Chi non ricorda lo spot “una telefonata ti allunga la vita” interpretato per la Sip da Massimo Lopez? Dopo aver letto i risultati dell'indagine condotta da due ricercatori dell’Università di Cagliari è stato inevitabile ricordare quello slogan e parafrasarlo con un goliardico - ma non troppo - “un poligono ti allunga la vita”. Infatti i due ricercatori in questione, Donatella Petretto e Luca Gaviano, con il coordinamento di Roberto Pili, medico e presidente della “Comunità mondiale di longevità”, hanno portato a termine una ricerca che rivela che i 3600 abitanti di Teulada, come quelli di Perdasdefogu, sono affetti da “longevità endemica”. I numeri parlano chiaro: nel 2014 l'anagrafe di Teulada ha registrato 330 ultraottantenni, 953 ultrasessantacinquenni e quattro ultracentenari ( Giuannica Putzu di 106 anni e Bardilia Marras, Veronica Murgia e Grazia Pilloni di 102). Numeri che collocano Teulada tra le “blue zone”, cioè le aree del pianeta dove è più alto il numero degli anziani che conservano notevoli abilità e capacità cognitive.
Come non ricollegare questo primato con quello fatto registrare a Perdasdefogu dai fratelli Melis, detentori del Guiness mondiale di longevità? Come spiegare gli 836 anni totalizzati da questi nove fratelli (da Consola, di 107 anni, alla “piccola” Mafalda, di 79) che per quasi un secolo hanno mangiato i prodotti della terra e dei pascoli di Perdas, bevuto l'acqua di quelle sorgenti e respirato l'aria di quelle contrade? Il sospetto è che, come per le radiazioni di La Maddalena, le teorie sull'inquinamento da uranio impoverito, da polveri sottili e da torio siano delle panzane. A La Maddalena si è dovuto attendere che gli americani sgomberassero il campo - e con essi i loro i dollari vitali per l'economia locale - per avere la conferma che le radiazioni propagandate per decenni dai “soliti personaggi” erano anche quelle delle panzane, per quanto più volte sbugiardate dalle ASL e da altri organismi istituzionali. Ora si deve prendere atto del fatto che anche a Perdas e a Teulada l'effetto dell'inquinamento che i “soliti personaggi” propagandano a oltranza è del tutto sorprendente in quanto agisce in modo benefico sulla longevità degli abitanti che ne sono le “vittime”. E, si badi bene, non si tratta di casi isolati ma di grandi numeri, con riscontri in termini assoluti e percentuali rispetto ad altre realtà sarde, nazionali e mondiali.
Ma temo che anche i grandi numeri possano ben poco quando si scontrano con dei piccoli uomini che, facendosi paladini del “popolo sardo” in forza di irrisorie legittimazioni elettorali, pur di avere visibilità politica e mediatica sfidano il ridicolo inseguendo teorie catastrofiste e interpretando sceneggiate che innescano sorrisini di scherno nei parlamenti nazionali e regionali. Forse i “soliti personaggi” ritengono irrilevante che il 98% dei sardi non condivida le loro alchimie politiche.
In fatto di grandi numeri meritano una riflessione altri due aspetti. Il primo riguarda i costi che hanno pesato sulle casse pubbliche, a partire dal 2001, anno in cui fu varata la prima commissione Mandelli, la miriade di commissioni di inchiesta, consulenze, sopralluoghi e persino riesumazioni di salme tendenti ad avvalorare il teorema inquinamento. Il secondo aspetto tocca le trionfalistiche dichiarazioni sull'adesione al raduno di Capo Frasca “contro le servitù militari”. Posto che a Capo Frasca i partecipanti fossero 2-3000 (valutazione non condivisa dalle forze dell'ordine) si immagini l'impatto che per contro avrebbe la presenza di una pur piccola parte dei sardi che sicuramente non condividono le idee dei “soliti personaggi”. Limitiamoci a considerare i 5000 militari della Brigata SASSARI e almeno altre 10000 persone tra mogli, figli, fratelli, genitori, amici e parenti di questi militari; consideriamo poi la massa di pescatori, pastori, commercianti, affittuari di case e altre persone le cui famiglie vivono della ricaduta economica per la presenza militare (manutenzione delle infrastrutture, catering dei reparti, corresponsione di indennizzi ecc); limitiamoci quindi ad “arruolare” prudenzialmente solo altri 10000 partecipanti. Se solo queste 25000 persone decidessero di dedicare una loro mezza giornata per partecipare ad una manifestazione “pro poligoni e caserme” , il raduno di Capo Frasca o gli altri in programma apparirebbero per quello che sono: misere cose fatte di molto fumo e poco arrosto. E il resto dei sardi? Il resto dei sardi, almeno quelli informati, pensa che un problema che riguarda lo 0,5% del territorio isolano e il 4% delle sue coste sia un falso problema, se non un problema in positivo, sia per la ricaduta economica … sia per i record mondiali di longevità sopraddetti che la dicono lunga sull'inquinamento. Certo è che appare difficile confutare lo slogan ”un poligono ti allunga la vita!”, perché lo dicono i grandi numeri . Tutto il resto è burrumballa, anche se c'è chi di burrumballa ci campa, e bene, da una vita ...ma, considerate le evidenze, una risata comunque li seppellirà.
                                                                                                                                                                       Gen. Nicolò Manca
Sinnai, 12 Ottobre 2014

 


28-06-2006 - MANIFESTAZIONE IRS IN OCCASIONE DELLA CELEBRAZIONE 50° COSTITUZIONE POLIGONO PERDASDEFOGU


19-06-1986 - ESERCITAZIONE NEL POLIGONO DI PERDASDEFOGU ALLA PRESENZA DEL MINISTRO DIFESA GIOVANNI SPADOLINI

 

 

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GEN. NICOLO' MANCA
28° Comandante (e primo sardo) della Brigata SASSARI  Si dimise dall'Esercito in segno di protesta per la campagna di stampa contro le Forze Armate dopo la missione Ibis in Somalia.  Nel 2013  ha restituito le onorificenze di Cavaliere, Ufficiale e Commendatore dell'Ordine “Al merito della Repubblica Italiana”  per protestare per il comportamento dei politici nel caso dei Fucilieri di Marina  tenuti in ostaggio in India

Speciali

 

 

 

 il punto di
  GIANGABRIELE CARTA

IL POLIGONO DI CAPO TEULADA E LA BRIGATA SASSARI

 

il punto di
 GIANFRANCO SCALAS

 

lettera aperta
al Presidente Regione Autonoma Sardegna, Francesco Pigliaru

RENATO CAMMARATA
DELEGATO COCER ESERCITO

 


GIOVANNI SPADOLINI

 

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