il punto di
GIANGABRIELE CARTA
IL
POLIGONO DI CAPO TEULADA E LA BRIGATA SASSARI
il
punto di
NICOLO' MANCA
POLIGONI
MILITARI, SALUTE E TUTELA DELL'AMBIENTE
lettera aperta
al Presidente Regione Autonoma Sardegna, Francesco Pigliaru
RENATO CAMMARATA
DELEGATO COCER ESERCITO
Sa mezzus gioventude
Il Glorioso TERZO
Sardegna: una chiusura dopo l'altra in tutti i settori produttivi, problemi nei collegamenti marittimi e aerei, preoccupazioni per la salute pubblica dopo l'abbandono e la mancata bonifica delle aree industriali rimaste "cattedrali nel deserto". In una situazione occupazionale sempre più drammatica, esponenti politici spostano ora la loro attenzione sul Poligono di Capo Teulada, sostenendone la pericolosità per la salute umana, per l'ambiente e chiedendone la chiusura. Si tace però il fatto che il Poligono di Capo Teulada, strategico per l'addestramento della difesa nazionale, è l'unica realtà produttiva rimasta nel Sulcis.
LE CIFRE - Dati su cui vale la pena soffermarsi. L'impatto
economico sul territorio, secondo i dati del Ministero della Difesa, è
rappresentato da 18.5 milioni di euro per gli stipendi corrisposti al
personale militare e civile che lavora nel Poligono più 20 milioni di
euro all'anno per assicurare lo svolgimento delle attività addestrative
dei Reparti dell'Esercito che si avvicendano.
In materia di servitù militari, invece, in base all’ultimo decreto della
Presidenza del Consiglio dei Ministri,(6/8/2010), alla Regione Autonoma
della Sardegna sono stati corrisposti 15,1 milioni di euro, mentre ai
1758 pescatori del Sulcis sono stati assegnati, nel Marzo 2012, 6,3
milioni di euro per i rimborsi relativi al 2010. I dati del Ministero
della Difesa rivelano anche un indotto significativo per "commesse"
affidate a industrie. La presenza del Poligono sul territorio comporta
infatti circa quattro milioni di euro per contratti a favore di ditte
locali per il soddisfacimento delle esigenze dei reparti in
addestramento (contratti pulizie e catering, lavanderia, ecc); cinque
milioni di euro per acquisizione di beni e servizi o alberghi /
ristoranti.
La Difesa ha previsto, inoltre, interventi sulle infrastrutture del
Poligono:
- circa 400 mila euro per rifacimento servizi palazzine reparti in
addestramento;
- 10 milioni di euro in corso di aggiudicazione per rifacimento cucine e
refettorio (esercizio finanziario. 2012);
- 3.9 milioni di euro per la progettazione esecutiva di 12 palazzine
alloggi (inizio lavori entro il 2013);
- tre milioni di euro per il rifacimento delle palazzine “reparti in
addestramento” entro tre anni.
A COSA SERVE - Il Poligono di Capo Teulada occupa una superficie
a terra, in uso alla Difesa, pari a 72 chilometri quadrati più 58,6
chilometri quadrati di superficie a mare permanentemente interdetta. A
questi vanno aggiunti altri 90 chilometri quadrati di area sgomberata
per le esercitazioni a fuoco terrestri, per un totale - terra/mare - di
circa 220 chilometri quadrati. Per le sue caratteristiche l'area
addestrativa può assicurare lo svolgimento di esercitazioni a fuoco fino
a livello Gruppo Tattico, attività di Tiro contro costa delle Unità di
Altura, lo svolgimento di complesse esercitazioni anfibie, con eventi a
fuoco terrestri ed aeronavali in occasione degli sbarchi. A questo
proposito occorre sottolineare che le attività addestrative proprie
della Componente Anfibia rendono necessari oltre 400 chilometri di area
di sgombero.
POLIGONO E BRIGATA SASSARI - Il Poligono, come ha evidenziato il
Ministro della Difesa, rappresenta una risorsa unica sul territorio
nazionale e quindi irrinunciabile per il mantenimento dell'operatività
di tutte le armi/specialità, soprattutto in preparazione all'impiego nei
Teatri operativi. La possibilità di utilizzare il Poligono di Capo
Teulada ha, nel tempo, incoraggiato l'Esercito ad investire risorse
umane e finanziarie sulla Brigata SASSARI che è stata una delle prime
Grandi Unità ad essere professionalizzata nonché una delle poche in
espansione. Lo spostamento del 3° Reggimento Bersaglieri dalla sede di
Milano alla Caserma "Pisano" di Teulada rappresenta una concreta
conferma della volontà di rafforzare la SASSARI. La stessa sopravvivenza
della Brigata sarebbe, però, messa in discussione in caso di mancanza di
poligoni nell'isola che imporrebbe il ricorso ad altre aree addestrative
con costi al momento non sostenibili. A ciò va aggiunto che l'eventuale
chiusura/trasferimento delle Unità della SASSARI nella penisola
costituirebbe un gravissimo danno economico per i Sardi che
costituiscono il 98 per cento degli organici.
POLIGONO E AMBIENTE - Per quanto riguarda l'impatto ambientale,
nel poligono di Capo Teulada, in aggiunta al disciplinare d'uso
stipulato con la Regione Autonoma della Sardegna, è stato adottato nel
2008, ad iniziativa del Ministero della Difesa, anche un "disciplinare
ambientale", cui devono rispondere tutte le attività esercitative, dalla
fase di pianificazione, con la predisposizione di schede di rischio
ambientale, sino alle attività di smaltimento dei rifiuti e di
ripristino dei luoghi al termine delle esercitazioni. Dal 2013 è
previsto anche lo svolgimento di periodiche campagne di monitoraggio dei
parametri ambientali a cadenza semestrale. Soltanto l'estrema propaggine
del Capo è permanentemente interdetta all'accesso e nello specchio di
mare immediatamente circostante sono vietati l'ancoraggio e la pesca, a
causa della presenza di residuati inesplosi di difficile bonifica.
Il poligono di Capo Teulada è stato oggetto di approfondimento anche
nell’ambito della Commissione parlamentare di inchiesta sui casi di
morte e di gravi malattie che hanno colpito il personale italiano
impiegato all'estero, nei poligoni di tiro e nei siti in cui vengono
stoccati munizionamenti, in relazione all'esposizione a particolari
fattori chimici, tossici e radiologici dal possibile effetto patogeno,
con particolare attenzione agli effetti dell'utilizzo di proiettili
all'uranio impoverito e della dispersione nell'ambiente di
nanoparticelle di minerali pesanti prodotte dalle esplosioni di
materiale bellico e a eventuali interazioni. La Commissione, con
riferimento alla "penisola interdetta" ha affermato che “non è possibile
assumere un atteggiamento acquiescente su tale questione e non intende
pertanto (la Commissione) accettare l’idea che una parte, sia pure
minima, del territorio nazionale debba essere considerata
definitivamente perduta a causa di una condizione di incuria che si
protrae da anni…”.
POLIGONO E INCHIESTE GIUDIZIARIE - Nel 2009, dopo la morte per un
tumore al cervello del soldato Manolo Pinna, di 26 anni, che aveva
prestato servizio a Teulada, la Procura della Repubblica di Cagliari ha
avviato un’inchiesta per omicidio colposo che ha esteso le indagini ad
altri decessi che sarebbero avvenuti a causa del servizio prestato
all’interno del poligono. La magistratura starebbe indagando su una
sessantina di morti sospette.
il 30° comandante del 1°
reggimento corazzato spiega compiti e risultati ottenuti dal
poligono addestrativo sardo diventato prima realtà produttiva del
sulcis
5° GENIO GUASTATORI PRESENTA
PIANO DI BONIFICA CAPO TEULADA
PAGINE SPECIALI SUI POLIGONI MILITARI IN SARDEGNA
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AUT. TRIB. CAGLIARI N. 9/13 DEL 9 LUGLIO 2013 - DIRETTORE RESPONSABILE PAOLO
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