnello Ivan Mignogna la responsabilità della guida dell’attività di advising a favore della nascente aviazione afghana.
Il trasferimento d’autorità è stato suggellato dalla consegna dello stendardo di volo al comandante subentrante. La cerimonia è stata presieduta dal colonnello Franco Merlino, comandante della Transition Support Unit - Center di Shindand, in rappresentanza del generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West, il comando multinazionale su base Brigata meccanizzata Aosta che opera nell’area occidentale dell’Afghanistan. Nel suo discorso di commiato, il colonnello Vitali ha voluto sottolineare come, “in Shindand, uomini e donne di diversa nazionalità, cultura e formazione lavorano insieme per un obiettivo chiaro e condiviso: costruire le basi di un futuro migliore e sicuro per l’Afghanistan”. La collaborazione con i partner americani e ungheresi al processo di costruzione di un'aeronautica militare afghana completamente indipendente e dotata delle capacità operative necessarie al soddisfacimento dei requisiti di sicurezza dell'Afghanistan è stata - a sentire il colonnello Vitali - “il vero valore aggiunto della missione”.

L’Italian Air Advisory Team è una unità dell’Aeronautica Militare italiana che, dal 2 novembre 2010, opera nell’ambito della Nato Air Training Command – Afghanistan (NATC-A). In particolare, il team dell’Aeronautica Militare Italiana opera presso la base aerea afghana di Shindand, all’interno dell’ 838° Air Expeditionary Advisory Group (AEAG) delle forze aeree statunitensi che, unitamente agli omologhi gruppi dislocati a Kabul e Kandahar, costituisce la struttura operativa del Comando NATC-A. Gli advisor dell’Aeronautica Militare, unitamente ai partner americani ed ungheresi presenti a Shindand, hanno il compito di sviluppare e consolidare la locale leadership afghana per gestire in autonomia lo Shindand Air Wing (SAW), ovvero l’unità dell’Afghan Air Force (AAF) designata quale polo addestrativo di spicco dell’intera aeronautica afghana. Nello specifico, il personale italiano, 35 tra ufficiali e sottufficiali “advisor” provenienti da diversi reparti dell’Aeronautica Militare, svolge attività di advising finalizzata allo sviluppo di autonome capacità gestionali ed abilità tecnico-professionali in tutti i settori tipici di uno stormo di volo o di un’unità addestrativa: operazioni aeree, logistica, gestione amministrativa e finanziaria, gestione delle infrastrutture, previsioni metereologiche, firefighting, force protection, maintenance, food service, billeting, medical clinic.
PIO ISAF RC-WEST

 

PROGETTI "SICUREZZA NELLE SCUOLE" E "ALUNNO FELICE" A SHINDAND

BAMBINI ISTRUITI SUI RISCHI DA MINE E RESIDUATI BELLICI
SHINDAND, 2 DICEMBRE 2013 - In occasione della Giornata Mondiale dell’Infanzia sono iniziati nei giorni scorsi nel distretto di Shindand i progetti “Sicurezza nelle Scuole” e “Alunno Felice”, svolti congiuntamente dall’Afghan National Army (ANA) – l’esercito afghano - e dalla Transition Support Unit Center (TSU-C), l’unità di manovra su base 183° reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia. I programmi, voluti dal Dipartimento di Educazione di Shindand, sono stati sviluppati nell’ambito dell’attuale fase di transizione della missione Isaf che prevede il passaggio della leadership della sicurezza e della governance alle istituzioni locali. Entrambi sono nati dall’esigenza di diffondere la conoscenza ed elevare la sicurezza nelle fasce più deboli della popolazione contro i rischi causati dal maneggiare oggetti rinvenuti, quali mine ed altri residuati bellici, nonché per dotare di ausili didattici i piccoli alunni dei villaggi di Quanati, di Mogholan-e-Khone e della scuola Farqa Bisto Yak.
Il colonnello Franco Merlino, comandante del 183° Reggimento paracadutisti Nembo, presente alla prima lezione del progetto “Sicurezza nelle Scuole”, ha espresso la “testimonianza di quanto i militari del contingente multinazionale, su base Brigata meccanizzata Aosta, siano vicini alle necessità della popolazione locale”. Al termine della lezione i paracadutisti hanno consegnato ai presidi delle scuole 100 banchi da tre posti ciascuno, 400 zainetti, 18 grandi lavagne e materiali di cancelleria e generi alimentari acquistati con fondi del Ministero della Difesa italiano, compresi 200 kit igienico sanitari.
L’attività a favore della rinascita e della ricostruzione avviata dal contingente italiano nell’area di responsabilità del Regional Command West, ha visto nello stesso periodo la realizzazione di un pozzo d’acqua all’interno del villaggio di Mogholan-e-Khone, permettendo così alle donne di aver accesso alle risorse idriche in quanto, essendo in passato presente un solo pozzo al di fuori del villaggio stesso, solo gli uomini e i bambini potevano recarvisi per prelevare l’acqua. Contemporaneamente, nel vicino villaggio di Mogholan-e-Now è stato ristrutturato un capannone pericolante per l’allevamento del bestiame e dei più comuni animali da cortile che permetterà di dare successivo impiego ad oltre 300 persone del vicino villaggio.
Transition Support Unit - Center (TSU-C). Unità di manovra del Regional Command West su base 183° reggimento paracadutisti Nembo, con sede in Pistoia.
L'area di responsabilità assegnata alla TSU Center comprende parte della provincia di Herat, in particolare coincide con i distretti di Shindand, Adraskan, Chishti Sharif e Obeh. Confina a nord con il Turkmenistan, ad ovest con l'Iran ed è posta tra le province afghane di Badghish a nord-est, Ghowr a sud-est e Farah a sud.
La TSU opera per favorire la sicurezza, lo sviluppo e la governabilità da parte delle autorità locali a favore della popolazione civile, in un'area ove la presenza di strutture governative legalmente riconosciute è ridotta al minimo.
PIO ISAF RC-WEST

 

CACCIA AMX ITALIANI INTERVENGONO A SUPPORTO FORZE AFGHANE

HERAT, 27 NOVEMBRE 2013 - Questo pomeriggio due aerei AMX italiani, decollati dalla base di Herat, sono intervenuti a protezione di un convoglio logistico di rifornimenti dell’Esercito afgano (Afghan National Army - ANA), che si trovava sotto attacco da parte di elementi ostili mentre attraversava la valle di Murghab. Il distretto, che è sotto il controllo delle forze di sicurezza afgane dal settembre 2012, si trova nella zona nord-occidentale del Regional Command West, il comando multinazionale a guida italiana, attualmente su base brigata meccanizzata Aosta. I cacciabombardieri AMX, intervenuti su specifica richiesta dell’esercito afghano, hanno effettuato una serie di colpi d’avvertimento che hanno messo in fuga il gruppo di insorti costituito dal 16 elementi a bordo di 10 motociclette, liberando così l’area dalla presenza ostile.
PIO ISAF RC-WEST

 

L'AMBASCIATORE USA IN AFGHANISTAN VISITA RC-WEST

HERAT, 27 NOVEMBRE 2013 - L’ambasciatore statunitense in Afghanistan James Cunningham ha visitato oggi il Regional Command West (RC-W), il comando del contingente multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata “Aosta”, che ha sede a Camp Arena ad Herat.
L’ambasciatore Cunningham, accolto dal generale Michele Pellegrino, è stato aggiornato sulla situazione relativa alle operazioni condotte in partnership con le forze di sicurezza afghane, nonché sui progetti di assistenza realizzati e quelli di futura attuazione da parte del Provincial Reconstruction Team (PRT), l’unità italiana che fornisce assistenza alle istituzioni della provincia di Herat per la realizzazione dei piani di sviluppo locale. Il diplomatico americano, ringraziando il generale Pellegrino per il supporto fornito da RC-W durante l’attacco al consolato statunitense di Herat dello scorso 13 settembre, ha sottolineato il ruolo fondamentale che il Regional Command West ha ricoperto finora nel sostenere e supportare le istituzioni civili e militari afghane della regione ovest dell’Afghanistan. Grazie al completamento della transizione con il trasferimento alle Forze Armate Afghane della leadership nel campo della sicurezza e del controllo del territorio, queste ultime sono ormai quasi in grado di operare autonomamente e per questa ragione l’Ambasciatore USA ha espresso grande ottimismo. Il Comandante del Regional Command West (RC-W) ha aggiunto, a sua volta, che la chiave del successo della missione è lo sforzo sinergico tra autorità afghane e comunità internazionale.

PIO ISAF RC-WEST

 

TORNANO A CASA 400 MILITARI, 1000 ITALIANI IN MENO DA INIZIO ANNO

 HERAT, 24 NOVEMBRE 2013 - Questa mattina gli ultimi militari italiani della Transition Support Unit South (TSU-S), dopo aver concluso il processo di transizione della responsabilità e della sicurezza della provincia meridionale di Farah alle forze afghane, hanno lasciato definitivamente l’Afghanistan per far rientro in Italia. I bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani, con la consegna alla 2a Brigata del 207° corpo d’armata afghano delle basi operative avanzate di Farah e Bala Boluk hanno suggellato il rientro in Patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del contingente italiano che proseguirà fino alla fine del 2014. Con l’ulteriore partenza dei bersaglieri di Trapani, il contingente italiano dall’inizio di quest’anno si è ridotto di oltre 1000 uomini. Durante il proprio mandato iniziato lo scorso 10 agosto, la Transition Support Unit South ha condotto 187 pattuglie di sicurezza e di ricognizione dell’area di responsabilità e numerose esercitazioni di evacuazione medica con elicotteri italiani ed americani per addestrare al soccorso sanitario i colleghi dell’esercito afghano. La complessa attività operativa di “retrograde” (ripiegamento), pianificata e condotta dal Regional Command West su base Brigata meccanizzata Aosta, ha permesso di movimentare sia da Farah, sia da Bala Boluk verso la base di Herat, per il successivo rientro in Italia, 2.445 tonnellate di materiali distribuiti su 23 convogli per un totale di quasi 2.000 metri lineari di carico, compresi 131 mezzi mobili campali e 109 veicoli tattici. Il generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West ha voluto complimentarsi con il comandante della TSU-S, colonnello Mauro Sindoni, per "lo straordinario sforzo sostenuto nella conduzione di un’articolata e vasta attività a favore della popolazione afghana, svolta sul fronte della sicurezza e della ricostruzione, che è stata sinceramente riconoscente per quanto fatto a suo favore". Con il Colonnello Sindoni e gli uomini del 6° Bersaglieri rientra a Trapani la gloriosa Bandiera di guerra del Reggimento (nella foto), decorata di una Croce di Cavaliere dell’Ordine Militare d’Italia; di due Medaglie d’Oro al Valor Militare; di quattro Medaglie di Bronzo al Valor Militare e di una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito.
PIO ISAF RC-WEST

 

I CARABINIERI DEL RC-WEST ADDESTRANO LA POLIZIA AFGHANA

HERAT, 21 NOVEMBRE 2013 - Nei giorni scorsi i Carabinieri del Police Advisor Team del Regional Command West, il comando multinazionale su base Brigata meccanizzata Aosta, hanno svolto tre attività di Advising a favore della Afghan National Police - ANP al fine di incrementare le capacità operative, di controllo e gestione delle operazioni sul territorio che vengono effettuate dai colleghi afghani nell’ambito del processo di transizione in atto nella regione ovest del Paese. I percorsi formativi hanno riguardato elementi di navigazione topografica - Map-Reading, C-IED (counter-improvised explosive device) e di C.L.S. (Combat life Saver) e sono stati svolti attraverso lezioni teoriche e pratiche. Il primo dei due corsi è stato utile nel fornire alla A.N.P. la capacità di controllo, navigazione, richiesta di supporti tattici e localizzazione sul territorio di obiettivi operativi nonché del personale operante stesso. Il secondo corso ha invece fornito ai rappresentanti della A.N.P. le capacità per poter mettere in atto le TTP (Tecniche, Tattiche e Procedure) per l’individuazione e localizzazione delle minacce derivanti dalle diverse tipologie di dispositivi IED (improvised explosive device) , nonché la richiesta di supporto da parte di unità specializzate EOD (explosive ordenance disposal). Il terzo ed ultimo percorso ha riguardato l’insegnamento di una serie di tecniche e procedure per trattare e stabilizzare le lesioni riportate in operazioni come danni da esplosione, amputazioni, gravi emorragie, ferite penetranti del torace e gestione delle vie aeree superiori, nonché tecniche di evacuazione dei feriti da ambienti ostili. Le attività si sono concluse con la consegna degli “attestati di frequenza” ai partecipanti al corso.
Police Advisor Team (PAT)
In Afghanistan i Carabinieri sono presenti con gli assetti Police Advisor Team, basati su tre team composti dai Carabinieri provenienti dal 1° Reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", dal 7° Reggimento “Trentino Alto-Adige” e dal 13° Reggimento “Friuli Venezia Giulia”. La loro missione consiste nell'attività di advising a favore del comando regionale e provinciale dell'Afghan Uniform Police di Herat e nei confronti del comando provinciale dell'Afghan Uniform Police di Farah. L’attività del PAT è mutata notevolmente nel tempo che con il formale passaggio di compiti al termine dell’anno 2012, da istruttori in prima linea per la formazione diretta delle forze di polizia locale, al ruolo di formatori degli istruttori di polizia afghani, conosciuta come attività di advising, unitamente al compito di la verificare il mantenimento degli standard di insegnamento trasmessi in questo anno. Vengono anche svolti corsi specialistici: body guard, close protection, map reading, check point e di aggiornamento.
PIO ISAF RC-WEST

 

GEN. CORSINI A HERAT E SHINDAND INCONTRA JATF E IAAT DEL RC-WEST

HERAT, 19 NOVEMBRE 2013 - Si è conclusa oggi la visita del generale di squadra aerea Roberto Corsini, direttore della Direzione Impiego del Personale Militare dell’Aeronautica (DIPMA), al Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale a guida italiana su base Brigata meccanizzata Aosta, volta ad incontrare tutto il personale dell’Aeronautica Militare italiana che opera in Afghanistan, nell’ambito della missione ISAF, nell’attuale fase denominata "retrograde" (ripiegamento). La visita si è svolta nei due aeroporti militari "Camp Arena" e "Shindand air base", ovvero le basi dove il personale in uniforme azzurra offre il proprio contributo a supporto della missione assegnata, ed è stata finalizzata ad approfondire la realtà del contesto operativo nel quale i militari sono chiamati ad operare, nonché, ad un’attenta analisi dello strumento militare aeronautico presente in teatro, in ottica di ottimizzazione degli uomini impiegati, nel pieno rispetto dell’attuale fase della missione in corso.
Il generale ha rivolto parole di elogio per l’eccellente lavoro svolto e per “lo spirito di squadra che anima il gruppo, per la sua altissima capacità di integrazione e coesione, elementi non comuni considerando le insidie e le difficoltà ambientali e la molteplicità di assetti nazionali da cui si è attinto per costituire l’ampio bacino di professionalità oggi presente in Afghanistan che rappresentano l’arma azzurra, esempio per tutta la Forza Armata”. Nel prosieguo della visita, il generale Corsini, ha voluto incontrare singolarmente tutti gli uomini e le donne in uniforme azzurra, informandosi anche su aspetti personali ed aspirazioni professionali di ciascuno, a testimonianza concreta dell’attenzione che la Forza Armata da sempre riserva alla cura ed alla gestione della risorsa più preziosa, il proprio personale.
L’Aeronautica Militare è presente con proprio personale nel Comando ISAF a Kabul e nel Regional Command West (RC-W) di ISAF. Ufficiali, Sottufficiali e Graduati dell’Aeronautica, insieme con quello delle altre Forze Armate, sono presenti in quasi tutte le cellule Joint di RC W. Inoltre il personale dell’AM è impiegato nei settori della pianificazione dell’impiego dei mezzi aerei.
Joint Air Task Force (JATF), al comando del Colonnello pilota Luca Maineri, è l'unità che gestisce tutti gli assetti dell'Aeronautica Militare nel Teatro operativo, tra cui i velivoli C130J, che si alternano ai C27 della 46ª Brigata Aerea di Pisa, impiegati per il trasporto del personale e dei rifornimenti all'interno del Teatro afgano, gli AM-X del 51° Stormo di Istrana, con compiti di ricognizione e supporto tattico ravvicinato alle forze di terra, con compiti di sorveglianza, pattugliamento, supporto alla movimentazione di convogli e personale sensibile, deterrenza ed evacuazione medica e i velivoli senza pilota (UAV) Predator del 32° Stormo di Amendola, con compiti ISTAR (Intelligence, Surveillance, Targeting and Recognition), tutti schierati ad Herat;
L’ Italian Air Advisory Team è una unità dell’Aeronautica Militare italiana che, dal 2 novembre 2010, opera nell’ambito della Nato Air Training Command – Afghanistan (NATC-A). In particolare, il team dell’Aeronautica Militare Italiana opera presso la base aerea afghana di Shindand, all’interno dell’ 838th Air Expeditionary Advisory Group (AEAG) delle forze aeree statunitensi che, unitamente agli omologhi gruppi dislocati a Kabul e Kandahar, costituisce la struttura operativa del Comando NATC-A. Gli advisors dell’Aeronautica Militare, unitamente ai partner americani ed ungheresi presenti a Shindand, hanno il compito di sviluppare e consolidare la locale leadership afghana per gestire in autonomia lo Shindand Air Wing (SAW), ovvero l’unità dell’Afghan Air Force (AAF) designata quale polo addestrativo di spicco dell’intera aeronautica afghana.
PIO ISAF RC-WEST

 

CHIUDE BASE BALA BOLUK, CONCLUSO PROCESSO TRANSIZIONE A FARAH

BALA BOLUK, 15 NOVEMBRE 2013 - Questa mattina gli ultimi militari italiani hanno lasciato Definitivamente la base operativa avanzata (Forward Operative Base - Fob) “Tobruk” di Bala Boluk, ultimo avamposto della Transition Support Unit South (TSU-S), l’unità italiana che ha concluso il processo di transizione della responsabilità della sicurezza della provincia di Farah alle forze afghane.
I bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani, ultimo reparto alla guida della TSU-S (che ha operato per quasi 7 anni nella provincia), hanno consegnato nelle mani del colonnello Nazar Mohammad Qerleq, in rappresentanza dell’Afghan National Army le “chiavi” della base, che ospiterà la sede del 6° kandak (battaglione operativo) della 2a brigata del 207° corpo d’armata dell’esercito afghano.
Ai militari italiani è andato il plauso e la riconoscenza del Capo di Stato Maggiore della Difesa Ammiraglio Luigi Binelli Mantelli.
Il colonnello Mauro Sindoni, stringendo la mano al collega afghano Nazar Mohammad Qerleq ha ricordato il lungo percorso della transizione che ha visto purtroppo anche molti caduti sia della coalizione sia dell’esercito afgano, e ha rimarcato i consolidati rapporti di reciproco rispetto maturati nel tempo con la popolazione locale, con l’orgoglio di lasciare nelle mani di una forza capace il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della provincia. La chiusura di questa base è stata realizzata grazie ad una complessa attività operativa di “retrograde” (ripiegamento), pianificata e condotta dal Regional Command West su base Brigata meccanizzata Aosta. L’ultimo convoglio, composto da 138 uomini a bordo di 32 mezzi militari e 14 veicoli per il trasporto dei materiali, è partito da Bala Boluk alle prime luci dell’alba ed è stato scortato lungo l’itinerario dagli elicotteri d’attacco italiani A129 Mangusta della Task Force Fenice, nonché dagli aerei senza pilota Predator, che hanno consentito il monitoraggio dell’intera operazione.
Dallo scorso 10 agosto nella Fob “Tobruk” di Bala Boluk hanno operato, oltre ai bersaglieri trapanesi del 6° Reggimento, i genieri del 4° Reggimento guastatori di Palermo e una compagnia genio del 5° Reggimento guastatori di Macomer; infine, le trasmissioni per il comando e controllo all’interno dell’area di responsabilità e quelle strategiche con l’Italia sono state assicurate da un plotone di trasmettitori del 2° reggimento trasmissioni alpino di Bolzano.
La cessione agli afghani di Fob “Tobruk”, che segue a tre settimane di distanza quella della chiusura della base “Dimonios” di Farah, segna anche il rientro in Patria di circa 400 militari italiani, come parte del ridimensionamento del dispositivo del contingente che proseguirà fino alla fine del 2014 come stabilito dall’Alleanza durante il summit di Chicago del maggio 2012.
PIO ISAF RC-WEST

 

"SOUTHERN THUNDER": 25 INSORTI ARRESTATI E 18 IED NEUTRALIZZATI

HERAT, 8 NOVEMBRE 2013 - Si è conclusa in questi giorni nel settore sud-occidentale dell’area di responsabilità del contingente multinazionale della Nato a guida italiana (RC-W), l’operazione “Southern Thunder”, importante attività congiunta che ha visto i militari italiani del Regional Command West, su base brigata meccanizzata Aosta, operare al fianco dei colleghi dell’esercito afgano, consentendo, alla fine, di arrestare 25 insorti, di scoprire e neutralizzare 18 Ied (Improvised explosive device, ordigni esplosivi improvvisati) pronti ad essere utilizzati, nonché di portare alla luce 2 consistenti cache di munizioni di vario calibro e 25 colpi da mortaio da 82 mm.
L’operazione ha consentito di alleggerire la pressione dei gruppi ostili alle forze afgane e a quelle della coalizione nelle fasi più delicate del ripiegamento da Farah ad Herat della Transition Support Unit South, l’unità italiana che ha operato nella provincia di Farah sino alla chiusura della base operativa avanzata “Dimonios”, avvenuta a fine ottobre. La “Southern Thunder”, inoltre, è stata condotta in un’area che rappresenta da sempre un obiettivo sensibile per gli elementi ostili lì presenti, essendo attraversata da nodi stradali di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese.
Gli oltre 800 soldati del 207° corpo d’armata dell’esercito afgano sono stati supportati da numerosi assetti specialistici della Nato con più di 200 italiani impiegati sul terreno, come gli elicotteri da trasporto CH47 e gli elicotteri d’attacco A129 Mangusta della Task Force Fenice, gli specialisti nella bonifica di ordigni esplosivi della coalizione, le quick reaction forces (unità di pronto intervento) del 183° reggimento paracadutisti “Nembo” e del 7° reggimento bersaglieri, i trasmettitori del 2° reggimento trasmissioni alpino che hanno assicurato il comando e controllo dell’operazione, i team medici e gli ufficiali del Military Advisor Team, l’unità italiana che assiste il 207° Corpo d’Armata dell’esercito afgano nel proprio processo di crescita. Nella foto: attività congiunta italiani ed afghani.
PIO ISAF RC-WEST
 

CAMBIO AL COMANDO DELLA JATF DEL RC-WEST

HERAT, 31 OTTOBRE 2013 - Nell’aeroporto militare di Herat, il 29 Ottobre, il colonnello Luca Maineri ha ceduto al parigrado Saverio Agresti il comando della Joint Air Task Force da cui dipendono gli assetti aerei dell’Aeronautica Militare impiegati in Afghanistan. La cerimonia di avvicendamento è avvenuta alla presenza del generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale a guida italiana su base brigata meccanizzata "Aosta".
Il colonnello Luca Maineri, lascia il comando dopo un impegno di sei mesi durante il quale sono state svolte dagli assetti da lui dipendenti circa 3400 ore di volo di cui: 600 ore dei velivoli C130J e 500 ore dei C27J; 900 ore degli AMX ed infine 1400 ore dei velivoli a pilotaggio remoto Predator. Le numerose operazioni svolte hanno garantito la possibilità di raggiungere vaste aree del Paese altrimenti inaccessibili, di neutralizzare le capacità di comunicazione avversarie e contribuire a contrastare la minaccia costituita dagli ordigni esplosivi improvvisati (C-IED), di svolgere missioni di ricognizione tattica e supporto aereo ravvicinato alle forze di terra nonché operazioni di tipo ISR (Intelligence, Surveillance, Reconaissance), vero e proprio ‘occhio dall’alto’ della coalizione. Il generale Pellegrino, nel congratularsi con il comandante cedente per l’encomiabile lavoro svolto e nel dare il benvenuto al colonnello Agresti, ha sottolineato come la sinergia tra la componente aerea e le truppe al suolo sia un fattore decisivo per il successo delle operazioni del contingente multinazionale, soprattutto in questa fase di transizione delle responsabilità alle forze di sicurezza afghane. Nel suo discorso di commiato, il colonnello Maineri ha ringraziato il personale della JATF, sottolineando “la non comune capacità di aggregazione tra personale che proviene da diverse realtà per formare un’entità che fornisce quotidianamente altissima qualità per la sicurezza delle operazioni a terra e di tutto il personale impiegato”.
La Joint Air Task Force (JATF), è costituita da circa 200 militari dell’Aeronautica Militare italiana, è stata creata per gestire l'impiego degli assetti di volo ad ala fissa schierati presso la base di Herat. La JATF si articola sulle seguenti unità: il Task Group "Black Cats", che dispone di caccia-bombardieri ricognitori AMX provenienti dal 32° Stormo di Amendola e dal 51° Stormo di Istrana; il Task Group "Albatros", su velivoli da trasporto C-130J e YEC-27-J JEDI della 46^ Brigata Aerea di Pisa; il Task Group "Astore", che opera con velivoli a pilotaggio remoto "Predator" MQ1C del 32° Stormo di Amendola.
PIO ISAF RC-WEST

CHIUDE FOB DIMONIOS, FARAH PASSA ALL'ANA

Il generale Michele Pellegrino alle autorità afgane: Missione compiuta, “Shona ba shona, tash a cor” - sempre al vostro fianco
FARAH, 29 OTTOBRE 2013 - In queste ore gli ultimi militari italiani stanno lasciando definitivamente la Base Avanzata (Forward Operative Base - FOB) ‘Dimonios’ di Farah. Il passaggio ufficiale è avvenuto il 27 ottobre con una cerimonia che di fatto ha sancito il definitivo passaggio di responsabilità nel settore della sicurezza del territorio, affidato dal 2006 ai militari italiani. La cerimonia ha segnato anche l’inizio del rientro in Patria di 800 uomini, come parte del ridimensionamento del dispositivo del contingente che proseguirà fino alla fine del 2014 come stabilito dall’Alleanza durante il summit di Chicago del maggio 2012. I bersaglieri del 6° Reggimento di Trapani hanno consegnato nelle mani del governatore della Provincia di Farah le "chiavi" della base, che sarà la sede di un battaglione operativo (kandak) del 207° Corpo d’armata dell’esercito afgano.
Alla cerimonia erano presenti il governatore di Farah Mohammad Omar Sherzad, il generale di brigata Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (il comando multinazionale a guida italiana e su base brigata meccanizzata Aosta), il colonnello Mauro Sindoni, ultimo comandante di Fob “Dimonios” e del 6° Reggimento bersaglieri, e numerose altre autorità della coalizione. La transizione è un processo graduale e delicato, che tiene conto delle condizioni economiche, sociali e di sicurezza dei singoli distretti di ciascuna provincia dell'Afghanistan e che, a Farah, ha avuto il proprio apice a giugno di quest’anno con il passaggio della leadership alle autorità locali di tutti i distretti della provincia. La cerimonia si è svolta congiuntamente a quella di chiusura del Provincial Reconstruction Team (PRT) americano che dal 2004 ha operato a Farah. Questa struttura di Isaf , in linea con gli obiettivi della missione, ha condotto attività volte a facilitare lo sviluppo dell’economia locale e a favorire il miglioramento delle condizioni di vita della popolazione; attività, queste, di fondamentale importanza nella fase di “transizione” che, giorno dopo giorno, ha visto concretizzarsi e concludersi il passaggio della responsabilità nel settore della governance alle autorità governative e locali.
Il generale Pellegrino, dopo aver ricordato il lungo percorso della transizione che ha visto purtroppo anche molti caduti sia della coalizione, sia dell’esercito afgano, ha rimarcato “i rapporti consolidati di reciproco rispetto maturati nel tempo con i colleghi afgani, con l’orgoglio di lasciare nelle mani di una forza matura il controllo, la sicurezza e lo sviluppo della loro madrepatria”, ringraziando in lingua locale tutti gli afgani presenti per aver lavorato in questi anni assieme “shona ba shona”, cioè “fianco a fianco”.
Ultimo reggimento a operare nel territorio di Farah come Transition Support Unit South (TSU-S), dallo scorso 10 agosto è il 6° Reggimento bersaglieri, una compagnia del 4° Reggimento genio guastatori di Palermo, una compagnia del 2° Reggimento trasmissioni alpino di Bolzano e medici, infermieri ed aiutanti di sanità di Esercito, Marina ed Aeronautica.
Durante questo ultimo mandato la TSU-S ha svolto 106 pattuglie, 30 scorte convogli, 33 operazioni per rendere sicuri e percorribili gli itinerari dell’area di responsabilità, 34 operazioni di scoperta e neutralizzazione della minaccia da ordigni esplosivi improvvisati (Ied mitigation), nonché numerose attività congiunte con esercito e polizia afgana. Nella foto: il solenne momento della cerimonia di ammaina bandiera dei vessilli nazionali di Italia e Stati Uniti d'America.
PIO ISAF RC-WEST

TRE RAZZI SU BASE SHINDAND, NESSUN MILITARE ITALIANO FERITO

SHINDAND, 26 OTTOBRE 2013 - Tre razzi sono stati lanciati oggi alle 13:30 (le 10:30 in Italia) contro la base operativa avanzata di Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan. Due dei tre razzi sono esplosi all’interno di Fob "La Marmora" - come è denominata la base - mentre il terzo ordigno è impattato al di fuori del perimetro dell’istallazione militare. Un plotone di quick reaction force della coalizione multinazionale è subito intervenuto per effettuare una ricognizione dei possibili punti di lancio dei razzi. Non si sono registrati danni e nessun militare è stato coinvolto dalle esplosioni. Nella base operativa avanzata “La Marmora” opera la Transition Support Unit Centre (TSU-C), l’unità di manovra su base 183° reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia che è responsabile del settore centrale del Regional Command West, il comando multinazionale della Nato attualmente guidato dalla brigata “Aosta”.
PIO ISAF RC-WEST

SCONTRO A FUOCO A SHINDAND. NESSUN MILITARE FERITO

SHINDAND, 20 OTTOBRE 2013 - Questo pomeriggio alle 15:30 locali (le 13 italiane), a 5 chilometri a sud della base operativa avanzata di Shindand, una pattuglia italiana è stata ingaggiata a fuoco da elementi ostili per circa trenta minuti. L’attacco alla pattuglia, impegnata in un’operazione di controllo e bonifica degli itinerari, è stato condotto con l’utilizzo di armi leggere, mortai e lanciarazzi Rpg (rocket propelled granade). Lo scontro ha visto impegnati paracadutisti del 183° Reggimento “Nembo” di Pistoia, bersaglieri del 7° Reggimento di Altamura (Bari) e i genieri del 4° Reggimento guastatori di Palermo. Sono intervenuti, a supporto del personale a terra, due aerei dell’Isaf (International Security Assistance Force) e gli elicotteri d’attacco italiani A129 Mangusta della Task Force Fenice. Cessata l’azione di fuoco avversaria, la pattuglia ha fatto rientro in base a Shindand. Nessun militare italiano è rimasto ferito. Nella foto di Alessio Ventura, l'interno di un Lince.
PIO ISAF RC-WEST

 

RAZZI CONTRO BASE DI SHINDAND, NESSUN MILITARE ITALIANO FERITO

SHINDAND, 18 OTTOBRE 2013 - Due razzi sono stati lanciati ieri sera alle 22 (le 19:30 italiane) contro la base operativa avanzata di Shindand, nell’ovest dell’Afghanistan. Il primo dei due razzi è esploso all’interno di Fob "La Marmora" - come è denominata la base - recando lievi danni ai vetri blindati di una delle torrette perimetrali; il secondo ordigno è impattato al di fuori del perimetro della base. Non si sono registrati ulteriori danni e nessun militare è stato coinvolto dalle esplosioni. Nella base operativa avanzata “La Marmora” opera la Transition Support Unit Centre (TSU-C), l’unità di manovra su base 183° Reggimento paracadutisti “Nembo” di Pistoia che è responsabile del settore centrale del Regional Command West, il comando multinazionale della Nato attualmente guidato dalla Brigata “Aosta”. Nella foto: il piazzale delle adunanze della FOB La Marmora.
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IL COMANDANTE DEL COI VISITA RC-WEST

HERAT, 17 OTTOBRE 2013 - Il comandante del Comando Operativo di vertice Interforze (COI), generale di corpo d’armata Marco Bertolini, ha concluso nel pomeriggio la visita di due giorni al contingente militare italiano di stanza nella regione ovest dell’Afghanistan. Accolto ieri al suo arrivo ad Herat dal generale Michele Pellegrino, comandante del Regional Command West (RC-W), il comando multinazionale a guida italiana che opera nella regione occidentale del Paese, il generale Bertolini si è trasferito alla Forward Operating Base (Fob) “Dimonios” di Farah ove è dislocata la Transition Support Unit - South (TSU-S), su base 6° Reggimento bersaglieri di Trapani. Dopo essere stato rapidamente aggiornato sulla situazione operativa e aver salutato il personale presente, il comandante del COI si è recato successivamente presso la FOB “Tobruk” di Bala Boluk, sede del distaccamento della TSU-S che ha l’importante compito, tra gli altri, di supportare le forze di sicurezza afghane per garantire la percorribilità della “route 517”, l’importante asse stradale che collega Bala Boluk con Farah. Nel pomeriggio, l’alto ufficiale italiano si è quindi recato alla FOB “La Marmora” di Shindand ove ha potuto incontrare il personale della Transition Support Unit – Center (TSU-C), a guida 183° reggimento paracadutisti ‘Nembo’ di Pistoia. Il secondo giorno, dopo il suo rientro ad Herat e prima di ritornare in Italia, il generale Bertolini ha parlato ai militari del contingente italiano schierati sul piazzale di Camp Arena, sede di RC-W. Soddisfatto dei risultati raggiunti dall’inizio della presenza italiana in Afghanistan, il generale ha espresso parole di plauso “perché con i fatti e non con le parole si è dimostrato di aver contribuito a far ricrescere l’Afghanistan, lavorando a fianco di un popolo che ha ancora bisogno di voi”.
PIO ISAF RC WEST

 

CARABINIERI: A ORFANOTROFIO HERAT GIOCATTOLI DONATI NEL MODENESE

HERAT, 17 OTTOBRE 2013 - I Carabinieri in forza al Regional Command West di Herat, il comando multinazionale a guida italiana, attualmente su base brigata meccanizzata "Aosta", hanno donato ieri all'orfanotrofio femminile di Herat giocattoli inviati dall'associazione onlus "Regina Elena" e raccolti nelle scuole di Mirandola e Carpi, in provincia di Modena.
PIO ISAF RC-WEST

 

NUOVE DOTAZIONI PER SCUOLA DI POLIZIA AFGHANA

HERAT, 16 OTTOBRE 2013 - Nei giorni scorsi nella scuola di polizia afghana, il “Regional Training Center” di Herat, è stata inaugurata una sala di foto-riproduzione. Il progetto, voluto dai vertici della polizia locale, è stato realizzato e finanziato (con fondi del Ministero della Difesa italiano) dal Provincial Reconstruction Team del Regional Command West, il comando multinazionale a guida italiana su base brigata meccanizzata “Aosta”. La sala è stata realizzata con l’allestimento di proiettori, rilegatrici e fotocopiatrici (con forniture di toner per un anno), che saranno utilizzati per migliorare misure e tecniche d’insegnamento a favore della polizia afghana, attività che rientra nel più ampio contesto del processo di transizione della missione ISAF a supporto del popolo afghano. La cerimonia d’inaugurazione ha visto partecipare il comandante provinciale dell’Afghan National Police (ANP), colonnello Allah Noor Moamhammandi, il colonnello Vincenzo Grasso, comandante del PRT, ed il comandante del Police Advisor Team (PAT), tenente colonnello Salvatore Demontis.
Il colonnello Moamhammandi, rivolgendosi ai due comandanti italiani presenti, ha dichiarato: “Insieme siamo riusciti a portare a termine questo importante progetto e così assieme concluderemo gli altri. Da oggi i nostri mille allievi potranno usufruire di queste tecnologie che aumenteranno la qualità del nostro addestramento”.
PIO ISAF RC-WEST

Police Advisor Team (PAT)
In Afghanistan i Carabinieri sono presenti con gli assetti Police Advisor Team, basati su tre team composti dai Carabinieri provenienti dal 1° reggimento carabinieri paracadutisti "Tuscania", dal 7° reggimento “Trentino Alto-Adige” e dal 13° reggimento “Friuli Venezia Giulia”. La loro missione consiste nell'attività di advising a favore del comando regionale e provinciale dell'Afghan Uniform Police di Herat e nei confronti del comando provinciale dell'Afghan Uniform Police di Farah. L’attività del PAT è mutata notevolmente nel tempo che con il formale passaggio di compiti al termine dell’anno 2012, da istruttori in prima linea per la formazione diretta delle forze di polizia locale, al ruolo di formatori degli istruttori di polizia afghani, conosciuta come attività di advising, unitamente al compito di la verificare il mantenimento degli standard di insegnamento trasmessi in questo anno. Vengono anche svolti corsi specialistici: body guard, close protection, map reading, check point e di aggiornamento. Per ulteriori approfondimenti si invita alla consultazione delle schede informative della missione ISAF pubblicate sul sito internet dello Stato Maggiore Difesa raggiungibile al seguente link

 

1000 ORE DI VOLO PER L'ELICOTTERO NH 90 NEI CIELI AFGHANI

HERAT, 16 OTTOBRE 2013 - Nei giorni scorsi, dopo poco più di anno dal loro primo impiego operativo in Afghanistan, una coppia di elicotteri NH-90 dell’Aviazione dell’Esercito (AVES) in forza alla Task Force “Fenice” del Regional Command West (RC-W), dopo circa un’ora di volo di ricognizione sui cieli di Herat ha raggiunto e superato le 1000 ore di volo. Gli NH-90 italiani, giunti in teatro operativo afghano il 20 agosto dello scorso anno e, per la prima volta in assoluto tra le nazioni partecipanti al consorzio di produzione (Italia, Germania, Francia, Olanda e Portogallo), sono stati impegnati in missioni operative di supporto al combattimento. Questo elicottero da trasporto tattico, dotato di avanzati apparati avionici di bordo di ultima generazione, completamente integrati ai sistemi per la visione diurna e notturna, permette all’equipaggio un costante ed elevato stato di Situational Awareness, ovvero la piena e continua percezione di tutti gli aspetti tecnici ed operativi rilevanti per lo svolgimento in sicurezza delle missioni che, unita all’elevata professionalità ed esperienza maturata dai piloti anche in situazioni ambientali critiche tipiche di scenari operativi come quello afghano, dimostra di essere uno strumento estremamente flessibile a disposizione del comandante di RC-W.
PIO ISAF RC-WEST

LA TASK FORCE "FENICE"
HERAT, 16 OTTOBRE 2013 -
La Task Force “Fenice” è l’unità dell’Aviazione dell’Esercito, attualmente comandata dal Colonnello Antonio Villani e su base 1° Reggimento “Antares” di Viterbo, schierata nel teatro di operazione afghano. Si basa su tre diverse linee di elicotteri (A129 “Mangusta”, CH47 “Chinook” e NH90) al fine di ottenere un dispositivo flessibile, bilanciato e dalle potenzialità inedite. L’ Aviation Battalion soddisfa i requisiti di “Expeditionary & Combat Capabilities” in ambiente non permissivo/ostile, in particolare garantisce:
- interventi a fuoco, di supporto e di trasporto logistico in tutta l’Area di Operazioni;
- supporto alle funzioni operative di Comando e Controllo ed intelligence;
- capacità di pianificazione aderente alla complessità della minaccia e delle Rules of Engagement (ROE);
- possibilità di schieramento di una forza mobile, deterrente e sostenibile, fino a medio raggio, in tempi ridotti (QRF);
- assetti in QRA (Quick Reaction Alert) con elicotteri A129 ed assetti in QRF (Quick Reaction Force) con elicotteri CH47 ed un plotone di fanteria, entrambi in grado di intervenire in tempi ridotti, sia di giorno che di notte, in tutta l’area di responsabilità;
- Forward Medevac Team, capacità di eccellenza unica in AOR e in territorio nazionale capace di garantire interventi sanitari d’urgenza nell’immediato essendo imbarcato prevalentemente su NH90 a seguito delle formazioni impegnate in operazione.
Nello specifico l'elicottero da trasporto tattico NH90 è un aeromobile multiruolo, realizzato al fine di effettuare missioni di trasporto tattico, ricerca e soccorso, evacuazione medica, lanci di paracadutisti ed altre.L'aeromobile è stato costruito per operare in volo strumentale e a vista, di giorno e di notte, anche con l'impiego di sistemi di visione notturna ad intensificazione di luce o all'infrarosso, ha un'autonomia di volo di circa 4 ore, una velocità massima di oltre 300km/h , possibilità di imbarcare due squadre con assetto da combattimento ed equipaggiamento completo (fino a 20 passeggeri), ed una capacità di carico di 3000 kg. L'NH90 dispone di tecnologie avanzatissime quali il Radar Meteo ed i sistemi per la protezione dal ghiaccio sulle pale, idonei a estendere le possibilità di volo in condizioni meteorologiche finora proibite. Il velivolo può contare inoltre su sistemi di visione notturna integrati nel casco di volo, sistemi di autoprotezione (sistemi di allarme radar, laser e missile), protezione balistica ed armamento composto da mitragliatrici a 6 canne rotanti e mitragliatrici di bordo.
PIO ISAF RC-WEST

 

SPECIALISTI FORMAZIONE AVANZATA AMI VISITANO ADVISOR DI SHINDAND
SHINDAND, 15 OTTOBRE 2013 - Nei giorni scorsi una delegazione dell’Aeronautica Militare Italiana, proveniente dal Centro di Formazione Didattica e Manageriale (CEFODIMA) di Firenze si è recata presso l’Italian Air Advisory Team di stanza a Shindand, per conoscere da vicino il contesto in cui si sviluppa l’attività advising a beneficio del personale militare dell’aeronautica afghana e valutare i contenuti del corso "Advisor", rendendolo più aderente alle attuali esigenze operative.La delegazione è responsabile dei corsi "Advisor", a favore del nostro personale dell’Aeronautica Militare che è successivamente destinato a svolgere questa attività nei teatri operativi.
La visita, della durata di otto giorni, ha consentito di conoscere lo stato dell’arte dell’attività nelle diverse articolazioni dello Stormo afghano, gli obiettivi definiti dalla coalizione di stati facenti parte dell’International Security Assistance Force in Afghanistan, per formare la leadership locale e le procedure operative per standardizzare la formazione della Afghan Air Force (AAF). L’esperienza maturata dalla delegazione, a contatto con gli operatori del settore, permetterà di adeguare, per lo scenario afghano, i contenuti del corso Advisor, che si svolgerà presso il Centro dell’Aeronautica Militare italiana nel prossimo futuro. Il corso è finalizzato a preparare i prossimi "Advisor" italiani che saranno impiegati nella formazione dei colleghi afghani, attraverso i quali, gradino dopo gradino, raggiungere l’obiettivo finale di una Afghan Air Force professionale, autonoma e sostenibile nel tempo.
PIO ISAF RC-WEST

 

SHINDAND, IED ESPLODE AL PASSAGGIO DI UNA PATTUGLIA, NESSUN FERITO
SHINDAND, 14 OTTOBRE 2013 - Questa mattina, alle 11:30 locali (le 9 italiane), un’unità della Transition Support Unit Centre (TSU-C), mentre svolgeva una operazione di "route clearance" per il controllo e la messa in sicurezza degli itinerari percorsi quotidianamente dai convogli della coalizione multinazionale operanti in Afghanistan, è stato coinvolto dall’esplosione di un Ied (Improvised explosive device) al suo passaggio, avvenuto a 9 chilometri a sud-ovest di Shindand. Il secondo dei veicoli della colonna, con a bordo gli specialisti della Task Force Genio del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer, ha riportato lievi danni e non si sono registrati feriti tra i militari. L’area dell’evento è stata cordonata e messa in sicurezza dagli altri componenti della pattuglia composta dai paracadutisti del 183° Reggimento “Nembo” di Pistoia.
PIO ISAF RC-WEST

Il veicolo sul quale viaggiavano gli specialisti del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer, è un Cougar, un mezzo corazzato con lo scafo a "V", sviluppato proprio per resistere alle mine terrestri e agli ordigni esplosivi improvvisati. E' prodotto dalla Force Protection Industries, specializzata nella realizzazione di mezzi protetti contro armi leggere, mine terrestri e ordigni improvvisati, grazie all'utilizzo di caratteristiche e materiali che proteggono l'equipaggio e il vano motore. La scocca a forma di "V" fa scivolare l'onda d'urto dell'esplosione lungo la corazzatura obliqua, senza danneggiare l'equipaggio o il motore. Il Cougar è stato acquistato dall'Italia in sei esemplari 6×6.

 

CONCLUSA L'OPERAZIONE "GOMITO DEL DIAVOLO"
HERAT, 8 OTTOBRE 2013 - Si è conclusa in questi giorni nella provincia di Farah, settore meridionale dell’area di responsabilità del contingente multinazionale della Nato a guida italiana (RC-W), l’operazione “Devil’s Elbow” (Gomito del Diavolo), importante attività congiunta che ha visto i militari italiani del Regional Command West operare al fianco dei colleghi dell’esercito afghano per garantire la sicurezza del settore a sud-est della propria area di responsabilità. Per la prima volta in un’operazione di questa entità si è effettuata una pianificazione congiunta tra il comando della brigata afghana e il comando multinazionale della Nato che opera nell’area occidentale dell’Afghanistan, con un posto comando avanzato, schierato nel distretto di Farah, composto da militari italiani ed afghani. L’operazione assume particolare importanza in quanto l’area interessata alla “Devil’s Elbow” rappresenta da sempre un obiettivo sensibile per gli elementi ostili presenti nell’area, essendo costituito da un nodo stradale di primaria importanza per i rifornimenti condotti dal nord-ovest al sud del Paese.
Un contributo essenziale è stato fornito dall’indispensabile supporto di numerosi assetti specialistici con più di 200 italiani impiegati sul terreno, costituiti da elicotteri NH90, CH47 e A129 Mangusta della Task Force Fenice, da specialisti nella bonifica di ordigni esplosivi del 4° Reggimento Genio guastatori, dalle quick reaction force (unità di pronto intervento) del 183° reggimento paracadutisti e del 7° reggimento bersaglieri, dagli aerei AMX e dagli UAV (unmanned aerial vehicle) dell’Aeronautica Militare, da team medici e da ufficiali del Military Advisor Team, l’unità italiana che assiste il 207° Corpo d’Armata dell’esercito afghano nel proprio processo di crescita.
Nella foto: posto comando avanzato sotto tenda
PIO ISAF RC-WEST

 

IL MUSEO DEL 3°

Sa mezzus gioventude