MG Aroldo Lázaro Sáenz
head of mission
force commander
bg roberto vergori
commander
sector west
UNIFIL:
BRIGATA FOLGORE AL COMANDO DEL SECTOR WEST
NAQOURA, 1 FEBBRAIO 2023 - Si è svolta nell’eliporto del Quartier
Generale della missione delle Nazioni Unite in Libano, la cerimonia di
avvicendamento al comando del Contingente italiano e del Settore Ovest
di UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) tra il Generale di
Divisione Giuseppe Bertoncello e il Generale di Brigata Roberto Vergori,
comandante della Brigata FOLGORE.
A sancire il trasferimento d’autorità tra i due comandanti è stato il
passaggio della bandiera dell’ONU tra i due generali, avvenuto dinanzi
al Generale di Divisione Aroldo Lázaro Saenz, Head of Mission e Force
Commander di UNIFIL, del Generale di Divisione Fernando Paglialunga,
Capo di Stato Maggiore del Comando delle Forze Operative Terrestri e
Comando Operativo Esercito, dell’Ambasciatore d’Italia in Libano,
Nicoletta Bombardiere, e delle massime autorità civili, militari e
religiose del Libano del sud.
Nel corso del suo intervento, il Generale Lázaro ha ringraziato il
Contingente italiano cedente per quanto fatto, augurando a quello
subentrante di proseguire nel solco tracciato dalla Brigata AOSTA,
impiegata per sei mesi nella Terra dei Cedri e al suo terzo mandato dopo
quelli del 2011 e del 2019. Nel suo discorso di commiato, il Generale
Bertoncello ha ringraziato, prima di tutto, la comunità del Libano del
sud per aver favorito le interazioni con i Caschi Blu del Settore a
guida italiana. Nell’ambito del pilastro della risoluzione n. 1701 del
2006 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, presupposto
giuridico della missione in Libano e relativo al monitoraggio della
cessazione delle ostilità tra Libano e Israele, sono state condotte
oltre 40.000 pattuglie nell’area di operazioni. Un terzo delle attività
operative effettuate lungo la Blue Line sono state condotte assieme alle
Lebanese Armed Forces (LAF). A esse si aggiungono le attività
addestrative congiunte, grazie alle quali i militari italiani e quelli
della 5ª Brigata libanese si sono integrati, scambiandosi conoscenze ed
esperienze. In supporto alla popolazione, sono stati conclusi e
inaugurati 78 progetti di cooperazione civile e militare (CIMIC) dal 4
agosto 2022, data di assunzione di responsabilità da parte della Brigata
AOSTA.
Con la cerimonia di avvicendamento è terminato il terzo mandato nella
Terra dei Cedri della Brigata AOSTA al Comando della Joint Task Force
Lebanon Sector West e del Contingente Italiano ed è cominciato il terzo
mandato della Brigata Paracadutisti FOLGORE, dopo le missioni del 2007 e
quella a cavallo tra 2017 e 2018.
FONTE: difesa.it
LIBANO:
COMANDANTE COVI INCONTRA CONTINGENTI UNIFIL E MIBIL
BEIRUT, 24 AGOSTO 2022 - Si è conclusa ieri la visita ufficiale
di due giorni in Libano del Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo
Figliuolo, Comandante Operativo di Vertice Interforze (COVI), per
incontrare i vertici delle missioni italiane e il Comandante della
United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL). Inoltre, nella
capitale libanese e presso le basi italiane di Shama e Naqoura, Figliulo
ha salutato i militari impiegati nell’ambito della Missione Bilaterale
Italiana in Libano (MIBIL) e nell’operazione Leonte XXXII, inquadrata
nella UNIFIL.
All’arrivo della delegazione del COVI all’aeroporto internazionale di
Beirut il comandante del COVI è stato ricevuto dalla Vice capo
missione/Incaricato d’Affari dell’Ambasciata d’Italia a Beirut, Dott.ssa
Roberta Di Lecce, dall’Addetto Militare in Libano, Colonnello Marco Zona
e dal Comandante della MIBIL, Colonnello dell’Esercito Andrea Mazzotta.
Dopo il trasferimentoin elicottero a Shama, nella base UNP 2-3,
intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea
Millevoi, il Generale Figliuolo è stato accolto dal Comandante del
Sector West di UNIFIL e National Component Commander della missione ONU,
Generale di Brigata Giuseppe Bertoncello.Dopo la resa degli onori presso
la vicina base di ITALBATT di Al-Mansouri, il Comandante del COVI,
accompagnato dalla Dott.ssa Di Lecce, è stato aggiornato sull’attuale
situazione nel sud del Libano e sulle attività condotte dai militari
italiani nella zona di operazioni loro assegnata.
Il Comandante del COVI ha quindi incontrato gli uomini e le donne dell’Italian
Battalion (ITALBATT), unità di manovra guidata dal Colonnello Antonio
Laudando e composta da uomini e donne della Brigata AOSTA, in
particolare 5° Reggimento Fanteria, Reggimento Lancieri d’Aosta (6°),
Reggimento Logistico, 4° Reggimento Genio e Polizia Militare dell’Arma
dei Carabinieri.
La visita è proseguita nella base di Naqoura, dove ha sede l’Headquarters
della missione ONU, per una office call con l’Head of Mission/Force
Commander di UNIFIL, il Maggior Generale spagnolo Aroldo Làzaro Sàenz.
Successivamente, nel piazzale della base di Shama, è avvenuto l’incontro
con il personale di tutti gli assetti e le articolazioni della Joint
Task Force – Lebanon Sector West, compresa ITALAIR, unità composta da
personale dell’Esercito Italiano, della Marina Militare e
dell’Aeronautica Militare che fornisce supporto aereo alla missione
UNIFIL mediante l’impiego di elicotteri AB-212.
Nel corso del suo intervento, il Comandante del COVI ha sottolineato che
"le Forze Armate italiane sono in Libano perché questo è un Paese
strategico per il Mediterraneo, che a sua volta rappresenta una priorità
nazionale, anche alla luce delle problematiche relative
all’approvvigionamento energetico, conseguenza dell’attuale conflitto
russo-ucraino. La vostra presenza qui è importante perché vigilate sul
rispetto di un cessate il fuoco tra Libano e Israele che vuole essere la
premessa a una pacificazione definitiva tra le due parti”. Il
Generale Figliuolo ha elencato le numerose attività svolte dal
contingente italiano nel Paese dei cedri, dalle pattuglie motorizzate ai
posti di osservazione lungo la Blue Line, alla formazione e
addestramento a favore della controparte libanese, sino alle attività di
supporto alla popolazione. Prossimamente, la Difesa e il Ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale avvieranno una
distribuzione di medicinali a favore della popolazione, fornendo anche
supporto medico, tramite team mobili sanitari, alle Forze Armate e di
Sicurezza libanesi. “Noi italiani sappiamo fare tutte queste attività
e sappiamo farle bene - ha concluso il Comandante del COVI -
perché sono attività congeniali ai nostri valori, alla nostra cultura,
al modo di porci e di interagire con le altre popolazioni. Questo
bagaglio umano, unito all’esperienza e alla professionalità dei militari
italiani, è l’elemento di successo della nostra missione”.
La firma dell’Albo d’Onore e il tradizionale e simbolico scambio di doni
tra i Comandanti hanno sancito la conclusione della visita.
Le missioni militari condotte dalle Forze Armate italiane sia all’estero
sia sul territorio nazionale, incluse UNIFIL e MIBIL, si svolgono sotto
il coordinamento, la direzione e secondo le direttive impartite dal
COVI. Il COVI è infatti il Comando di Vertice dell’Area Operativa
Interforze e assolve, inoltre, alle funzioni di organismo di staff del
Capo di Stato Maggiore della Difesa per la pianificazione, la
coordinazione e la direzione delle operazioni e delle esercitazioni
militari in ambito nazionale e internazionale condotte nei cinque
domini: terra, mare, cielo, spazio e cyber.
FONTE: COVI - Media Advisor
MISSIONE
UNIFIL: BRIGATA AOSTA AL COMANDO DEL SECTOR WEST
SHAMA, 3 AGOSTO 2022 - Nella sede del quartier generale del
settore ovest di UNIFIL a guida italiana a Shama (base UNP 2-3),
intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea
Millevoi, si è svolto il passaggio di consegne tra la Brigata di
Cavalleria POZZUOLO DEL FRIULI e la Brigata Meccanizzata AOSTA. Il
passaggio della Bandiera delle Nazioni Unite dal generale di Brigata
Massimiliano Stecca al parigrado Giuseppe Bertoncello ha sancito
l'inizio della 32a operazione “Leonte" ed è avvenuto alla
presenza del Generale di Divisione Aroldo Lazaro Sàenz, Force Commander
e Head of Mission della Missione UNIFIL. Alla cerimonia hanno preso
parte l’Ammiraglio di Divisione Valter Zappellini, Capo di Stato
Maggiore del Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI),
l’Ambasciatrice d’Italia in Libano, Nicoletta Bombardiere, e le massime
Autorità civili, militari e religiose del Libano del sud.
Il Generale Lazaro, dopo aver salutato le Autorità Civili, Militari e
Religiose intervenute, ha colto l’occasione per ringraziare l’Italia e
tutti i paesi contributori per il continuo sostegno al Settore Ovest e
in generale a tutto UNIFIL, nello specifico ha voluto elogiare i
Pacekeepers della “Leonte XXXI” per aver contribuito con professionalità
al perseguimento della missione a sostegno del Governo Libanese e le sue
Forze Armate nell’esercitare la sovranità nel sud Libano. Infine, ha
ringraziato il Generale di Brigata Massimiliano Stecca, per il suo
entusiasmo, abilità, leadership e profonda comprensione dell'ambiente
locale, che hanno permesso ai Pacekeepers del Settore Ovest di eseguire
in modo esemplare tutti i compiti assegnati, a beneficio di UNIFIL e di
questo paese.
“Sin dal primo giorno mi sono sentito a casa, sono sempre stato
accolto con calore e con grandi sorrisi – ha detto il Generale
Stecca nel suo discorso finale – la missione in Libano non è solo una
questione di quante pattuglie si conducono, quanti chilometri si
percorrono o quanti progetti si inaugurano; non è neanche solo una
questione di colori dei nostri baschi o delle bandiere, il Libano è una
questione di emozioni ed è una questione di persone – ha continuato
il Comandante uscente del Settore Ovest di UNIFIL- ringrazio tutti a
partire dal Force Commander che ha sempre avuto fiducia in me, ringrazio
tutte le Autorità Civili, Militari e Religiose per il supporto concesso
a tutte le iniziative che ho proposto e infine concedetemi di
ringraziare i miei Caschi Blu, donne e uomini che hanno servito per la
pace sotto la mia guida, E' stato un onore essere il vostro Comandante.
Grazie!”.
Durante il mandato, ai sensi dalla Risoluzione 1701 delle Nazioni Unite,
i Caschi Blu appartenenti alla Brigata di Cavalleria POZZUOLO DEL FRIULI
hanno condotto circa 2.500 attività di pattugliamento appiedato e a
bordo di mezzi, diurno e notturno; di queste, oltre il 16% sono state
condotte in stretta sinergia con le Forze Armate Libanesi (LAF). Ad
integrazione sono state sviluppate sul terreno 200 attività di controllo
in aree sensibili e più di 4.000 tra scorte e posti di osservazione,
temporanei e permanenti, al fine di monitorare il rispetto del cessate
il fuoco nell’Area di Operazioni assegnata, tra il fiume Litani a nord e
la Blue Line a sud, linea di demarcazione tra il territorio Libanese e
quello Israeliano. Di particolare menzione è stato l’incremento delle
attività Close Land Air Monitoring (CLAM) Helipatrols, attività
operative che vedono il coordinamento tra le pattuglie motorizzate sul
terreno e il personale della stessa unità imbarcato sugli elicotteri AB
212 appartenenti alla Task Force ITALAIR. La finalità è stata quella di
aumentare la capacità del Settore Ovest di UNIFIL di monitorare e
sorvegliare le aree più critiche tra Libano e Israele, le aree
sensibili) presenti nella zone di operazioni per prevenire eventuali
tensioni tra i due Stati ed eventi che possano minare l’attuale cessate
il fuoco.
Nell’ambito del supporto alle Autorità locali e alla popolazione civile,
sono state portate a termine circa 450 attività di Cooperazione
Civile-Militare (CIMIC) e di Genere (GENDER) in tutto il settore di
competenza, tra le quali: assistenza medica, corsi di formazione,
donazioni, inaugurazioni e monitoraggio di progetti, eventi in favore
della piccola imprenditoria e incontri/riunioni con le Autorità Civili,
Militari e Religiose. Tali attività sono state fondamentali per
mantenere e migliorare i rapporti di confidenza, fiducia reciproca e
credibilità della Missione UNIFIL. Tra le principali attività svolte
spiccano la donazione di numerosi impianti fotovoltaici, eventi in
favore della piccola imprenditoria (“International woman day market” e
“Sector West Summer Market”) ed eventi rivolti agli artisti locali (“Art
Exhibition”) organizzati ed ospitati all’interno della base italiana e
corsi di formazione medica e per alimentaristi.
Di rilievo inoltre il contributo all’organizzazione della mezza maratona
di Tiro, che ha visto il Contingente italiano ospitare la conferenza
stampa di presentazione nella base di Shama e contribuire alla condotta
della manifestazione con mezzi, materiali e personale specializzato,
oltre che con una nutrita partecipazione di corridori. Di fondamentale
importanza è risultato anche l’addestramento congiunto con le Forze
Armate Libanesi (LAF), che ha portato ad un miglioramento costante delle
procedure di Comando e Controllo (C2), con specifico riferimento alla
condivisione delle informazioni e delle comunicazioni, rafforzando il
coordinamento delle procedure tecnico-tattiche e la familiarizzazione
nell’impiego dei mezzi e dei materiali in dotazione, implementando la
sinergia in ambito United Nations Interim Force in Lebanon (UNIFIL).
Durante la missione è stato altresì sottoscritto il Framework Agreement,
accordo quadro che ha sancito ufficialmente l’inizio della
collaborazione tra la Joint Task Force Lebanon Sector West (JTF-L SW) e
l’Associazione dell’Ordine di Malta Libano, che si pone l’obiettivo di
rafforzare la cooperazione umanitaria, nel rispetto della dignità e al
fine di soddisfare le necessità delle persone vulnerabili che vivono nel
sud del Libano specificatamente in 5 aree: assistenza medica, assistenza
sociale, agro umanitaria e nel prossimo futuro nell’educazione e nelle
energie alternative.
Con la cerimonia odierna è terminato il sesto mandato nella Terra dei
Cedri della Brigata di Cavalleria POZZUOLO DEL FRIULI al Comando della
Joint Task Force - Lebanon Sector West e del Contingente Italiano ed è
cominciato il terzo mandato della Brigata Meccanizzata AOSTA.
Nella missione Italiana in Libano, denominata LEONTE, il Contingente
italiano è responsabile del Settore Ovest di UNIFIL in cui operano 3800
Caschi Blu di 15 dei 46 paesi contributori alla missione ONU e di cui
fanno parte circa 1.000 militari italiani. Le attività svolte in Teatro
operativo sono condotte sotto il coordinamento e secondo le direttive
impartite dal Comando Operativo di Vertice Interforze (COVI), guidato
dal Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.
FONTE: DIFESA.IT
GEN. DEL COL CEDE COMANDO MISSIONE
UNIFIL A GEN. A GEN. AROLDO LÁZARO SÁENZ
NAQOURA, 28 FEBBRAIO 2022 - Si è svolta questa mattina, a
Naqoura, sede del Comando ONU della Missione UNIFIL, la cerimonia di
avvicendamento tra il Generale di Divisione Stefano Del Col, Capo
Missione e Comandante delle Forze uscente e il Generale dell’ Esercito
spagnolo Aroldo Lázaro Sáenz subentrante. All’evento hanno preso parte
in rappresentanza del governo italiano il Sottosegretario alla Difesa
Sen. Stefania Pucciarelli, l’Ambasciatore d’Italia in Libano Nicoletta
Bombardiere. Presenti anche il Ministro della Difesa spagnolo, María
Margarita Robles Fernández con il suo Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito e le massime autorità civili e militari del Libano tra cui
il Ministro della Difesa libanese Maurice Sleem e il Comandante delle
Lebanese Armed Forces (LAF) Generale Joseph Aoun.
Il Generale Del Col aveva assunto il comando di UNIFIL nell’estate 2018
espletando il quarto mandato che dal 2007 ha visto un Comandante
italiano assumere la guida dei Caschi Blu nel Libano meridionale. Dopo
oltre tre anni e mezzo di intensa e operosa leadership cede il comando
al Generale Lázaro Sáenz, consegnando un teatro operativo che più di
ogni altra area di interesse comunitario, in questi anni, ha subito
importanti cambiamenti, nonchè caratterizzato da grandi sfide che hanno
richiesto uno sforzo costante per il mantenimento della stabilità lungo
la Blue Line, centro di gravità della missione.
Numerosi i momenti significativi, dalla scoperta di tunnel che
attraversavano la Blue Line nel 2018, all’esplosione nel porto di Beirut
nel 2018 dove UNIFIL ha fornito un contributo rilevante per la rimozione
delle macerie, lo sgombero e la messa in sicurezza dell’area, fino alle
tensioni dovute alle frequenti violazioni aeree e lanci di missili dal
Libano a Israele , fino all’onerosa azione di contrasto e gestione
emergenziale dell’impatto della pandemia COVID-19 sull’area di
operazione. Un impegno che in un quadro cosi articolato, come
riconosciuto recentemente dal Segretario Generale delle Nazioni Unite,
António Guterres, è andato oltre l’assolvimento del mandato confermando
i peacekeeper militari e civili nell’Area di Operazione e sulle navi di
UNIFIL alla guida del Gen. Del Col, quale garanzia di equilibrio
nell’assicurare canali di comunicazione aperti per ridurre la tensione
tra le parti e prevenire gravi escalation in un paese dove la stabilità
resta vulnerabile.
"Dal punto di vista della sicurezza lascio un Paese che non ha visto
più la guerra da 16 anni - osserva il generale Del Col - però che
gli ultimi razzi lanciati dal Libano verso Israele sono stati ad agosto
scorso: la crisi è dietro l'angolo, ma anche grazie a UNIFIL la
situazione è stabile e lascio il Paese con la consapevolezza che
entrambe le parti non vogliono scatenare un'altra guerra. Il mio
auspicio è che ci si possa muovere da questa situazione in un cessate il
fuoco permanente, in un processo di pace in evoluzione... La via della
pace non è facile, UNIFIL la sostiene".
Nel discorso di saluto il Comandante della Missione ha ringraziato il
governo del Libano, per il sostegno ricevuto oltre ai leader civili e
religiosi locali, nonché la popolazione locale, per la fiducia riposta
nella missione sottolineando che "In Libano bisogna avere il coraggio
di guardare avanti al futuro, girando le spalle al passato, per un
costruire un futuro di pace per i due Paesi”.
FONTE: DIFESA.IT
MISSIONE
UNIFIL: BRIGATA CAVALLERIA POZZUOLO DEL FRIULI AL COMANDO DEL SECTOR
WEST
SHAMA, 3 FEBBRAIO 2022 - La Brigata di Cavalleria POZZUOLO DEL
FRIULI ha assunto il comando del Contingente italiano in Libano,
rilevando la Brigata Aeromobile FRIULI nella missione UNIFIL, la forza
di interposizione delle Nazioni Unite schierata a sud del fiume Litani.
La cerimonia di avvicendamento si è svolta a Shama nella base UNP 2-3,
intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea
Millevoi, sede del quartier generale del settore ovest a guida italiana
e della 31a operazione “Leonte".
Il passaggio di consegne tra il comandante della FRIULI, Generale di
Brigata Stefano Lagorio, e il comandante della POZZUOLO, Generale di
Brigata Massimiliano Stecca, è avvenuto nel corso di una cerimonia
presieduta dal capo missione e comandante di UNIFIL, Generale di
Divisione Stefano Del Col che nel suo intervento ha affermato che per
l’assolvimento degli obiettivi della risoluzione 1701 del Consiglio di
Sicurezza dell’Onu, i peacekeeper italiani “hanno lavorato con
entusiasmo per stabilire un’ottima intesa con le autorità locali e
giorno dopo giorno hanno migliorato i rapporti tra UNIFIL e le Forze
Armate libanesi effettuando con loro attività operative e addestrative
congiunte. Inoltre, l’importante numero di attività di cooperazione
civile e militare e di attività di equità di genere hanno fatto
acquisire ai Caschi Blu il consenso unanime delle istituzioni e della
popolazione locale, come anche riconosciuto recentemente dal Segretario
Generale delle Nazioni Unite”.
Le attività di sostegno alle fasce più deboli della popolazione sono
state infatti rese più aderenti alle criticità causate dal
deterioramento del tessuto socio-economico del Paese. Durante il mandato
della brigata aeromobile, lo stretto coordinamento tra le attività di
Key Leader Engagement condotte dai comandanti, la Cellula Cooperazione
Civile e Militare e l’Ufficiale Gender ha consentito di sviluppare
progetti a lungo termine, in favore all’imprenditorialità femminile e
alla di produzione di energia fotovoltaica, mirati all’efficace sostegno
della microeconomia, dell’istruzione e della sanità nell’area. Il
generale Del Col ha esortato gli uomini e le donne della brigata di
cavalleria, a proseguire nel solco tracciato dai precedenti contingenti,
operando con equilibrio, professionalità, imparzialità, diplomazia,
efficacia, credibilità e rispetto.
La Brigata di Cavalleria POZZUOLO DEL FRIULI è alla sua sesta missione
in Libano con i colori delle Nazioni Unite. Nel settore ovest operano
3.800 “Caschi blu” di 15 dei 46 paesi contributori alla missione UNIFIL
di cui fanno parte 1.000 militari italiani.
FONTE: DIFESA.IT
MISSIONE UNIFIL: BRIGATA AEROMOBILE FRIULI AL COMANDO DEL SECTOR WEST
SHAMA, 3 AGOSTO 2021
- La Brigata aeromobile FRIULI ha assunto il
comando del Contingente italiano in Libano, rilevando la Brigata alpina
TAURINENSE nella missione UNIFIL, la forza di interposizione delle
Nazioni Unite schierata a sud del fiume Litani. La cerimonia di
avvicendamento si è svolta a Shama nella base UNP 2-3, intitolata alla
memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea Millevoi, sede del
quartier generale del contingente italiano e del settore occidentale
della missione delle Nazioni Unite alla presenza dell’Ambasciatrice
d’Italia in Libano, Nicoletta Bombardiere, e delle principali autorità
civili e militari locali. Il passaggio di consegne tra il generale
Davide Scalabrin e il generale Stefano Lagorio è stato presieduto dal
capo missione e comandante di UNIFIL generale di Divisione Stefano Del
Col.
Nel corso del suo intervento, il Generale Del Col ha ringraziato gli
Alpini e i Dragoni della TAURINENSE per il “grande lavoro svolto in
questo semestre, durante il quale la Brigata ha saputo rimodulare
efficacemente le diverse attività operative, sia nel supporto alle
Lebanese Armed Forces (LAF), sia nella delicata attività di monitoraggio
del cessate il fuoco tra Libano ed Israele, anche durante i difficili
momenti di crisi e instabilità nell’intera area mediorentale”. Per
il raggiungimento degli obiettivi della risoluzione 1701 del Consiglio
di Sicurezza dell’Onu, i peacekeepers italiani “hanno saputo agire
sempre con imparzialità e trasparenza, instaurando rapporti di stima e
rispetto con i colleghi delle LAF e guadagnandosi costantemente il
consenso unanime delle istituzioni e della popolazione locale, anche
mediante la realizzazione di mirati progetti di cooperazione
civile-militare”. Le attività di sostegno alle fasce più deboli
della popolazione sono state infatti rese più aderenti alle criticità
causate dapprima dall’emergenza sanitaria da Covid-19, e successivamente
dal deterioramento del tessuto socioeconomico del Paese. Durante il
proprio mandato, lo stretto coordinamento tra la Cellula CIMIC
(Cooperazione Civile Militare), l’Ufficiale veterinario, la Gender e il
Medical Advisor e la componente di Pubblica Informazione, ha consentito
di sviluppare progetti mirati al self-sustainability building, come la
realizzazione di corsi di imprenditorialità femminile o la costruzione
di aree agricole ecosostenibili e autosufficienti, sostenendo quindi in
maniera efficace la microeconomia nell’area di responsabilità e
consentendo di sviluppare efficaci campagne di comunicazione sul
territorio per incrementare le possibilita’ di individuare nuove realta’
con cui replicare i progetti pilota.
Il Generale Del Col si è poi rivolto agli uomini e alle donne dalla
FRIULI, esortandoli a “proseguire nel solco tracciato dai precedenti
contingenti, operando con equilibrio, professionalità, imparzialità,
diplomazia, efficacia, credibilità e rispetto".
La Brigata aeromobile FRIULI, alla sua quarta missione in Libano con i
colori delle Nazioni Unite, assume il comando dell'Operazione "Leonte
XXX" e del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 Caschi Blu di 16
dei 46 paesi contributori alla missione UNIFIL di cui fanno parte 1.000
militari italiani.
FONTE: DIFESA.IT
MISSIONE IN LIBANO: 3° BERSAGLIERI CEDE COMANDO ITALBATT A "NIZZA
CAVALLERIA" (1°)
AL MANSOURI UNP 1-26, 24 FEBBRAIO 2021 - I bersaglieri del 3°
Reggimento hanno ceduto il comando di ItalBatt ai dragoni del Nizza
Cavalleria (1°). La cerimonia di avvicendamento alla guida della
componente di manovra del contingente italiano in Libano nell’ambito
della missione UNIFIL, si è svolta nella base di Al Mansouri. Il
Generale di Brigata Davide Scalabrin, Comandante del Sector West di
Unifil, ha suggellato l’evento con il passaggio simbolico della bandiera
delle Nazioni Unite tra il cedente, Colonnello Carlo Di Pinto, 84°
Comandante del 3° Reggimento bersaglieri, ed il subentrante Colonnello
Paolo Scimone, 96° Comandante del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°).
Alla presenza della Bandiera di Guerra del 3° Reggimento bersaglieri, la
più decorata di tutto l’Esercito Italiano, e dello Stendardo del “Nizza
Cavalleria" (1°), custodite nell’ufficio del Comandante di Italbatt, il
Generale Scalabrin ha voluto ringraziare il Colonnello Di Pinto “per
l’efficienza e la determinazione con la quale l’Unità ha raggiunto tutti
gli obbiettivi della propria missione, assolvendoli in un contesto
delicato e complesso come quello libanese, reso ancor più difficile a
causa della situazione sanitaria”.
Oltre all’efficace e tempestivo soccorso portato nella capitale libanese
duramente colpita dalla devastante esplosione al porto di Beirut dello
scorso 4 agosto, e nonostante l’emergenza sanitaria in atto, a partire
dal proprio insediamento Italbatt ha condotto quasi 8.000 pattuglie sul
territorio e lungo la Blue Line, la linea di demarcazione che separa il
Libano da Israele, alle quali si aggiungono un migliaio di attività
congiunte con le Forze Armate libanesi (LAF), a favore delle quali sono
stati effettuati numerosi corsi specialistici. Altrettanto importante è
stata l’attività di supporto alla popolazione attraverso la
Civil-Military Cooperation (CIMIC), con numerosi progetti portati a
termine nelle 22 municipalità che si trovano all’interno dell’Area di
Operazione di ItalBatt. Nei ranghi di Italbatt a guida 3° Reggimento
bersaglieri hanno operato militari del Gruppo Squadroni “Cavalleggeri
Guide” (19°) di Salerno, del Battaglione logistico del Reggimento
logistico “Garibaldi” di Persano e assetti specialistici del 5°
Reggimento Genio Guastatori di Macomer
La Task Force italiana subentrante è interamente composta da personale
della Brigata alpina TAURINENSE. L’Unità, alimentata con uomini e donne
del Reggimento “Nizza Cavalleria” (1°), rinforzato dal Battaglione
Alpini “Saluzzo” e dal battaglione logistico “Taurinense”, opererà per
un semestre nel rispetto della risoluzione ONU 1701, assicurando giorno
dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle
ostilità, garantendo il rispetto del cessate il fuoco mediante posti di
controllo e di osservazione, attraverso pattugliamenti nell’area
costiera a sud della città di Tiro e lungo la "Blue Line".
Fonte: Joint Task Force -
Lebanon Sector West - Public Information Office
GEN. DI STASIO TRACCIA PRIMO BILANCIO
DELL'OPERAZIONE “LEONTE XXVIII”
AEROPORTO DI ALGHERO-FERTILIA, 5 FEBBRAIO 2021 - Dopo quasi otto mesi di impiego in Libano nell'ambito della missione UNIFIL con la responsabilità del Settore ovest della missione di interposizione delle Nazioni Unite, il Comando della Brigata SASSARI è rientrato in Sardegna . Il generale Andrea Di Stasio appena sbarcato dall'aereo, traccia un primo bilancio della missione dei Sassarini nella "Terra dei Cedri".
TEN. COL. MARCO MELE, CAPO CELLULA PI SW,
SALUTA I LETTORI DI "CON LA BRIGATA SASSARI"
AEROPORTO DI ALGHERO-FERTILIA, 5 FEBBRAIO 2021 - Il Tenente
Colonnello Marco Mele, responsabile della Pubblica Informazione del
Settore Ovest di UNIFIL durante l'operazione LEONTE XXVIII, subito dopo
l'arrivo in Sardegna del Comando Brigata SASSARI ha inviato un messaggio
di saluto ai lettori di "Con la Brigata Sassari".
“Il giusto fiorirà come la palma, crescerà come il cedro del Libano”
(Salmo 91,13).
Il sopraggiungere drammatico della pandemia in Libano, come in tutto il
resto del mondo, non ha fermato l’impegno di pacificazione della Brigata
SASSARI in una terra che porta ancora i segni di un conflitto recente, a
cui si sommano le grandi sofferenze e i sacrifici patiti a causa della
devastante esplosione del 4 agosto al porto di Beirut. Non ci sono
parole, ne’ immagini, che possano descrivere il ruolo imparziale giocato
dai nostri soldati, ma soprattutto l’onda di travolgente e concreta
umanità riversata dai "dimonios" in questo spicchio di mondo. Per
questo, ciascuno di noi, nei rispettivi ruoli, ha il diritto di sentirsi
fiero per il contributo che ha offerto come rappresentante delle Nazioni
Unite alla realizzazione di un disegno così importante, un orgoglio che
va ben oltre i simboli sulla divisa che indossiamo o il "basco blu" che
abbiamo calzato, un’emozione indicibile che si somma alla responsabilità
che siamo stati in grado di esprimere sul campo. Nessuno di noi avrebbe
potuto affrontare e vincere da solo questa sfida. Nessuno di noi,
neppure il mondo dell’informazione, è stato interpellato dal virus.
Eppure, l’aver posto al centro i fatti, è stato lo scopo della cellula
Pubblica Informazione del contingente multinazionale, una squadra
piccola, silenziosa e affiatata. A Michael, Antonello, Marina e Luca, ai
colleghi di UNIFIL e dello Stato Maggiore della Difesa, agli interpreti
libanesi e agli amici giornalisti, il mio grazie dal profondo del cuore.
Al generale Andrea Di Stasio, la mia riconoscenza per l'innata capacità
di ascolto e la carica di umile, entusiastica e resiliente
professionalità impressa alla missione, soprattutto nei momenti
difficili. Ai lettori del giornale, l’auspicio di continuare a seguire –
e all’amico direttore Paolo Vacca di continuare a raccontare – le gesta
della SASSARI, che ancora oggi, nelle missioni più lontane e difficili,
continua a tenere alto il nome dell’Italia e della Sardegna. Alle nostre
famiglie, invisibili artefici di ogni nostro successo, la gioia
indescrivibile dell’essenza, della forza e della ricchezza di un
abbraccio, l’unico gesto capace ancora di sorprenderci.
Forza Paris!
Tenente Colonnello Marco Mele
MISSIONE UNIFIL: COMANDO BRIGATA SASSARI
RIENTRATO IN SARDEGNA
AEROPORTO DI ALGHERO-FERTILIA, 5 FEBBRAIO 2021 - Il comando della
Brigata SASSARI è rientrato in Sardegna dopo quasi otto mesi di impiego
in Libano nell'ambito della missione UNIFIL con la responsabilità del
Settore ovest della missione di interposizione delle Nazioni Unite. Un
volo di tre ore e mezzo su un Boing 737 della Compagnia Albastar
atterrato alle 19:40, ha riportato in Patria il 44° Comandante della
SASSARI, Generale Andrea Di Stasio e il suo Stato Maggiore. Le norme per
il contenimento della pandemia da Covid-19 hanno impedito di accogliere
i Sassarini secondo tradizione, ma l'abbraccio di tutta la Sardegna è
stato portato dal presidente del Consiglio Regionale Michele Pais che
aveva salutato i soldati alla partenza da Cagliari il 10 luglio scorso e
ha voluto accoglierli al rientro.
La Brigata SASSARI aveva ceduto la responsabilità del Settore Ovest alla
Brigata Alpina TAURINENSE il 3 febbraio. In Libano è ancora impegnato il
3° Reggimento Bersaglieri della SASSARI che costituisce la task force di
manovra ITALBATT e nelle prossime settimane sarà avvicendato da un altro
reparto.
SHAMA, 3 FEBBRAIO 2021 - La Brigata SASSARI ha ceduto alla
Brigata alpina TAURINENSE il comando dell’operazione “Leonte”
nell’ambito della missione Unifil, la Forza di interposizione delle
Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud. Il passaggio di consegne tra
il comandante della SASSARI, generale di brigata Andrea Di Stasio, e il
comandante della TAURINENSE, generale di brigata Davide Scalabrin, è
avvenuto nella base UNP 2-3 intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro
al Valor Militare Andrea Millevoi di Shama nel corso di una cerimonia
presieduta dal capo missione e comandante di Unifil, generale di
divisione Stefano Del Col, con la partecipazione dell’ambasciatrice
d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere, del Capo di Stato Maggiore
dell’Esercito, generale di corpo d’armata Salvatore Farina, di autorità
civili e militari libanesi.
Nel suo intervento il generale Farina, dopo aver portato il saluto del
ministro della Difesa Lorenzo Guerini e del Capo di Stato Maggiore della
Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha tracciato un bilancio dei sei mesi
di mandato del contingente multinazionale a guida Brigata SASSARI,
elogiandone “l’eccezionale lavoro svolto per il conseguimento degli
obiettivi nel corso della missione che, nonostante il Covid, è stata
assolta al meglio, fornendo assistenza e sostegno alle forze armate e al
popolo libanese” e sottolineando lo storico legame tra l’Italia e il
Libano, “al quale, con fierezza, siamo legati sin dai tempi della
prima missione di pace istituita nel 1978”. Il capo di Stato Maggiore
dell’Esercito ha poi evidenziato “l’efficacia dell’intervento negli
attimi immediatamente successivi alla tragica esplosione al porto di
Beirut del 4 agosto”, quando un convoglio del contingente italiano,
in coordinazione con il Comando Operativo di vertice Interforze dello
Stato Maggiore della Difesa, è entrato a Beirut per soccorrere il
personale italiano e delle Nazioni Unite e, in un secondo momento, per
supportare le forze armate libanesi nelle operazioni di pulizia e di
rimozione delle macerie accumulatesi nell’area del porto e in altre zone
della capitale. Il generale Farina, inoltre, ha posto l’accento
sull’importanza del lavoro svolto al fianco delle Forze Armate libanesi
(LAF).
“Se tutti insieme, peacekeeper dell’Onu e Forze Armate libanesi,
continueranno a lavorare insieme, potranno vincere ogni sfida per
assicurare pace, stabilità e progresso a questo meraviglioso paese”.
Il capo di Stato Maggiore dell’Esercito si è poi rivolto gli alpini
della TAURINENSE, esortandoli a proseguire sul solco tracciato dai
precedenti contingenti e a dare prova della peculiarità della via
italiana nelle operazioni di peacekeeping, “condotte con equilibrio,
professionalità, imparzialità, diplomazia, efficacia, credibilità e
rispetto. Il consolidato successo della missione Unifil - ha concluso
Farina - lo si deve alla dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e
della responsabilità di ciascun peacekeeper, ma soprattutto alla
straordinaria capacità di dialogo e di interazione dei militari italiani
con tutte le componenti della società presenti nel variegato mosaico
libanese”. Apprezzamento e gratitudine agli uomini e alle donne del
settore Ovest di Unifil per i “risultati ottenuti sul campo”,
sono stati espressi dal capo missione e comandante di Unifil. Quanto
alla “situazione fragile” che regna nel Libano meridionale,
“considerando il delicato contesto politico, economico e sociale
aggravatosi ulteriormente a causa dell'emergenza sanitaria in corso”,
il generale Del Col ha definito “straordinari” i progressi della
missione nel “Paese dei cedri”, grazie anche al ruolo giocato dai
peacekeeper italiani nel garantire, con imparzialità e trasparenza, il
monitoraggio della cessazione delle ostilità e la cooperazione
strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e la stabilità
dell’area, soprattutto lungo la “blue line”, la linea di demarcazione
che separa il Libano da Israele. “A ciò si aggiunge la ricerca
costante del consenso unanime della popolazione locale mediante la
realizzazione di progetti di cooperazione civile-militare - ha detto
Del Col - nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di
Sicurezza dell’Onu e della risoluzione 2539 dello scorso 28 agosto che,
oltre a rinnovare per un altro anno il mandato di Unifil, ha gettato le
basi per un’ulteriore sinergia tra la missione e le parti verso gli
obiettivi del mandato”. Facendo riferimento al dinamismo e alla
complessità degli interventi di cooperazione civile-militare realizzati
a favore della popolazione, il generale Del Col ha sottolineato i tratti
distintivi della missione della Brigata SASSARI, “caratterizzata
dall’azione di contrasto all’emergenza Covid nell’area di
responsabilità, con un’attenzione particolare al supporto delle
strutture pubbliche e al sostegno della microeconomia nel territorio
attraverso lo sviluppo di progetti che hanno favorito l’avvio di un
circolo virtuoso di self-sustainability building, utile a affrontare la
difficile crisi economica che sta attraversando il paese”. Il
successo della missione è stato riconosciuto anche dal Segretario
Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che in un messaggio
inviato al generale Del Col ha evidenziato “l’assoluto equilibrio
raggiunto dai “caschi blu” tra l’emergenza pandemica, l’assolvimento del
mandato e andando anche oltre il mandato di Unifil, con l’assistenza
alle forze armate libanesi a seguito dell’esplosione al porto di Beirut”.
Prima della cerimonia, posizionato nello spazio verde di fronte al
quartier generale della base, il capo di Stato Maggiore dell’Esercito ha
inaugurato un monumento raffigurante una croce e una mezzaluna, a
ricordo dell’incontro interreligioso dal titolo “Un cammino comune verso
la pace perpetua”, tenutosi a ottobre 2020 nella base di Shama, che ha
visto riuniti attorno a un tavolo i rappresentanti delle principali
religioni monoteiste presenti nel Sud del Libano. La Brigata alpina
TAURINENSE, alla sua seconda missione in Libano con i colori delle
Nazioni Unite, assume il comando del settore Ovest di Unifil in cui
operano 3.800 “caschi blu” di 16 dei 45 paesi contributori alla missione
Unifil. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari
italiani, 800 dei quali appartenenti alla Brigata alpina TAURINENSE.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
SOTTOSEGRETARIO CALVISI RINGRAZIA BRIGATA SASSARI PER GRANDE IMPEGNO E
DETERMINAZIONE
ROMA, 3 FEBBRAIO 2021 - “Un ringraziamento alla
Brigata SASSARI che ha assolto in maniera esemplare e con grande
professionalità il mandato affidato nel rispetto della risoluzione 1701
dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU”. Lo ha
dichiarato il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi, in occasione
del passaggio di consegne al comando del Settore Ovest di UNIFIL alla
Brigata alpina TAURINENSE.
“In questi mesi, consapevoli dei rischi legati al Covid, i militari
della Brigata SASSARI, guidati dal Generale Andrea Di Stasio, hanno
lavorato con grande impegno e determinazione affinché - ha
continuato il Sottosegretario Calvisi - la loro presenza fosse
percepita quale determinante fattore di stabilità per il Sud del Libano.
Per la seconda volta, la Brigata SASSARI ha condotto con successo la
missione di pace dell’ONU nel settore ovest di UNIFIL, coordinando 3.800
caschi blu di 16 Paesi. E lo ha fatto sempre con elevata
professionalità, con l’obiettivo di assistere la popolazione civile e di
contribuire a sostenere le Forze armate libanesi nelle operazioni di
sicurezza dell’area. Le eccellenti relazioni che i nostri militari hanno
instaurato e consolidato con la popolazione sono il frutto della loro
capacità di ridurre le distanze con i cittadini locali, abbattendo ogni
barriera culturale, religiosa e linguistica".
"Eccellenti capacità e spirito di collaborazione che hanno dimostrato
anche in occasione della tragica esplosione al porto di Beirut, quando
un loro convoglio è entrato immediatamente nella capitale e nell’area
portuale per soccorrere i feriti, prestare aiuto al personale nazionale
e delle Nazioni Unite e supportare le forze armate libanesi nelle
operazioni di rimozione delle macerie. Al Generale Di Stasio e a tutto
il suo personale va il sentito ringraziamento per l’eccellente lavoro
svolto in questi mesi. Al Generale Davide Scalabrin e a tutti gli uomini
e le donne della Brigata alpina TAURINENSE, da oggi al comando del
Settore Ovest di UNIFIL e della Joint Task Force italiana in Libano
- ha concluso Calvisi - rivolgo l’augurio di buon lavoro,
nella certezza che anche loro sapranno continuare nell’opera di
collaborazione con la popolazione civile e sostegno alle forze armate
libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area".
“CASCHI
BLU” ITALIANI DONANO MACCHINE PER CUCIRE A DONNE CENTRO SVILUPPO SOCIALE
DI BINT JBEIL
SHAMA, 1 FEBBRAIO 2021 - Macchine per cucire professionali
complete di ricambi e accessori, da utilizzare per il confezionamento di
mascherine protettive in tessuto lavabile multistrato, utili al
contenimento della trasmissione del Coronavirus, sono state donate alle
donne del Centro di sviluppo sociale di Bint Jbeil, nel Libano del Sud,
dai “caschi blu” del contingente italiano di Unifil, la Forza di
interposizione delle Nazioni Unite schierata al confine con lo stato
d’Israele.
Grazie al contingente italiano, il “Laboratorio Italia” potrà
confezionare mascherine per la popolazione e offrire nuove opportunità
di lavoro alle donne della comunità di Bint Jbeil, con possibilità di
guadagno per le famiglie. Soddisfazione per il successo dell’iniziativa
è stata espressa dal comandante del settore Ovest di Unifil, generale di
brigata Andrea Di Stasio, il quale ha sottolineato che oltre alla lotta
al Covid “il progetto guarda a un coinvolgimento di risorse e
competenze locali capaci di generare positive ricadute economiche nel
territorio. Tutto questo, nell’ottica di un rafforzamento di politiche
partecipative di sviluppo sociale che siano in grado di dare slancio al
settore occupazionale femminile e favorire lo state e il
capacity building nel Sud del paese. Un ciclo virtuoso di self
sustainability - lo ha definito Di Stasio - che il contingente
italiano ha voluto implementare in ambito Unifil e che si sta rivelando
vincente”.
La donazione, finanziata con fondi del ministero della Difesa italiano,
rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare
promossi dal contingente italiano per garantire l'assistenza alla
popolazione che, insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità
e al supporto alle forze armate locali, è uno dei principali compiti
assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
CONCLUSO CORSO SPECIALIZZAZIONE PER OPERATORI FORZE DI SICUREZZA
LIBANESI
SHAMA, 20 GENNAIO 2021 - Migliorare il livello complessivo di
efficienza operativa delle forze di sicurezza libanesi, attraverso
l’acquisizione di tecniche di tiro statico e dinamico, in spazi aperti e
in contesti urbani, da adottare in attività antiterrorismo. E' questo lo
scopo del Marksmanship course, momento addestrativo organizzato dai
“caschi blu” del contingente italiano di Unifil a favore di agenti di
polizia e di operatori delle unità antiterrorismo libanesi.
Il corso, ideato dal comando del settore Ovest di Unifil e condotto
dagli istruttori di Italbatt, unità di manovra su base 3° Reggimento
Bersaglieri della Brigata SASSARI, si è aperto con un ciclo di lezioni
teoriche incentrate sui fondamentali del tiro e sullo sviluppo di
abilità connesse con l’impiego delle armi in condizioni di stress. La
seconda fase si è conclusa con un’esercitazione a fuoco nel poligono di
tiro di Naqoura, in cui è stato simulato l’intervento di un team di
polizia contro rapinatori armati, rappresentati da sagome, conclusosi
con il ferimento e la cattura dei malviventi.
Il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt, si è complimentato
con gli istruttori e gli operatori delle forze di sicurezza libanesi per
la buona riuscita dell’attività. “Lo sviluppo delle capacità
operative delle forze armate e di polizia libanesi - ha dichiarato
Di Pinto - è uno degli obiettivi di maggior successo conseguiti dai
militari italiani, utile a perfezionare il livello di interoperabilità
con i peacekeepers di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del
Consiglio di Sicurezza dell'Onu”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
PROGETTO ITALIANO PER VIDEOSORVEGLIANZA SALA OPERATIVA DELLA 5a
BRIGATA LAF
SHAMA, 14 GENNAIO 2021 – Garantire una capacità di intervento
integrata e ancora più rapida per far fronte a situazioni di emergenza,
è quanto sarà in grado di assicurare la sala operativa del comando
della 5a Brigata delle Forze armate libanesi (LAF), dislocata
a Tiro, nella regione meridionale del paese. Tutto ciò grazie a
un’importante fornitura di moderne attrezzature informatiche e sistemi
di videosorveglianza digitale dotati di telecamere IP ad alta
risoluzione, donati dai “caschi blu” del contingente italiano di Unifil,
la Forza di interposizione della Nazioni Unite schierata nel Libano del
Sud.
Uno specifico software applicativo consentirà agli addetti alla sala
operativa di ricevere ed elaborare le immagini provenienti dal
territorio, affidando i vari interventi alle unità operative attraverso
notifiche in tempo reale in modo da dispiegare efficacemente uomini e
mezzi in tutte le 108 municipalità presenti nell’area di responsabilità
del settore Ovest di Unifil a guida italiana. Inoltre, sarà possibile
condividere informazioni con le forze di polizia, la protezione civile
libanese e il comando Unifil di Sector West, indispensabili non solo per
la gestione di emergenze (alluvioni, incendi e frane), eventi o di
situazioni potenzialmente critiche, ma anche per il monitoraggio
dell’epidemia dei casi di Covid-19, fungendo da supporto alle decisioni
operative delle LAF per la soluzione di problematiche connesse con la
sicurezza della popolazione.
“Grazie alla nuova sala operativa il comando dell’unità sarà in grado
di ottimizzare le risorse a disposizione e coordinare in tempo reale
strategie e sinergie d’intervento mirate su tutto il territorio”, ha
commentato il generale Andrea Di Stasio, comandante del contingente
italiano in Libano, ricordando che “uno dei compiti primari di Unifil,
assegnati nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza
dell'Onu, consiste nel supporto delle LAF e trova concreta attuazione
proprio in questo progetto, interamente finanziato dal ministero della
Difesa italiano”. A causa del lockdown totale di
dodici giorni decretato dal governo libanese, la cerimonia di consegna
delle apparecchiature informatiche si è svolta mediante un
videocollegamento dalla base di Shama, alla quale, oltre al generale Di
Stasio, ha preso parte il comandante della 5a Brigata delle
LAF, generale Edgard Lawandos.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
“CASCHI BLU” ITALIANI DONANO SISTEMI VIDEOLARINGOSCOPIA A OSPEDALI
LIBANESI
SHAMA, 7 GENNAIO 2021 – Tre innovativi sistemi di
videolaringoscopia, utili alla visualizzazione chiara e in tempo reale
delle vie aeree di un paziente, sono stati donati dal contingente
italiano delle Nazioni Unite schierato nel Libano del Sud (Unifil) ai
reparti di anestesia e rianimazione degli ospedali di Bint Jbeil, Tibnin
e Tiro, importanti centri di riferimento nel paese per la gestione
dell’emergenza epidemiologica da Covid-19.
Le apparecchiature, che andranno ad integrare e potenziare la
strumentazione in dotazione ai tre presidi sanitari libanesi, consentono
di ridurre al minimo i tempi di intubazione del paziente e di limitare
l'esposizione del personale sanitario alle secrezioni orofaringee di
persone potenzialmente affette da Coronavirus, consentendo ad
anestesisti e rianimatori di lavorare con maggiore sicurezza ed
efficacia. I macchinari sono stati consegnati nel corso di simboliche
cerimonie organizzate in spazi aperti nel rispetto delle misure di anti
Covid, alla quale hanno preso parte il comandante del contingente
italiano in Libano, generale Andrea Di Stasio, il sindaco e presidente
dell’Unione delle municipalità di Tiro, Hassan Dbouke, e personale
sanitario degli ospedali governativi delle tre municipalità.
La donazione, interamente finanziata con fondi del ministero della
Difesa italiano e di fondamentale rilevanza in questo momento storico,
rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare
promossi e finalizzati dal contingente italiano nonostante il Covid-19,
per garantire l'assistenza alla popolazione nella lotta al virus, che
ancora ieri, in tutto il paese, ha fatto registrare migliaia di nuovi
casi di positività e numerosi decessi.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
GIORNATA DEL TRICOLORE: FORZE ARMATE STATO MAGGIORE DIFESA su Twitter
#7gennaio
uniti sotto la Bandiera ______ i #CaschiBlu del contingente italiano #UNIFIL
su base Brigata SASSARI dell'@Esercito celebrano il 224° Anniversario
della Giornata del #Tricolore
#ForzeArmate #UnaForzaperilPaese #FestadelTricolore
#ONU
CASCHI BLU ITALIANI PER RECUPERO SITO ARCHEOLOGICO DI TIRO
SHAMA, 4 GENNAIO 2021 - Un nuovo progetto di recupero e
valorizzazione del sito archeologico dell’antica città di Tiro, nel Sud
del Libano, è stato completato dai “caschi blu” italiani della missione
Unifil. I lavori hanno riguardato la manutenzione dell’impianto di
illuminazione e la realizzazione della recinzione perimetrale dell’area
di Al-Mīnā', una delle tre zone di inestimabile interesse archeologico
situata nella parte sud-occidentale dell’omonima città fenicia,
contenente resti di epoca greca, romana e bizantina, tra i quali si
trova una lunga e imponente strada colonnata pavimentata a mosaico che
porta all'antico porto egizio, una particolare arena e un vasto
complesso termale.
Il progetto, finanziato con fondi del Ministero della Difesa italiano,
rientra nell’ambito dei progetti di cooperazione civile-militare
inseriti nel piano di tutela, conservazione e valorizzazione del
patrimonio archeologico di Tiro, dichiarata dall’Unesco patrimonio
mondiale dell’umanità, portato avanti dai “caschi blu” del contingente
italiano di Unifil in stretto coordinamento con le autorità locali,
facendo ricorso a manodopera del posto. L’iniziativa è stata
particolarmente riconosciuta e apprezzata dalle autorità libanesi
intervenute alla cerimonia di inaugurazione, alla quale ha preso parte
il sindaco e presidente dell’Unione delle municipalità di Tiro, Hassan
Dbouk e il comandante del contingente italiano in Libano, generale di
brigata Andrea Di Stasio. “La consapevolezza e la sensibilità di noi
militari italiani per l’arte e la cultura ha trovato espressione oggi in
questa attività di valorizzazione del sito archeologico di Tiro - ha
dichiarato Di Stasio a margine della cerimonia organizzata in forma
ristretta a causa dell’emergenza Coronavirus - io sono solo uno dei
tanti testimoni di un rapporto millenario tra due sponde del
Mediterraneo, tra la cultura italiana e quella libanese. Spero che
questo progetto sia foriero di futuri slanci non solo nell’archeologia e
nell’arte ma anche nel turismo e, quindi, nella ripresa economica di
questa terra meravigliosa”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
ESERCITAZIONE “GREEN ZONE 2020” PER CASCHI BLU E LAF
SHAMA, 30 DICEMBRE 2020 – Attuare il piano messo a punto dal
comando di Unifil mediante procedure d’intervento immediato da adottare
in caso di rischio ambientale e sanitario, determinato da sorgenti di
inquinamento rilevate all’interno e all’esterno delle basi Onu dislocate
nel Libano del Sud. Questo lo scopo della “Green Zone 2020”,
esercitazione multinazionale pianificata e organizzata dal comando del
contingente italiano in Libano in stretta coordinazione con personale
Unifil dell'Environmental Management Unit (EMU), unità per la
supervisione e la gestione delle tematiche di natura ambientale.
"Green Zone 2020" ha visto impiegati, in maniera sinergica e combinata,
assetti delle unità di manovra del settore Ovest e delle Forze Armate
libanesi (LAF). L’ultima, in ordine di tempo, è stata l’esercitazione
condotta nell’area addestrativa di Chawakeer, a Tiro, nel rispetto delle
misure precauzionali legate all’emergenza Coronavirus. Protagonisti i
“caschi blu” di Italbatt, unità su base 3° Reggimento Bersaglieri
rinforzata da militari del gruppo squadroni del Reggimento “Cavalleggeri
Guide” (19°), assetti sanitari e di sicurezza delle LAF e un team
italiano specializzato CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare)
del 7° Reggimento difesa CBRN “Cremona”. Durante l’esercitazione è stato
simulato un intervento di emergenza ambientale causato dallo scoppio di
un incendio con possibile contaminazione dell’area da agenti inquinanti.
Mentre assetti operativi di Italbatt e delle LAF hanno operato per
garantire la sicurezza dell’area, l’intervento combinato di squadre
antincendio dell’esercito libanese e di nuclei specialistici CBRN del
settore Ovest ha consentito di estinguere l’incendio e di effettuare le
attività di rilevazione, identificazione, campionamento e
decontaminazione dei mezzi, dei materiali e del personale coinvolto
nell’area di intervento. Sul posto anche un team sanitario delle LAF,
intervenuto per il soccorso e l’esfiltrazione di un ferito trasportato
in ospedale.
Un plauso particolare per il livello di addestramento e di
interoperabilità raggiunto tra le unità dei diversi contingenti, ma
soprattutto tra le unità di Unifil e le LAF, è stato espresso anche dal
comandante del Sector West, generale di brigata Andrea Di Stasio.
“L’Italia è uno dei paesi che maggiormente contribuisce allo sviluppo
della capacità operativa delle forze armate libanesi - ha detto Di
Stasio - grazie soprattutto a un approccio addestrativo improntato a
praticità, flessibilità e all’attitudine empatica dei soldati italiani,
unanimamente riconosciuta sia a livello internazionale, sia da parte
delle autorità militari libanesi”. Del settore Ovest di Unifil,
attualmente su base Brigata SASSARI, fanno parte oltre 1.000 militari
italiani, tra i quali circa 450 “sassarini”, che operano insieme ai
peacekeepers di altre 15 nazioni (Armenia, Bielorussia, Brunei
Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del
Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria).
L'Italia detiene la leadership della missione Unifil, nella quale sono
impegnati piu’ di 10.000 militari e circa 800 civili di 45 nazioni.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
TERZO BERSAGLIERI COMMEMORA IN LIBANO IL 78°
ANNIVERSARIO BATTAGLIA DI NATALE
AL MANSOURI UNP 1-26, 21 DICEMBRE 2020 - I militari del 3°
Reggimento Bersaglieri hanno commemorato il 78° anniversario della
“Battaglia di Natale”, l’episodio più tragico della campagna di Russia,
accaduto nel dicembre del 1941. I fanti piumati del Glorioso Terzo,
posti a presidio del caposaldo di Petropavlovka, contennero forze
nemiche sovietiche dieci volte superiori, riuscendo infine, il 28
dicembre, a riconquistare tutte le posizioni dopo una serie di
contrattacchi. Caddero in combattimento 168 soldati, 207 furono i
dispersi e oltre 700 i feriti, mentre 305 perirono per il freddo
glaciale.
La commemorazione si è svolta nel rispetto delle misure anti Covid nella
base delle Nazioni Unite di Al Mansouri, dove il TERZO, dal 5 agosto,
costituisce la task force di manovra Italbatt nell’ambito
dell’operazione “Leonte XXVIII” di Unifil e contribuisce con i battle
groups delle altre nazioni al controllo della “blue line” e del
territorio del Sud del Libano, in assistenza alle forze armate libanesi.
La giornata celebrativa, svoltasi alla presenza del generale di
divisione bersagliere Stefano Del Col, capo missione e comandante della
Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, è
iniziata con l’omaggio alla Bandiera di Guerra del TERZO, la più
decorata dell’Esercito Italiano, seguita dalla deposizione di una corona
di fiori in onore dei Caduti. Il colonnello Carlo Di Pinto, 84°
comandante del TERZO, nel suo discorso ha ricordato le gesta dei
bersaglieri nei fatti d’arme sul fronte russo, la figura eroica del
colonnello Aminto Caretto e quella di don Giovanni Mazzoni, cappellano
militare del reparto, che perì in combattimento il giorno di Natale del
1941 mentre soccorreva un soldato ferito. La celebrazione, molto sobria,
si è conclusa con l’inaugurazione di un monumento del Terzo reggimento
bersaglieri, a ricordo e testimonianza del passaggio e dell’operato dei
fanti piumati della Brigata SASSARI nella “Terra dei cedri”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
DA ITALBATT DONAZIONI A FAVORE DI SCUOLE E ASSOCIAZIONI
AL MANSOURI, 17 DICEMBRE 2020 - Continua l’impegno dei “caschi
blu” italiani nel Sud del Libano a favore di scuole ed associazioni di
volontariato locali. Venendo incontro alle richieste ricevute dalle
istituzioni presenti in loco, operatori specializzati del 5° Reggimento
Genio Guastatori di Italbatt, l’unità di manovra del contingente
italiano di Unifil su base 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata
SASSARI, hanno eseguito una serie di interventi di miglioria di alcune
infrastrutture scolastiche.
I lavori hanno reso fruibili cortili e aree giochi abbandonati da tempo
a causa della cronica mancanza di fondi destinati a questo importante
settore. Inoltre, in occasione delle imminenti festività di fine anno, i
militari italiani hanno organizzato una raccolta fondi, i cui proventi
sono stati utilizzati per l’acquisto di giocattoli e materiale didattico
che sono stati donati agli studenti delle scuole primarie della
provincia di Tiro. “Un gesto piccolo ma significativo - lo ha
definito il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt - che
ha contribuito a regalare momenti di spensieratezza ai bambini del Sud
del Libano in un periodo sicuramente non facile per il Paese”,
duramente colpito dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria in
corso.
Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni
per l’assistenza alla popolazione sono tra i compiti principali
assegnati a Unifil dalla risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza
dell’Onu, unitamente al monitoraggio della cessazione delle ostilità tra
Libano e Israele e al supporto alle forze armate libanesi. Il settore
Ovest di Unifil, attualmente su base Brigata SASSARI, è al comando del
generale Andrea Di Stasio. Del contingente fanno parte oltre 1.000
militari italiani, tra i quali circa 450 “sassarini”, che operano
insieme ai peacekeepers di altre 15 nazioni (Armenia, Bielorussia,
Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia
del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e
Ungheria).
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
CORSO ALTA SPECIALIZZAZIONE PER UFFICIALI FORZE ARMATE LIBANESI A SHAMA
SHAMA, 15 DICEMBRE 2020 - Cinque ufficiali libanesi, di cui uno
donna, appartenenti al General Directorate of General Security Forces,
hanno ultimato il corso di specializzazione nel Military Decision Making
Process (MDMP) che attesta l’efficace apprendimento delle procedure di
pianificazione delle missioni militari. Un traguardo che i militari
libanesi hanno raggiunto al termine di un intenso ciclo di lezioni
teorico-pratiche di una settimana organizzato nella base “MOVM Andrea
Millevoi” di Shama dai “caschi blu” del contingente italiano di Unifil,
la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del
Sud.
In cattedra, nella veste di istruttori, ufficiali italiani esperti della
branca intelligence e operativa che hanno illustrato ai corsisti i
lineamenti dottrinali sul processo di pianificazione e, in particolare,
i passi che ne scandiscono e sequenziano lo sviluppo prima della
decisione finale. I militari italiani, riuniti in un gruppo di lavoro
multidisciplinare, hanno introdotto il concetto di ciclo operativo
(pianificazione, preparazione, esecuzione e valutazione), processo
incentrato sulla figura del comandante che, ricevuta la missione,
orienta lo staff e i comandanti subordinati sulle azioni da compiere e
sulle modalità di impiego delle risorse disponibili, per poi pianificare
e trasformare la decisione in ordini. Il comandante del contingente
italiano, generale di brigata Andrea Di Stasio, ha ribadito l’importanza
dell’addestramento congiunto con le forze armate libanesi (LAF), utile a
“perfezionare il livello di interoperabilità con i peacekeepers dell’Onu
in vista di una sempre maggiore, efficace ed autonoma capacità di
intervento di queste ultime a Sud del fiume Litani, specialmente a
ridosso della Blue line”, la linea di demarcazione che separa il
Libano da Israele.
Nonostante l’emergenza sanitaria in corso, ma pur sempre nel rispetto
delle misure anti Covid, proseguono le attività addestrative programmate
mensilmente dal contingente italiano con il quartier generale del South
Litani Sector (SLS). Esse riguardano principalmente quattro macro-aree
di intervento che spaziano dai corsi basici e avanzati ad altri più
specifici, come nel caso del Combat medical evacuation course, attività
addestrativa volta a migliorare le conoscenze teoriche e le capacità
negli interventi di primo soccorso in combattimento, o della condotta di
operazioni in ambiente urbanizzato attraverso il modulo MOUT (Military
Operations in Urban Terrain) con l’impiego di simunition, munizionamento
da addestramento non letale, costituito da proiettili con carica ad
acqua e coloranti, che permette di effettuare l’attività a partiti
contrapposti, rendendo lo scenario estremamente realistico. Il supporto
alle forze armate locali, insieme al monitoraggio della cessazione delle
ostilità e all'assistenza alla popolazione libanese, è uno dei
principali compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel
rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
COVID-19: MEDICI ITALIANI E LIBANESI A CONFRONTO IN VIDEOCONFERENZA
SHAMA, 10 DICEMBRE 2020 - Rafforzare la collaborazione tra Italia
e Libano nel contrasto dell’emergenza sanitaria in corso attraverso la
condivisione delle esperienze tecniche e dei protocolli terapeutici che
hanno sinora dimostrato scientificamente la migliore efficacia nella
lotta al Coronavirus. Questo lo scopo dell’incontro scientifico
organizzato dal contingente italiano delle Nazioni Unite schierato nel
Libano del Sud (Unifil), al quale hanno partecipato in videoconferenza
medici italiani e personale sanitario dell’ospedale governativo di Bint
Jbeil, uno dei più importanti centri di riferimento nel paese per la
lotta al Covid-19.
L’iniziativa, promossa dall’ufficio Civil Affairs del settore Ovest di
Unifil e coordinata dal Gender Advisor del contingente italiano, ha
visto la partecipazione del maggiore medico Cristian Benegiamo, del
maggiore medico Nadir Rachedi, del maggiore infermiere Antonio Andreozzi
- tutti appartenenti all’Esercito Italiano e in servizio al Policlinico
militare “Celio” di Roma - del professor Emanuele Nicastri, direttore
della divisione Malattie infettive e tropicali dell’Istituto nazionale
per le malattie infettive “Lazzaro Spallanzani” di Roma, e del
professore Paolo Pelosi, direttore dell’Unità operativa di Anestesia e
terapia intensiva dell’ospedale policlinico “San Martino” di Genova.
Numerose le tematiche affrontate: dalle sfide logistiche sostenute dai
nosocomi nella riconfigurazione in ospedali Covid, agli ultimi
aggiornamenti scientifici sulle strategie terapeutiche più efficaci
nella gestione del paziente Covid-19 in reparto ordinario e in terapia
intensiva. L’evento, inoltre, ha permesso di condividere l’esperienza
accumulata sul campo da parte dei colleghi italiani sin dalla prima
ondata pandemica, in particolare nel Nord Italia. Ad aprire i lavori è
stato il comandante del contingente italiano in Libano, generale di
brigata Andrea Di Stasio, il quale ha sottolineato che “l’iniziativa
rappresenta in assoluto il primo esempio, in era pandemica, di
cooperazione civile-militare nel settore della formazione scientifica in
Libano, importante non solo per la condivisione delle esperienze
italiane, ma anche per aver creato un network scientifico tra i due
paesi, utile nella lotta alla pandemia”. Un particolare
ringraziamento per la professionalità e la dedizione mostrate nella
lotta al Coronavirus è stato rivolto dal generale Di Stasio ai medici e
agli infermieri italiani e libanesi in collegamento. “A voi - ha
detto Di Stasio - giunga tutta la nostra riconoscenza per il coraggio
e l’umanità che quotidianamente dimostrate nel prendervi cura dei
malati, soprattutto tra la popolazione più anziana e le persone più
deboli, un servizio generoso spesso pagato da molti vostri colleghi con
la loro stessa vita”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
“CASCHI BLU” ITALIANI CONSEGNANO MEDICINALI A CROCE ROSSA TIRO E BINT
JBEIL
SHAMA, 7 DICEMBRE 2020 – Un'importante fornitura di medicinali
per contrastare il Coronavirus e la cura di altre patologie, per un
valore di circa 250mila euro, è stata consegnata alla Croce Rossa di
Tiro e di Bint Jbeil dai “caschi blu” italiani inquadrati nella Forza
delle Nazioni Unite schierata nel Libano del Sud (Unifil).
I farmaci sono in gran parte antibiotici per le vie respiratorie,
raccomandati nel trattamento di pazienti affetti da Covid-19, ma anche
farmaci per la cura di patologie gastrointestinali, meningiti, infezioni
delle vie urinarie, coliche addominali e gastriti. Alla cerimonia di
consegna dei medicinali ha preso parte il comandante del contingente
italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio, il quale ha
evidenziato che "la donazione è finalizzata al supporto in campo
sanitario di persone e famiglie libanesi che versano in condizioni di
particolare svantaggio sociale ed economico". I farmaci, a cui si
aggiunge la distribuzione di 14.000 mascherine chirurgiche e di 3.000
flaconi di gel disinfettante acquistati con fondi del ministero italiano
della Difesa, “serviranno - ha spiegato il gen. Di Stasio - a
sopperire alle esigenze delle principali strutture ospedaliere e di
selezionati centri medici e ambulatoriali individuati dalle autorità e
dai rappresentanti delle comunità locali”.
Ltc. Marco MELE
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CONTINGENTE ITALIANO DONA MACCHINARI PER DIAGNOSI RAPIDA COVID-19
SHAMA, 4 DICEMBRE 2020 - Due nuovi macchinari per la diagnosi
rapida di positività al Coronavirus sono stati donati dal contingente
italiano delle Nazioni Unite schierato nel Libano del Sud (Unifil)
all’ospedale di Tiro e di Tibnin, due tra i piu’ importanti centri di
riferimento nel paese per la lotta al Covid. Si tratta di due estrattori
automatici che consentono la preparazione automatizzata di campioni di
DNA, RNA e proteine, riducendo le fasi di elaborazione manuale delle
analisi, con risultati standardizzati e tempi di risposta più rapidi,
oltre a un monitoraggio più accurato dei procedimenti.
Le apparecchiature, acquistate con fondi del Ministero della Difesa
italiano, consentiranno agli esperti dei laboratori di virologia dei due
ospedali libanesi di disporre di un’arma in più nella lotta contro il
Coronavirus. “Grazie a questi moderni macchinari sarà possibile
ridurre i tempi di estrazione del genoma del Coronavirus e, quindi, di
abbattere quelli legati al responso diagnostico, così da intervenire più
rapidamente sul paziente con la terapia”, hanno spiegato i direttori
sanitari dei due ospedali.
Sentimenti di gratitudine per la speciale donazione sono stati espressi
dalle autorità politiche e sanitarie locali al generale di Brigata
Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil a guida Brigata
SASSARI. Inoltre, particolare riconoscenza è stata manifestata nei
confronti dei militari italiani i quali, nonostante il Covid, continuano
ad operare al fianco del popolo libanese. “L’emergenza sanitaria che
stiamo vivendo ed affrontando riguarda tutti da vicino - ha detto Di
Stasio - il virus non fa distinzione di nazionalità. Solo restando
uniti, mettendoci al servizio della collettività, potremo pensare di
sconfiggerlo e di tornare alla vita di tutti i giorni”. Una
donazione simile era stata effettuata dal contingente italiano a favore
degli ospedali di Tiro e di Bint Jbeil nell’ambito dei progetti di
cooperazione civile-militare per la lotta all’emergenza Coronavirus nel
Sud del paese. In quell’occasione furono consegnate due moderne
apparecchiature per processare i tamponi, strumenti necessari e
indispensabili per accertare i casi di positività al Covid -19 che si
basano sulla metodica molecolare di reazione a catena della polimerasi (PCR),
messa a punto in base alla sequenza genetica del virus Sars-Cov-2.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
RASSEGNA VIDEO
OTV.COM.LB - TIRO, 2 DICEMBRE 2020 - Il comandante del
settore Ovest e del contingente italiano che opera nell’ambito della
missione UNIFIL nel Sud del Libano, il generale Andrea Di Stasio, ha
donato alla Municipalità di Tiro un estrattore automatico che consente
la preparazione automatizzata di campioni di DNA e RNA, utile per la
diagnosi rapida di positività al Coronavirus, e apparecchiature per
processare i tamponi. Il materiale è stato consegnato al sindaco di Tiro
presso la sede del palazzo comunale. Dopo la cerimonia di consegna, il
generale ha ribadito l’importanza delle relazioni storiche e
dell’amicizia tra il popolo italiano ed il popolo libanese.
Nel suo intervento il generale Di Stasio ha dichiarato che i “caschi
blu” del settore Ovest di Unifil «continuano ad espletare con impegno
il proprio dovere nei confronti della comunità civile locale nella lotta
contro il Coronavirus, in collaborazione con la municipalità di Tiro.
Opereremo mano nella mano al fine di sconfiggere questa epidemia».
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office
“CASCHI BLU” ITALIANI CONSEGNANO 4 TONNELLATE PASTA ALIMENTARE A CASE
RIPOSO
SHAMA, 2 DICEMBRE 2020 - Più di quattro tonnellate di pasta
alimentare sono state distribuite dai militari del contingente italiano
di Unifil a due case di riposo e cura di Tiro e Abbassiyah, nel Libano
del Sud. Le strutture ospitano circa 200 anziani, molti dei quali non
autosufficenti a causa di disabilità fisiche e psichiche, che
necessitano di assistenza medica, infermieristica e riabilitativa. I
direttori delle due strutture hanno rivolto un sentito ringraziamento
all’Italia e ai peacekeeper del contingente nazionale ed aggiunto che
“oltre all’aspetto nutrizionale, un pasto sano e gradevole consumato a
tavola produce effetti benefici anche da un punto di vista relazionale,
generando tra gli anziani ospiti momenti di piacevole scambio emotivo”.
Le confezioni di pasta sono state caricate e trasportate a bordo dei
mezzi delle Nazioni Unite nel rispetto delle misure precauzionali e dei
requisiti igienico sanitari vigenti. L’iniziativa segue lo speciale
piano di distribuzione di oltre 30 tonnellate e mezzo di generi
alimentari di prima necessità effettuato dai “caschi blu” italiani nel
mese di ottobre, studiato per raggiungere persone e famiglie
particolarmente bisognose - compresi gli ospiti di alcuni orfanotrofi e
centri per disabili - attraverso i volontari della Croce Rossa e delle
comunità di tutte le principali confessioni religiose presenti nell’area
di operazioni del contingente italiano.
“In questo tempo difficile segnato dal Coronavirus, il nostro vuole
essere non solo un atto di sostegno concreto verso il popolo libanese,
ma soprattutto un gesto di generosità e di altruismo proprio del soldato
italiano che punta dritto alla dignità delle persone più fragili”,
ha affermato il comandante del contingente italiano in Libano, generale
di brigata Andrea Di Stasio.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
AL SECTOR WEST DI UNIFIL CORSI D’ITALIANO ONLINE PER DONNE LIBANESI
SHAMA, 30 NOVEMBRE 2020 - Un corso online di conoscenza basica
della lingua italiana è stato organizzato dai “caschi blu” del
contingente italiano del settore Ovest di Unifil, la Forza delle Nazioni
Unite schierata nel Libano meridionale, a favore di alcune donne della
municipalità di Ain Ebel, una cittadina di circa 1.500 abitanti situata
nel distretto di Bint Jbeil. La richiesta, avanzata dal sindaco di Ain
Ebel, è stata accolta dal generale di brigata Andrea Di Stasio,
comandante del settore Ovest di Unifil. Il corso, programmato per due
volte alla settimana, terminerà a dicembre con la cerimonia di consegna
“virtuale” degli attestati di frequenza. L’attività è stata organizzata
dal gender advisor del contingente italiano secondo i criteri e le
modalità di svolgimento della didattica a distanza, nel rispetto delle
norme tese al contenimento del Covid-19.
Alla presentazione del corso il generale Di Stasio ha dichiarato che
"l’apprendimento della lingua italiana non solo facilita l’interscambio
culturale, ma serve anche a rinsaldare i rapporti di amicizia tra popoli
storicamente legati da radici comuni e da importanti esperienze di
dialogo e di rispetto reciproco".
Il sindaco di Ain Ebel ha ringraziato i militari italiani che,
nonostante le molte difficoltà derivanti dall’emergenza Coronavirus e
dal lockdown imposto in questi giorni dal governo libanese, si sono
prodigati per impartire le lezioni di italiano online. L’assistenza alla
popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle
ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, è uno dei principali
compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
ITALBATT, NUOVE CONSEGNE AD ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO
AL MANSOURI, 26 NOVEMBRE 2020 - Due nuove importanti consegne di
articoli sanitari, capi di vestiario e giocattoli a favore della Caritas
e di un’associazione femminile di volontariato che operano nella città
di Tiro, sono state effettuate dai militari italiani di Italbatt,
l’unità di manovra del contingente italiano su base 3° Reggimento
Bersaglieri della Brigata SASSARI. I materiali saranno distribuiti a
famiglie particolarmente bisognose che abitano nelle periferie e nei
villaggi della municipalità di Tiro, duramente colpiti dalla crisi
economica e dall’emergenza sanitaria in corso.
Sentite parole di ringraziamento agli specialisti della cooperazione
civile-militare del Sector West sono state rivolte da padre Maroun
Ghafari, presidente della Caritas, e da Rafah Shahade Kassir, a capo
dell’associazione femminile di volontariato. Durante la cerimonia di
consegna del materiale è stato evidenziato il forte legame esistente
tra il contingente italiano e le diverse realtà che operano a sostegno
delle comunità più povere e bisognose del Sud del Libano.
Prosegue intanto il lavoro imparziale dei “caschi blu” italiani per
assicurare il monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Libano e
Israele e per garantire il controllo nell’area del settore Ovest di
Unifil, specialmente lungo i 51 chilometri della “Blue line”, la linea
di demarcazione che separa i due stati. Nei ranghi di Italbatt, agli
ordini del colonnello Carlo Di Pinto, oltre ai bersaglieri del comando
del 3° Reggimento e del XVIII Battaglione “Poggio Scanno” di Teulada,
operano i militari del Gruppo Squadroni “Cavalleggeri Guide” (19°) di
Salerno, del Battaglione logistico del Reggimento logistico “Garibaldi”
di Persano e assetti specialistici del 5° Reggimento Genio Guastatori di
Macomer.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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25 NOVEMBRE: “CASCHI BLU” ITALIANI DICONO “NO”
ALLA VIOLENZA SULLE DONNE
SHAMA, 25 NOVEMBRE 2020 - Anche il contingente italiano della
missione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud (Unifil) è sceso in
campo per aderire alle iniziative simboliche avviate in tutta Italia e
nel mondo per la “Giornata internazionale per l'eliminazione della
violenza contro le donne”, ricorrenza istituita dall'Assemblea generale
delle Nazioni Unite con la risoluzione 54/134 del 17 dicembre 1999.E lo
ha fatto sistemando due stivaletti da combattimento ai piedi di una
panchina, entrambi verniciati di rosso, che sono stati posizionati
all’ingresso della palazzina comando della base Onu di Shama, quartier
generale del settore Ovest di Unifil.
"Un gesto simbolico in ricordo delle vittime di femminicidio - lo
ha definito il generale Andrea Di Stasio, comandante del contingente
italiano in Libano - attraverso il quale si vuole inviare un
messaggio chiaro che sensibilizzi e sproni tutti a operare per un deciso
contrasto a un fenomeno inaccettabile, dinanzi al quale non bisogna
abbassare la guardia".
"Occorre dare un segnale forte - ha concluso Di Stasio - affinchè
non solo le violenze, ma ogni forma di discriminazione, di pregiudizio o
di stereotipo sui ruoli e sulle attitudini basati sull’appartenenza di
genere diminuisca fino a non ripetersi piu’". Sul tema è intervenuto
anche il Segretario Generale delle Nazioni Unite, António Guterres, che
ha esortato tutti i paesi affinché adottino misure dure contro questo
“scioccante aumento” dei casi di violenza, un fenomeno aggravatosi
ulteriormente a causa dell’emergenza Coronavirus.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
“CASCHI BLU” ITALIANI RISTRUTTURANO POLIAMBULATORIO QALLAWIYAH
SHAMA, 19 NOVEMBRE 2020 - Un nuovo poliambulatorio medico è stato
inaugurato a Qallawiyah, nel Sud del Libano, dai militari del
contingente italiano di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni
Unite schierata al confine con Israele. La struttura è stata interessata
da un importante intervento di ristrutturazione che ha riguardato il
rifacimento della copertura, del prospetto principale, dell’ impianto
elettrico e idrico-fognario. I lavori, eseguiti nel rispetto delle
normative vigenti in Libano in materia di tutela, sicurezza e salute dei
lavoratori, hanno interessato una superficie di circa 160 metri quadrati
in cui è stata completata la riorganizzazione funzionale degli spazi
interni mediante la realizzazione di un ampio ingresso principale che
funge anche da sala d'attesa, di un'ala destinata ad ospitare i pazienti
e di locali ad uso del personale medico e infermieristico.
Il presidio ospedaliero è dotato di tutti i servizi sanitari primari
e garantirà un’adeguata assistenza medica ai 2.000 residenti del
villaggio e a piu’ di 3.500 abitanti dei paesi limitrofi. Il progetto,
finanziato con fondi del ministero della Difesa italiano, rientra nel
piano di sviluppo del settore sanitario portato avanti dai “caschi blu”
del contingente nazionale in stretto coordinamento con le autorità
locali, facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute
economiche sul territorio.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco di Qallawiyah,
Mansur Ilayan, e il generale Andrea Di Stasio, comandante del settore
Ovest di Unifil, al quale sono andati i ringraziamenti a nome
dell’intera comunità per la vicinanza e la consueta attenzione dei
“caschi blu” italiani al soddisfacimento delle esigenze di carattere
sanitario dell’Unione delle municipalità di Al-Qalaa. L’assistenza alla
popolazione libanese, insieme al monitoraggio della cessazione delle
ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, è uno dei principali
compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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ITALBATT: CORSO “STRESS MANAGEMENT” PER MEDICI E INFERMIERI LIBANESI
SHAMA, 17 NOVEMBRE 2020 - Venticinque tra medici, infermieri e
personale amministrativo libanese hanno preso parte a un corso di
“Stress management” organizzato dai “caschi blu” italiani inquadrati
nella Forza delle Nazioni Unite schierata nel Libano meridionale (Unifil).
Visto l’apprezzamento riscosso nella prima sessione tenutasi nella sede
di Tiro, il corso è stato replicato nella località di Al Bazuriyah, sede
di “Amel”, associazione senza scopo di lucro che dal 1979 opera sul
territorio con 24 centri e 6 unità mobili per offrire servizi medici e
psico-sociali alle fasce più vulnerabili della società libanese.
La collaborazione con il contingente italiano e, in particolare, con
Italbatt, l’unità su base 3° Reggimento Bersaglieri della Brigata
SASSARI, ha permesso di fornire ai membri dell’associazione importanti
nozioni in materia di gestione dello stress a livello individuale e di
gruppo, un bagaglio di conoscenze e di strumenti utili a conoscere le
cause e i possibili rimedi per prevenire e proteggersi dagli effetti
negativi dello stress sul benessere fisico, psicologico e sociale,
dovuti anche alle restrizioni del confinamento imposto dal governo
libanese per limitare il diffondersi della malattia.
Lo psicologo del contingente italiano, relativamente allo stress
correlato alla pandemia e agli effetti sulle emozioni, sui
comportamenti, sulle relazioni sia in ambito domestico che lavorativo,
ha spiegato come superare il momento di preoccupazione per il contagio e
di incertezza sul futuro che sta vivendo la popolazione locale. Oltre
all’assistenza alla popolazione, prosegue l’impegno dei “caschi blu”
italiani per assicurare il monitoraggio della cessazione delle ostilità
e il supporto alle forze armate libanesi, uno dei principali compiti
assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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CELEBRATA “GIORNATA RICORDO CADUTI MILITARI E CIVILI IN MISSIONI
INTERNAZIONALI PER LA PACE”
SHAMA, 12 NOVEMBRE 2020 - Il contingente italiano di Unifil, la
Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del
Sud, ha celebrato la “Giornata del ricordo dei Caduti militari e civili
nelle missioni internazionali per la pace”. La solenne ricorrenza è
stata commemorata nella base UNP 2-3 “Andrea Millevoi MOVM” di Shama,
quartier generale del settore Ovest di Unifil, nel corso di una breve
cerimonia durante la quale sono stati resi degli onori ai Caduti,
deposta una corona d’alloro ai piedi del monumento a loro dedicato e
osservato un minuto di raccoglimento accompagnato dalle note del
“Silenzio”.
Istituita per celebrare la memoria dei militari e dei civili italiani
che hanno perso la vita nell’adempimento del dovere in diversi paesi del
mondo nelle missioni all’estero a sostegno della pace e della sicurezza
internazionale, la data del 12 novembre coincide con il 17° anniversario
della strage di Nassiriya, l’attentato terroristico perpetrato in Iraq
ai danni del contingente italiano a guida Brigata SASSARI durante
l’operazione “Antica Babilonia”, in cui persero la vita cinque soldati
dell’Esercito (tra i quali il capitano Massimo Ficuciello e il
maresciallo capo Silvio Olla, entrambi effettivi all'Ufficio Pubblica
Informazione della Brigata SASSARI), 12 carabinieri, due connazionali
civili e 9 iracheni.
Il settore Ovest di Unifil, attualmente su base Brigata SASSARI, è al
comando del generale di Brigata Andrea Di Stasio. Del contingente fanno
parte oltre 1.000 militari italiani, tra i quali circa 450 “sassarini”,
che operano insieme ai peacekeeper di 15 nazioni (Armenia, Bielorussia,
Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia
del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e
Ungheria). Il mandato di Unifil consiste nel garantire il rispetto della
risoluzione 1701 dell'11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità
tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio
della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei
propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di
Israele. La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la
popolazione civile e sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni
di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle
ostilità e creare le condizioni per una pace duratura.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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ITALBATT CONSEGNA MATERIALE SCOLASTICO IN DUE ISTITUTI TIRO
AL MANSOURI, 10 NOVEMBRE 2020 - Con l’inizio dell’anno
scolastico, condizionato anche in Libano dalla grave emergenza sanitaria
in corso, gli specialisti della cooperazione civile-militare di Italbatt,
l’unità di manovra del contingente italiano su base 3° Reggimento
Bersaglieri della Brigata SASSARI, hanno donato materiale scolastico
agli alunni di due istituti dell’Unione delle municipalità di Tiro.
Venendo incontro alle richieste dei direttori didattici e delle autorità
municipali, il materiale – zainetti, astucci, pennarelli, quaderni e
giocattoli che sono stati raccolti in Italia grazie alla generosità di
associazioni e imprese italiane – è stato consegnato a due scuole
pubbliche di Tiro, frequentate da bambini provenienti dai quartieri più
poveri della città. Alla cerimonia di donazione ha partecipato la
direttrice delle scuole pubbliche di Tiro, Iman Joumaa Assamra.
Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni
per il sostegno alla popolazione sono tra i compiti principali assegnati
a Unifil dalla risoluzione 1701 delle Nazioni Unite, unitamente al
monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze
armate libanesi.
Ltc. Marco MELE
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BERSAGLIERI ITALBATT SALVANO 4 ANZIANI DURANTE NUBIFRAGIO
SHAMA, 9 NOVEMBRE 2020 - Quattro anziani libanesi rimasti
intrappolati all’interno della loro auto, bloccata da un violento
nubifragio, sono stati soccorsi da due militari italiani di Unifil, la
Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Sud del Paese.
I peacekeeper erano diretti a Naqoura, quartier generale di Unifil,
quando hanno notato l’auto che si trovava in mezzo alla strada
semisommersa da oltre un metro d’acqua. Grazie al provvidenziale
intervento dei militari, i quattro sono stati estratti dall’abitacolo,
caricati a bordo del fuoristrada delle Nazioni Unite e trasportati in un
luogo sicuro, dove hanno atteso l’arrivo di una pattuglia della
protezione civile libanese a cui poi sono stati affidati.
Apprezzamento per la professionalità e il coraggio evidenziato nella
circostanza dai Caschi Blu italiani – effettivi in Italia al 3°
Reggimento Bersaglieri della Brigata SASSARI comandato dal Col. Carlo Di
Pinto – è stato espresso dal comandante del contingente italiano,
Generale di Brigata Andrea Di Stasio, e dal capo missione e comandante
di Unifil, Generale di Divisione Stefano Del Col.
Ltc. Marco MELE
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“CASCHI BLU” ITALIANI DONANO A SAFAD AL BATTIKH UN IMPIANTO DI
RIFORNIMENTO IDRICO
SHAMA, 6 NOVEMBRE 2020 – I militari del contingente italiano di
Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel
Libano del Sud, hanno donato un sistema di accumulo dell’acqua per il
rifornimento idrico del frantoio di Safad Al Battikh, un piccolo
villaggio dell’unione delle municipalità di Tibnin.
Il progetto, che consentirà l’ottimale funzionamento dell’impianto del
frantoio comunale, è stato realizzato a beneficio degli agricoltori
libanesi di tutti i villaggi limitrofi, per i quali la mancanza di un
simile impianto avrebbe significato un aggravio di spese difficilmente
sostenibile anche a causa della pesante crisi economica, aggravatasi con
l’emergenza Covid-19. Alla cerimonia di inaugurazione ha preso parte il
comandante del contingente italiano di Unifil, generale Andrea Di Stasio,
e il sindaco di Safad Al Battikh, Ali Souhad Zeinalddine.
Il primo cittadino ha ringraziato i militari italiani per la
tempestività dell’intervento e per l’attenzione rivolta a un progetto
che punta a valorizzare la qualità del prodotto e ad aumentarne la
produzione a livello locale. L’attività di cooperazione civile-militare,
in sinergia con l’azione svolta dalle Nazioni Unite, dal ministero degli
Affari Esteri e della Cooperazione internazionale e dal ministero della
Difesa, ha permesso dal 2006, anno di inizio della missione Unifil, la
realizzazione di progetti a “impatto immediato”, con interventi su
ambiente, amministrazione civile e infrastrutture civili essenziali,
tesi al miglioramento e al continuo sviluppo della società del Sud del
Libano.
Ltc. Marco MELE
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4 NOVEMBRE: CONTINGENTE ITALIANO UNIFIL CELEBRA RICORRENZA
SHAMA, 4 NOVEMBRE 2020 - Il contingente italiano di Unifil, la
Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Libano del
Sud, ha celebrato il “Giorno dell’unità nazionale” e “Giornata delle
Forze Armate”. La solenne ricorrenza, istituita per ricordare
l’armistizio di Villa Giusti (entrato in vigore il 4 novembre 1918) che
consentì agli italiani di rientrare nei territori di Trento e Trieste e
portare a compimento il processo di unificazione nazionale iniziato in
epoca risorgimentale, è stata celebrata nella base UNP 2-3 “Andrea
Millevoi MOVM” di Shama nel corso di una breve cerimonia alla quale
hanno partecipato il capo missione e comandante di Unifil, generale di
divisione Stefano Del Col, il comandante del settore Ovest, generale di
brigata Andrea Di Stasio, il comandante della Missione militare
bilaterale italiana in Libano (Mibil), colonnello Marcello Orsi, e una
rappresentanza di tutte le forze armate italiane presenti in teatro.
La cerimonia si è aperta con la resa degli onori alla Bandiera di Guerra
del 3° Reggimento bersaglieri, la più decorata dell’Esercito Italiano,
insignita di due Ordini Militari d'Italia, tre Medaglie d’Oro, tre
d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito e una Medaglia di Bronzo al Valore Civile,
“ideale sintesi dei valori di fedeltà, onore e rigore morale - ha
detto il generale Del Col - che hanno sempre contraddistinto i nostri
militari, in Italia e all’estero, nella difesa della patria,
nell’affermazione della pace e nella salvaguardia delle sue libere
istituzioni”.
Dopo l’esecuzione dell’ “Inno di Mameli” è stata data lettura dei
messaggi del Capo dello Stato e dei vertici della Difesa. Sulle note de
“La leggenda del Piave” è stata quindi deposta una corona d’alloro e
intonato “Il silenzio” per onorare il sacrificio degli oltre
seicentomila militari italiani che hanno perso la vita nell’adempimento
del dovere e delle migliaia di soldati rimasti feriti e mutilati. Per
l’occasione, dal tramonto all’alba, il quartier generale della base di
Shama è stato illuminato con i colori della bandiera italiana e di
quella libanese, una scelta simbolica dettata dalla volontà di dare un
segnale di fiducia e di solidale vicinanza dell’Italia al popolo
libanese, uniti da una lunga storia e una lunga amicizia, soprattutto in
questo particolare momento di crisi politica ed economica che sta
attraversando il Libano, aggravatosi ulteriormente a causa del
Coronavirus.
Nel pomeriggio, il ministro della Difesa Lorenzo Guerini ha salutato i
comandanti dei contingenti militari all’estero mediante un collegamento
in videoconferenza realizzato dal Comando Operativo di Vertice
Interforze (COI) a Roma, alla presenza del Capo di Stato maggiore della
Difesa, generale Enzo Vecciarelli, e del comandante del COI, generale di
Corpo d’Armata Luciano Portolano, 40° Comandante della Brigata SASSARI.
Ltc. Marco MELE
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"DONNE, PACE E SICUREZZA": SECTOR WEST DI UNIFIL CELEBRA 20°
ANNIVERSARIO RISOLUZIONE 1325
SHAMA, 3 NOVEMBRE 2020 - Nella base UNP 2-3 “Andrea Millevoi MOVM”
di Shama il contingente del settore Ovest di Unifil ha celebrato ieri il
20° anniversario dalla risoluzione 1325 su “Donne, pace e sicurezza”,
adottata all’unanimità il 31 ottobre 2000 dal Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite.
Riconoscere il ruolo fondamentale delle donne nella prevenzione e
risoluzione dei conflitti, prevedendo una loro maggiore partecipazione
nei processi di mantenimento della pace e della sicurezza internazionale
attraverso l’adozione di una prospettiva di genere: questo il tema
dell’evento, al quale hanno partecipato il comandante del contingente
italiano in Libano, generale di brigata Andrea Di Stasio, e una
rappresentanza di donne peacekeeper delle 16 nazioni che operano sotto
il comando del settore Ovest.
Il generale Di Stasio ha sottolineato che la presenza delle donne
peacekeeper, essendo percepita come meno invasiva, grazie anche a una
innata capacità relazionale fortemente empatica in grado di superare le
barriere culturali, “è garanzia di una maggiore sensibilità e
consapevolezza dei bisogni e delle preoccupazioni delle comunità con le
quali esse entrano in contatto”. Nel corso della cerimonia sono
stati rimarcati i concreti passi in avanti fatti verso l’integrazione di
genere, in attuazione della risoluzione 2433 del 2018 del Consiglio di
Sicurezza delle Nazioni Unite che prevede una partecipazione
significativa delle donne in tutti gli aspetti delle operazioni e un
incremento negli organici delle unità.
Nel 2006, solo il 2,5% dei peacekeeper dell’Unifil era donna. Oggi, a
distanza di 14 anni dall’inizio della seconda fase della missione Unifil,
su un totale di circa 10.300 “caschi blu”, la percentuale femminile si
attesta intorno al 6%, mentre nel settore Ovest a guida Brigata SASSARI
è di poco superiore al 7%. Tra i 45 paesi che contribuiscono alle truppe
dell'UNIFIL, il Ghana ha il maggior numero di donne in uniforme (110),
seguito da Indonesia (65), Italia (50), Francia (46) e Malesia (35),
mentre tra il personale civile (circa 800 unità), la percentuale delle
donne raggiunge la soglia del 30%.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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REALIZZATE DA CONTINGENTE ITALIANO AULE DIDATTICHE IN CONVENTO SANT'ANTONIO
A TIRO
SHAMA, 30 OTTOBRE 2020 - Si è tenuta ieri, nella municipalità di
Tiro, la cerimonia inaugurale della riqualificazione architettonica di
alcuni spazi del convento francescano di Sant'Antonio, progetto
realizzato con fondi del Ministero della Difesa e portato a termine dai
“caschi blu” italiani in stretto coordinamento con le autorità locali,
facendo ricorso a ditte e manodopera del posto con positive ricadute
economiche sul territorio. Una salda sinergia tra la municipalità di
Tiro, la comunità locale dell’ordine dei frati minori e il contingente
italiano in Libano, con l’unico obiettivo di creare un moderno e
confortevole centro di aggregazione didattico e formativo per ragazzi
libanesi di ogni estrazione sociale e credo religioso. L’intervento ha
riguardato la riqualificazione dei vari ambienti del complesso religioso
mediante interventi manutentivi e di ammodernamento degli impianti
secondo moderni standard di efficientamento energetico.
Presente alla cerimonia il Nunzio apostolico in Libano Joseph Spiteri,
il rappresentante del mufti sciita di Tiro, Rabii Kobaysi, il sindaco
Hassan Mohammed Nabouq e il comandante del settore Ovest di Unifil,
generale Andrea Di Stasio. Dopo la benedizione impartita da monsignor
Spiteri, ha preso la parola il generale Di Stasio, il quale ha
sottolineato che “la presenza di un rappresentante di fede islamica
alla cerimonia inaugurale dei locali del convento, denota come la
convivenza religiosa tra cristiani e musulmani è possibile. Questa
armonia interreligiosa - ha concluso Di Stasio - deve essere
protetta e tutelata da tutti gli attori presenti nel paese, attraverso
dialogo e fiducia reciproca, strumenti indispensabili per una pace
duratura”.
Di rispetto e convivenza pacifica ha parlato anche il rappresentante del
mufti sciita, valori che la comunità islamica di Tiro condivide con i
frati dell’antico convento rimasto chiuso per più di vent’anni ma che,
nonostante ciò, “una sola pietra non è stata toccata”, segno di
una fraternità di intenti in una terra in cui la convivenza è un valore
irrinunciabile.
Ltc. Marco MELE
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ITALBATT: DONAZIONE A OSPEDALE PSICHIATRICO BURJ ASH SHAMALI
SHAMA, 28 OTTOBRE 2020 - Farmaci e materiale ortopedico-sanitario
sono stati donati dal contingente italiano di Unifil all’ospedale
psichiatrico di Burj Ash Shamali, nel Libano del Sud. La struttura
sanitaria, nata come centro per anziani, dal 2019 è divenuta ancor più
importante dopo la chiusura di un centro di igiene mentale nella vicina
Tiro, poichè accoglie circa 80 ospiti di età compresa tra i 22 e 60
anni, garantendo loro percorsi di cura e riabilitazione specializzati.
La donazione è stata effettuata dai militari di Italbatt, l’unità di
manovra del Settore Ovest di Unifil, che da circa tre mesi opera nella
“Terra dei cedri” per assicurare giorno dopo giorno il monitoraggio e il
controllo della cessazione delle ostilità, ma anche supportare la
popolazione locale attraverso progetti di cooperazione civile-militare
nel campo dell’assistenza sanitaria in tutte le ventiquattro
municipalità presenti nella propria area di responsabilità.
Il direttore del centro, dottor Moustafa Harb, nel ringraziare i
militari italiani per il nobile gesto, ha ricordato che “il periodo di
crisi che sta attraversando il Libano rende ancora più arduo il lavoro
dei medici. Iniziative come questa non possono che essere ben accette,
perchè vengono incontro alle esigenze di tutti coloro i quali si battono
per la tutela dei pazienti psichiatrici, spesso abbandonati a se stessi
ed ai quali, invece, è necessario ridare dignità”.
Il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt e 84° del TERZO
Bersaglieri, intervenuto alla cerimonia di consegna del materiale
insieme con gli specialisti della cooperazione civile-militare, ha
evidenziato che il supporto alla popolazione civile - ed in questo caso
alle fasce più deboli ed esposte della popolazione - è di fondamentale
importanza nell’ambito della missione Unifil, avendo essa il duplice
intento di agevolare il naturale sviluppo delle organizzazioni civili e
di costruire una pace duratura in una terra che ha patito il dramma
della guerra.
La donazione, nata dalla collaborazione tra il team della cooperazione
civile-militare del 3° Reggimento Bersaglieri, istituzioni locali e
donors privati italiani, assume ancor più importanza considerando che
l’attività di ricerca e approvvigionamento dei materiali è avvenuta in
un periodo di piena pandemia da Covid-19 sia in Italia, sia in Libano.
Il supporto alle autorità locali e il ristabilimento delle condizioni
necessarie per l’assistenza alla popolazione, insieme al monitoraggio
della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate
libanesi, sono tra i compiti principali assegnati a Unifil dalla
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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PROGETTO “CASCHI BLU” ITALIANI A SOSTEGNO DELL’AMBIENTE
SHAMA, 26 OTTOBRE 2020 - Con la donazione di 3.670 contenitori
per rifiuti solidi urbani a nove comuni delle Unioni delle municipalità
di Tiro, Bint Jbeil e Tibnin, si è concluso oggi un importante progetto
del contingente italiano in Libano finalizzato al miglioramento delle
condizioni igienico sanitarie dei villaggi presenti nell’area di
responsabilità di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite
schierata nella regione meridionale del paese.
In Libano, l’assenza di una legislazione ambientale e di un piano
sostenibile di gestione dei rifiuti causa da anni il proliferare di
diverse forme di inquinamento tra le quali l’accumulo indiscriminato di
rifiuti in discariche abusive. La consegna dei bidoni rappresenta
l’ultimo passo di un cammino iniziato nei primi mesi di mandato della
Brigata SASSARI al comando del settore Ovest di Unifil, preceduto da una
campagna informativa e di sensibilizzazione sulle tematiche ambientali
che negli anni i “caschi blu” italiani hanno condotto nelle scuole e
nelle municipalità locali, ponendo particolare attenzione alla
salvaguardia della salute dei cittadini attraverso la buona pratica
della raccolta differenziata, il primo passo per consentire ai materiali
raccolti di rientrare all’interno del ciclo economico e produttivo
secondo i principi dell’economia circolare.
Iniziative simili, molto apprezzate dalle autorità libanesi e realizzate
con fondi del Ministero della Difesa, sono state coordinate dagli
specialisti della cooperazione civile-militare del contingente italiano
e hanno riguardato progetti relativi alla raccolta, al trasporto e al
trattamento dei rifiuti (smaltimento o riciclaggio) fino al riutilizzo
dei materiali di scarto per la riduzione degli effetti sulla salute
dell’uomo e dell’impatto sull’ambiente, implementando un piano di lavori
già consolidato come la realizzazione di impianti di compostaggio, la
donazione di compattatori e di mezzi per la raccolta e il trasporto dei
rifiuti negli impianti di smaltimento e, non ultimo, l’impiego di team
CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico e Nucleare) specializzati in
attività di rilevamento e campionatura di potenziali fonti di
inquinamento.
Ltc. Marco MELE
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COMPLETATA DA PEACEKEEPER UNIFIL LA MISSIONE
"TEMPORANEA E SPECIALE" A BEIRUT
BEIRUT, 23 OTTOBRE 2020 - Dopo più di tre settimane di lavoro a
Beirut per affrontare le conseguenze delle tragiche esplosioni del 4
agosto in coordinamento con le Forze Armate libanesi (LAF), gli assetti
di UNIFIL sono rientrati oggi nell'area operativa della Missione nel sud
del Libano. Quasi 150 peacekeeper di 13 dei 45 contingenti che
compongono UNIFIL hanno facilitato la ripresa delle operazioni al porto
di Beirut, sgomberando 11.500 tonnellate di detriti ed effettuato lavori
di costruzione. Gli assetti Genio di UNIFIL hanno smantellato quattro
dei magazzini danneggiati. I peacekeeper UNIFIL hanno anche contribuito
al restauro di siti di interesse storico danneggiati, eliminando 500
tonnellate di macerie e separando e immagazzinando circa 150 tonnellate
di pietre, facciate e ornamenti in legno per un uso futuro. Questa
attività è stata condotta in coordinamento con le LAF, la Direzione
delle Antichità libanese e la Blue Shield International.
Il capo missione e comandante di forza di UNIFIL, il Generale di
Divisione Stefano Del Col, ha reso omaggio alle centinaia di migliaia di
persone direttamente colpite dalle esplosioni. Ha inoltre espresso
apprezzamento per i peacekeeper impegnati durante la missione di Beirut,
autorizzata dalla risoluzione 2539 del Consiglio di sicurezza delle
Nazioni Unite con la formula "misure temporanee e speciali" per fornire
sostegno al Libano e alla sua popolazione in seguito alle esplosioni.
"Porto il mio omaggio a tutte le persone che hanno sofferto, sono
rimaste ferite e a coloro che sono morti nelle tragiche esplosioni del 4
agosto 2020", ha detto Del Col prima di deporre una corona al
monumento in memoria delle vittime dell'esplosione di Beirut.
"L'intervento di UNIFIL ha permesso la ripresa delle operazioni nel
porto di Beirut, lo sgombero della strada principale nel quartiere di
Mar Mikhael, che era stata bloccata per oltre due mesi, e supportato i
lavori nei siti storici - ha continuato Del Col - siamo onorati
di aver fatto parte di questo comune sforzo per alleviare un po' del
dolore che la città ha sofferto".
Il generale Del Col ha sottolineato come l'obiettivo principale dell'UNIFIL
continui ad essere quello di garantire la stabilità nel Libano
meridionale e lungo la Blue Line. "Stiamo lavorando per creare le
condizioni affinché gli sforzi politici e diplomatici consentano di
raggiungere una soluzione a lungo termine e un cessate il fuoco
permanente, per il quale l'impegno delle parti è un elemento essenziale",
ha concluso.
fonte: unifil
pio
BEIRUT, 23 OTTOBRE 2020 - Il Generale Stefano Del Col saluta il
tenente colonnello dell’Esercito Italiano
Andrea Cubeddu, comandante dell’HQ support unit, l’unità di supporto
alle attività operative del settore Ovest di Unifil. Il tenente
colonnello Cubeddu, comandante in Patria del Battaglione "Bolsena" del
5° Genio Guastatori della Brigata SASSARI, ha guidato a Beirut la Task
Force articolata su un posto comando, due compagnie del genio (una
cinese e una francese rinforzata da un assetto cambogiano) e tre team
italiani, di cui uno specializzato CBRN (Chimico, Biologico, Radiologico
e Nucleare) in grado di effettuare attività di rilevazione,
identificazione, campionamento e decontaminazione delle aree di
intervento, uno IEDD (Improvised Explosive Device Disposal) per
l’eventuale disinnesco di ordigni esplosivi, e uno sanitario. Il
supporto logistico dell’operazione era affidato a un’unità austriaca, a
cui si sono aggiunti elementi della polizia militare tanzaniana, unità
di force protection cingalesi e indonesiane, e assetti sanitari
spagnoli.
foto: unifil
pio
ITALBATT (3° BERSAGLIERI) ADDESTRA LAF A OPERAZIONI IN AMBIENTE URBANO
(MOUT)
AL MANSOURI UNP 1-26, 23 OTTOBRE 2020 - Nell’ambito della
missione Unifil in Libano, i militari del 3° Reggimento Bersaglieri di
Italbatt hanno organizzato e condotto un ciclo addestrativo di una
settimana a favore dei militari delle LAF (Lebanese Armed Forces). Nel
poligono di tiro di Chawakeer, nei pressi di Tiro, si è svolta una
cinque giorni addestrativa nella quale i soldati libanesi, sotto la
guida dei “caschi blu” italiani, hanno condotto operazioni in ambiente
urbanizzato attraverso il modulo “MOUT” (Military Operations in Urban
Terrain).
Tra le nozioni teoriche e pratiche impartite sul campo dai militari
italiani rientrano quelle tipiche dell’addestramento nei centri abitati,
culminato con una esercitazione finale con l’uso di “simunition”,
munizionamento da addestramento non letale, costituito da proiettili con
carica ad acqua e coloranti, che permette di effettuare l’attività a
partiti contrapposti, rendendo lo scenario estremamente realistico.
L’obiettivo è stato quello di migliorare il livello complessivo di
efficienza operativa delle LAF, attraverso l’abilità a condurre
operazioni congiunte con le unità di Unifil, rivedendo e standardizzando
le tecniche di tiro e il movimento in spazi ristretti e in assoluta
sicurezza. Il tenente colonnello Mattia Scirocco, comandante del 2°
Battaglione di Italbatt, ha consegnato i diplomi di fine corso ai
frequentatori libanesi durante una simbolica cerimonia svoltasi alla
presenza di autorità militari del Sud del Libano.
L’Italia è uno dei paesi che, all’interno del settore Ovest di Unifil,
sta contribuendo concretamente allo sviluppo delle LAF, grazie
soprattutto ad un approccio addestrativo caratterizzato da praticità,
flessibilità e dall’attitudine empatica dei suoi istruttori, capace di
riscuotere unanime plauso a livello internazionale e da parte delle
unità militari libanesi. Il contingente italiano in Libano, attualmente
su base Brigata SASSARI, è al comando del generale di brigata Andrea Di
Stasio. Del contingente fanno parte oltre 1.000 militari italiani, tra i
quali circa 450 “sassarini”, che operano insieme ai peacekeeper
provenienti da 16 nazioni (Italia compresa): Armenia, Bielorussia,
Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia
del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e
Ungheria.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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UNIFIL: CELEBRATO A NAQOURA 75° ANNIVERSARIO
NAZIONI UNITE
NAQOURA, 22 OTTOBRE 2020 - Si è celebrato oggi, alla presenza
del Generale di Divisione Stefano Del Col, Head of Mission e Force
Commander di UNIFIL, il 75° anniversario della fondazione delle Nazioni
Unite. Alla cerimonia hanno preso parte rappresentanti delle Forze
Armate Libanesi (LAF), e autorità politiche locali. Il Generale Del Col
e i suoi caschi blu dei 45 Paesi operanti in UNIFIL (l’Italia è la
seconda nazione contribuente NdR) hanno risposto all’unisono alla
chiamata globale in nome della pace e della sicurezza internazionale
così come sancito dalla Carta delle Nazioni Unite.
“Questa giornata ci ricorda quanto sia importante agire
collettivamente per mantenere la pace" ha affermato il Generale Del
Col nel corso del suo intervento, precisando che nel sud del Libano
questo significa riaffermare ed adempiere all’obiettivo comune connesso
alla cessazione delle ostilità. Il Comandante ha rinnovato quindi il suo
appello alle parti interessate affinchè continuino a mantenere il loro
impegno con la missione dell’ONU. “In UNIFIL, lavoriamo tutti insieme
per il nostro obiettivo di mantenere un ambiente favorevole a una pace e
stabilità durature - ha continuato - anche in un momento
difficile come quello odierno UNIFIL crea le condizioni affinché gli
sforzi politici e diplomatici prendano piede, lavorando per raggiungere
una soluzione a lungo termine e un cessate il fuoco permanente”. Il
Generale Del Col ha poi sottolineato come i 14 anni di relativa calma e
stabilità nel sud del Libano, siano stati ottenuti collettivamente
grazie alla cooperazione di entrambe le parti in conflitto e della
stessa popolazione locale. “Confido che i nuovi negoziati in corso
presso UNIFIL tra i due paesi, riguardanti la definizione dei confini,
consentiranno la piena adozione della UNSCR 1701” ha concluso.Durante
la cerimonia, il Generale Del Col ha deposto una corona di fiori presso
il monumento ai caduti per rendere omaggio agli oltre 300 peacekeeper
che hanno sacrificato la propria vita in nome della pace nel sud del
Libano.
Nel 1947, l’Assemblea Generale dell’ONU sancì il 24 ottobre quale
anniversario dell’entrata in vigore della Carta delle Nazioni Unite, di
cui il Libano è uno dei 51 membri fondatori, e l'anniversario viene
celebrato in tutto il mondo.
FONTE: DIFESA.IT
VISITA AL SECTOR WEST DI JACK CHRISTOFIDES VICE CAPO MISSIONE DI UNIFIL
SHAMA, 20 OTTOBRE 2020 - “Il contingente italiano di Unifil è
un presidio di pace e un modello operativo efficace, il cui fattore di
successo risiede soprattutto nella straordinaria capacità di interazione
dei militari italiani con tutte le componenti della società presenti nel
variegato mosaico libanese”. Lo ha detto Jack Christofides, vice
capo missione di Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite
nel Sud del Libano, in occasione dell’incontro a Shama con i “caschi
blu” del contingente italiano a guida Brigata SASSARI.
L’alto funzionario dell’Onu è stato accolto al suo arrivo dal comandante
del settore Ovest, generale di brigata Andrea Di Stasio, e dal vice
comandante Brendan Delaney. Al centro dei colloqui, le tematiche
relative al monitoraggio della cessazione delle ostilità e la
cooperazione strategica con le forze armate libanesi per la sicurezza e
la stabilità nel Sud del Libano, “una realtà sociale in cui il
contingente italiano si innesta attraverso il dialogo e il rispetto
reciproco - ha dichiarato Christofides - nella convinzione della
centralità di questo paese quale regione cruciale per il futuro del
Medio Oriente sul fronte della sicurezza globale”. Sul tavolo della
discussione anche il dinamismo e la complessità degli interventi di
cooperazione civile-militare realizzati dal contingente con fondi del
ministero della Difesa italiana a supporto diretto della popolazione e
delle istituzioni locali, tenendo in debita considerazione l'ambiente
sociale, politico, culturale, religioso ed economico dell’area di
operazioni che risente della crisi politica ed economica dell’intero
paese, aggravatasi ulteriormente a causa della pandemia da Coronavirus.
Sul piano dei progetti di ricostruzione e sviluppo, il generale Di
Stasio ha illustrato le nuove strategie d’intervento a cui sta lavorando
il contingente italiano, elaborate per andare oltre il collaudato
meccanismo della distribuzione equilibrata delle risorse tra le varie
comunità in un’ottica di necessità e di urgenza per il ripristino dei
servizi essenziali. “Il nostro vuole essere un impegno che punti a un
coinvolgimento sempre più ampio della società civile libanese in termini
di rafforzamento di politiche partecipative di sviluppo sociale che
siano in grado di favorire lo 'state' e il 'capacity building' nel Sud
del paese”, ha precisato Di Stasio, facendo riferimento alle recenti
iniziative intraprese dai peacekeeper italiani nel supporto ai minori,
alle donne e alle questioni di genere, nel miglioramento del servizio
sanitario, di protezione ambientale e infrastrutturale, soprattutto
della rete idrica e dello smaltimento dei rifiuti, nello sviluppo del
settore agricolo e rurale, della tutela e della valorizzazione del
patrimonio culturale. “Un modello d’intervento innovativo ed efficace
- lo ha definito Christofides - che se da una parte punta a un
sempre maggiore coinvolgimento di risorse e competenze locali capaci di
generare positive ricadute economiche del territorio, dall’altra
rafforza la sicurezza e la stabilità nell’area, prevenendo e riducendo
possibili tensioni all’interno del paese e lungo il confine con lo stato
di Israele". Al termine dell’incontro, il vice capo missione di
Unifil ha manifestato apprezzamento e gratitudine al generale di Stasio,
agli uomini e alle donne del Sector West per i risultati ottenuti “sul
campo”, frutto di un coordinamento con il Civil Affairs di Naqoura che
permetterà di fare un salto di qualità a tale azione congiunta,
stabilendo, come proposto dal comandante del Sector West, modalità
operative comuni tese ad un sempre migliore utilizzo degli sforzi e
delle risorse del ministero della Difesa italiano e di quelle delle
Nazioni Unite.
Nuovi progetti di autosostentamento da realizzare insieme al Civil
Affairs di Unifil nelle principali Unioni delle municipalità nel Sud del
Libano, sono allo studio del contingente italiano allo scopo di avviare
un ciclo virtuoso che dia impulso al mercato locale, slancio al settore
occupazionale e risposte concrete ai bisogni primari della popolazione.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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CONTINGENTE ITALIANO DONA PRODOTTI ALIMENTARI A FAMIGLIE BISOGNOSE
SHAMA, 15 OTTOBRE 2020 - Oltre 46mila prodotti alimentari di
prima necessità, pari a circa 30 tonnellate e mezzo di cibo confezionato
in 1.500 pacchi da destinare a persone e famiglie bisognose del Libano
del Sud, sono il frutto della speciale donazione del contingente
italiano della missione in Libano.
L’iniziativa ha preso il via ieri a Tiro con la consegna dei primi 60
“food kit” alla Croce Rossa della municipalità locale. Nelle prossime
settimane i “caschi blu” proseguiranno l’attività secondo un piano di
distribuzione studiato per raggiungere i cittadini più bisognosi
attraverso i volontari della Croce Rossa e delle comunità di tutte le
principali confessioni religiose presenti nell’area di operazioni del
contingente italiano. Le derrate alimentari, acquistate con fondi del
Ministero della Difesa italiana, sono state confezionate in appositi
pacchi sigillati nel rispetto dei requisiti igienico sanitari per il
caricamento e il trasporto a bordo dei mezzi dell’Onu.
“Nonostante il rischio per la loro vita e per il Covid, ancora una
volta i soldati italiani hanno dato dimostrazione di essere portatori di
una cultura di pace e solidarietà che ha raggiunto il cuore di noi
libanesi, dimostrando con i fatti sentimenti di fratellanza sincera”,
ha esordito la presidente della Croce Rossa di Tiro, Mouzayan Silklawy
Ajami, nel suo discorso di benvenuto pronunciato alla presenza del
comandante del contingente italiano in Libano, generale di brigata
Andrea Di Stasio. Sentito e unanime è stato il ringraziamento rivolto
all’Italia e ai peacekeeper italiani per la grande attenzione e la
vicinanza alla popolazione locale in un frangente così particolare, che
vede ancora una volta esposte le persone più fragili.
Un recente sondaggio del World Food Programme, il Programma alimentare
mondiale delle Nazioni Unite, ha evidenziato che i due terzi delle
famiglie libanesi hanno subito una perdita di reddito durante la crisi
con conseguente minore disponibilità economica per l’acquisto di cibo.
“È in questo contesto che è nata l’idea di una risposta concreta del
contingente italiano verso il popolo libanese, maturata anche a seguito
delle numerose richieste ricevute direttamente dalle istituzioni e dalla
popolazione locale durante gli incontri con le principali autorità
governative e religiose del territorio”, ha affermato il generale Di
Stasio. Facendo riferimento alle finalità dell’iniziativa, Di Stasio ha
sottolineato la straordinaria necessità ed urgenza di “un gesto reale
che nasce dalla volontà di mettere al centro la dignità delle persone,
soprattutto quelle più povere, per le quali il cibo non è un conforto,
ma un fabbisogno primario vitale, come la libertà e la salute”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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"TEMPESTA D'ACCIAIO": CONCLUSA ESERCITAZIONE CONGIUNTA UNIFIL-LAF
SHAMA, 12 OTTOBRE 2020 - I “caschi blu” del contingente italiano
in Libano hanno partecipato alla “Steel storm 2020”, esercitazione
interforze e multinazionale, che dal 5 al 9 ottobre scorso ha visto
impegnate le unità di manovra dei contingenti militari di Unifil e delle
forze armate libanesi (LAF). L’esercitazione si svolge con cadenza
semestrale in un poligono poco distante da Naqoura, sede del comando
della missione Unifil. Sono state svolte lezioni di tiro con armamento
individuale e di reparto e attività a fuoco congiunte con la brigata Onu
a guida italiana e la 5a Brigata delle LAF. L’attività era
finalizzata al perfezionamento del livello di interoperabilità tra i
peacekeeper dell’Onu e i militari delle LAF, in vista di una sempre
maggiore, efficace ed autonoma capacità di intervento di queste ultime
nel Sud del Libano.
Per il settore Ovest di Unifil hanno partecipato gli assetti di Italbatt
(XVIII battaglione “Poggio Scanno” del 3° Reggimento bersaglieri di
Teulada e 1° Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°)
di Salerno), unità di manovra del contingente ghanese, sud coreano,
irlandese e polacco e della 5a Brigata delle LAF. Circa 50 i
militari italiani schierati in poligono e numerose le armi, i sistemi
d’arma e i mezzi utilizzati in dotazione all’Esercito Italiano, come i
Vtlm “Lince” e le Blindo “Centauro”, che hanno sparato proietti da 105
mm NATO, compresi gli APFSDS-T (Armour Piercing Fin Stabilized
Discarding Sabot -Tracer), con un raggio d’azione di circa 2 chilometri.
Alle fasi finali dell’esercitazione hanno assistito il capo missione e
comandante di Unifil, generale di divisione Stefano Del Col, e il
comandante del settore Ovest, generale di brigata Andrea Di Stasio.
Il supporto alle LAF, insieme al monitoraggio della cessazione delle
ostilità e all'assistenza alla popolazione libanese, è uno dei
principali compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel
rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
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RASSEGNA VIDEO: IL TERZO BERSAGLIERI IN
LIBANO SULLA BLUE LINE
ITALBATT DONA MATERIALE SANITARIO A CROCE ROSSA TIRO
SHAMA, 9 OTTOBRE 2020 - Una notevole quantità di materiale
sanitario è stata donata dal contingente italiano di Unifil alla Croce
Rossa di Tiro, nel Libano del Sud. Si tratta di medicinali pediatrici,
salvavita e terapeutici, sedie a rotelle, provette per analisi del
sangue, guanti monouso, bendaggi di varia tipologia, pannoloni e
giocattoli provenienti dall’Italia, che sono stati consegnati dai
“caschi blu” italiani all’associazione libanese nel corso di una
simbolica cerimonia, svoltasi a Tiro alla presenza della presidente
della Croce Rossa della città, Mouzayan Silklawy Ajami, e del comandante
di Italbatt, colonnello Carlo Di Pinto.
L’attività è frutto dello stretto coordinamento tra le realtà di
volontariato locali e gli specialisti della cooperazione civile-militare
del contingente italiano di Unifil, con l’intento di supportare i
volontari libanesi nella lotta contro il Coronavirus. Nel ringraziare i
militari italiani della missione in Libano per la vicinanza e il
continuo supporto alla popolazione, la rappresentante della Croce Rossa
ha evidenziato che il materiale ricevuto servirà per aiutare le fasce
più povere della popolazione che abitano nei villaggi rurali più
distanti dai centri ospedalieri. Nel suo intervento, il colonnello Di
Pinto ha rimarcato che la donazione rientra tra le priorità della
missione italiana nella “Terra dei cedri”, tesa al miglioramento
continuo delle condizioni di vita del popolo libanese, con la
consapevolezza che i materiali forniti potranno aiutare le municipalità
dell’area di Tiro ad affrontare con più facilità l’emergenza
rappresentata dalla pandemia in corso.
L’assistenza al governo libanese e, come in questa occasione, alle
diverse realtà che supportano le istituzioni, insieme al monitoraggio
della cessazione delle ostilità e al supporto delle forze armate
libanesi, rientra tra i compiti assegnati al contingente di Unifil nel
rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
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"TEMPESTA D'ACCIAIO": ADDESTRAMENTO CONGIUNTO
PER CASCHI BLU ITALBATT E FORZE ARMATE LIBANESI
SANIFICATO DA CASCHI BLU ITALIANI FRANTOIO COMUNALE ALMA ASH-SHAAB
SHAMA, 8 OTTOBRE 2020 - Un nucleo di operatori specializzati del
contingente italiano in Libano ha provveduto alla pulizia e alla
sanificazione del frantoio comunale di Alma Ash-Shaab, un piccolo
villaggio del distretto di Tiro, nel Sud del Libano. L’attività,
coordinata dagli specialisti della cooperazione civile-militare di
Italbatt, l’unità di manovra del contingente italiano di Unifil su base
3° Reggimento Bersaglieri, è stata avviata a seguito della richiesta di
supporto da parte del sindaco della località libanese.
I “caschi blu” italiani, grazie all’utilizzo di un sanificatore di
grande capacità, con getti di acqua calda ad alta pressione, hanno reso
nuovamente utilizzabile il frantoio, con un intervento durato diverse
ore. Ciò permetterà l’imminente riapertura al pubblico
dell’infrastruttura agricola, in un periodo di fondamentale importanza
per l’economia del piccolo paese del Sud del Libano, con la raccolta
delle olive quasi conclusa e la successiva produzione di olio
alimentare. La mancanza della macina del paese avrebbe significato un
aggravio di spese difficilmente sostenibile per gli agricoltori
libanesi, già alle prese con una pesante crisi economica, aggravatasi a
causa della pandemia da Covid-19.
Il sindaco di Alma Ash-Shaab, nel ringraziare i militari italiani per la
tempestività dell’intervento, ha ricordato lo storico legame che lega la
comunità cristiana del suo paese al contingente italiano, sempre pronto
e disponibile al supporto e alla collaborazione con le autorità locali.
L’attività di cooperazione civile-militare, in sinergia con l’azione
svolta dalle Nazioni Unite, dal ministero degli Affari Esteri e della
Cooperazione internazionale e dal ministero della Difesa, ha permesso
dal 2006, anno di inizio della missione Unifil, la realizzazione di
progetti a “impatto immediato”, con interventi su ambiente,
amministrazione civile e infrastrutture civili essenziali, tesi al
miglioramento e al continuo sviluppo della società del Sud del Libano.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
FORUM INTERRELIGIOSO A SHAMA: CRISTIANI E ISLAMICI INSIEME PER LA PACE
SHAMA, 7 OTTOBRE 2020 - Perseguire una reale fratellanza
attraverso il dialogo e la fiducia reciproca che aiutino a superare le
paure verso il prossimo, facendo sì che la religione abbia quel ruolo
vero di fabbrica della pace perpetua che è profondamente inscritto nel
cuore di ogni uomo. Questi i temi emersi al termine dell’incontro
interreligioso dal titolo “Un cammino comune verso la pace perpetua”,
organizzato nella base “Andrea Millevoi MOVM” di Shama dal generale di
brigata Andrea Di Stasio, comandante del contingente italiano in Libano,
attualmente su base Brigata SASSARI.
L'incontro, svoltosi nel rispetto delle misure anti Covid ed in linea
con i principi ispiratori fissati in occasione del primo forum
interconfessionale promosso dai “caschi blu” italiani nel 2012, ha visto
riuniti attorno a un tavolo i rappresentanti delle principali religioni
monoteiste presenti nel Sud del Libano e la partecipazione straordinaria
del capo missione e comandante di Unifil, generale di divisione Stefano
Del Col. Hanno partecipato il nunzio apostolico in Libano, monsignor
Joseph Spiteri, l’arcivescovo maronita di Tiro, monsignor
Chucrallah-Nabil El-Hage, l’arcivescovo greco-melchita di Tiro,
monsignor Michel Abrass, l’arcivescovo greco-ortodosso di Tiro, Sidone e
Marjayoun, Elias Kfoury, il mufti sciita di Tiro Hassan Abdullah, il
mufti sunnita di Tiro Medrar Al Habbal.
I lavori sono stati aperti dal generale Di Stasio il quale ha
sottolineato l’importanza dell’operato dei peacekeeper nel variegato
mosaico culturale del Libano del Sud, dove diverse comunità religiose
vivono in straordinaria armonia, “grazie anche al comune e forte
desiderio di confronto e di apertura. Poiché nel futuro ci saranno
società multietniche, multiculturali e multireligiose - ha
proseguito Di Stasio - occorrerà gettare ponti di dialogo per
abbattere il muro delle differenze e riconoscere che la diversità non è
una minaccia, bensì una ricchezza”. Parole condivise da tutte le
autorità religiose, che nei loro interventi hanno avuto parole di
apprezzamento e gratitudine nei confronti dei “caschi blu” italiani,
“testimoni quotidiani del rispetto nei confronti di una differente
cultura e tradizione”, per il contributo fornito al mantenimento
della stabilità e della sicurezza nel Sud del Libano, “una terra in
cui la convivenza è un valore irrinunciabile”.
“La pace, essendo un dono divino molto prezioso, dobbiamo custodirlo
tutti con grande cura. La pace però, è anche opera delle nostre mani ed
è per questo che possiamo parlare di un'opera divina e umana allo stesso
tempo”. È quanto scrive il cardinale Miguel Ángel Ayuso Guixot,
presidente del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso, in un
messaggio inviato a sorpresa ai partecipanti all'incontro
interconfessionale. “Voi conoscete i pericoli che minacciano la pace
a livello mondiale, regionale, come pure nel vostro caro Libano",
scrive il porporato nel messaggio, letto dal nunzio apostolico in
Libano, monsignor Joseph Spiteri, durante i lavori. “Per promuovere e
custodire la pace qui e nel mondo intero - si legge ancora nel
messaggio - impegniamoci davanti a Dio e davanti ai nostri fratelli e
sorelle a rispettarli, apprezzarli e ad amarci a vicenda, a prescindere
dall'appartenenza religiosa, confessionale, politica e partitica”.
A chiudere i lavori è stato il generale Del Col. Il capo missione e
comandante di Unifil ha ringraziato il comandante del contingente
italiano per la riuscita dell’iniziativa, “frutto di una consolidata
tradizione, divenuta negli anni un punto di riferimento e occasione di
approfondimento sui nuovi orizzonti della comunità interreligiosa
libanese, nella quale i 'caschi blu' rivestono il ruolo conciliante di
interpreti imparziali. Il recente annuncio dell’inizio della
negoziazione per la definizione dei confini tra Libano e Israele -
ha concluso Del Col - va nella direzione di rendere sempre più
stabile l’area nello spirito della risoluzione 1701 del Consiglio di
Sicurezza dell'Onu”. Nel corso dell’incontro, i leader religiosi
delle comunità cristiane e islamiche hanno rinnovato l’impegno comune
affinché in questo momento storico, al di là del credo religioso di
ciascuno, si possa promuovere rispetto reciproco e amicizia fraterna,
rafforzando il bene supremo della pace attraverso un cammino di vita
leale e sincero.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
ITALBATT : I BERSAGLIERI DEL GLORIOSO TERZO ADDESTRANO LE LAF
AL MANSOURI UNP 1-26, 2 OTTOBRE 2020 - I peacekeeper di Italbatt,
l’unità di manovra del contingente italiano di Unifil su base 3°
Reggimento Bersaglieri, hanno organizzato e condotto il “Combat medical
evacuation course”, una tre giorni addestrativa a favore delle forze
armate libanesi volta a migliorare le conoscenze teoriche e le capacità
pratiche dei soldati libanesi negli interventi di primo soccorso in
combattimento, mediante la simulazione di diverse situazioni di
emergenza sanitaria.
Il corso, condotto da personale medico e paramedico della task force
italiana in una caserma delle Lebanese Armed Forces (LAF) a Tiro, ha
raggiunto gli obbiettivi prefissati, permettendo di qualificare nella
materia undici militari libanesi e di migliorare la coesione tra i
reparti di Unifil e le LAF attraverso un proficuo scambio di esperienze.
In particolare, sono stati simulati interventi di “Basic Life Support”,
per il trattamento di ferite da arma da fuoco, fratture ossee e traumi
da esplosione e - con la rappresentazione sul terreno di un incidente
stradale simulato - sono state testate le procedure di estrazione, primo
soccorso e sgombero del ferito.
Gli attestati di fine corso sono stati consegnati dal comandante di
Italbatt, colonnello Carlo Di Pinto,
durante una breve ma significativa cerimonia nella sede del quartier
generale del South Litani Sector a Tiro, alla presenza delle autorità
militari del Sud del Libano. Il supporto alle forze armate locali,
insieme al monitoraggio della cessazione delle ostilità e all'assistenza
alla popolazione libanese, è uno dei principali compiti assegnati al
contingente italiano di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del
Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
CONTINGENTE ITALIANO REALIZZA NUOVE AULE PER UNA SCUOLA DI RUMAYSH
RUMAYSH, 30 SETTEMBRE 2020 - Il contingente militare italiano di
Unifil, schierato nel Sud del Libano, ha ristrutturato il secondo piano
dell’edificio scolastico “Nostra Signora del Libano” a Rumaysh. La
consegna dei lavori è avvenuta in tempi record in vista della ripresa
delle lezioni. Il progetto, finanziato con fondi del ministero della
Difesa italiano, è stato realizzato dagli specialisti della cooperazione
civile-militare del contingente in stretto coordinamento con le autorità
locali, facendo ricorso a manodopera del posto, con positive ricadute
economiche sul territorio.
Alla cerimonia di inaugurazione ha partecipato la direttrice della
scuola, suor Maria Nassar che, con sentita riconoscenza e gratitudine,
ha rivolto ai “caschi blu” italiani e all’Italia in generale, sentimenti
di fratellanza sincera anche a nome dei docenti e dei tantissimi
studenti che non hanno potuto essere presenti al simbolico taglio del
nastro tricolore, per via delle misure precauzionali in atto per
contrastare e contenere il diffondersi del virus Covid-19.
Il comandante del settore Ovest di Unifil, generale Andrea Di Stasio, ha
richiamato con forza l’importanza del servizio reso dall’istituto
scolastico guidato delle suore antoniane, “vero e proprio presidio
educativo impegnato ad alimentare nelle giovani generazioni la
conoscenza, la cultura della convivenza solidale tra diverse comunità
religiose e l'applicazione dei principi di cittadinanza e di lotta
contro ogni forma di discriminazione. La sicurezza, ma soprattutto la
pace in Libano - ha concluso Di Stasio - non si costruisce solo
con le Forze Armate”. “Nostra Signora del Libano” è un istituto
comprensivo fondato e gestito dalle suore antoniane a Rumaysh, nel Sud
del Libano. La scuola è frequentata da circa 600 studenti, bambini e
ragazzi tra i 3 e i 14 anni di ogni estrazione sociale e credo
religioso, provenienti dal villaggio e dai vicini paesi del distretto di
Bint Jbeil. I lavori di ristrutturazione, eseguiti nel rispetto delle
normative vigenti in Libano in materia di tutela, sicurezza e salute dei
lavoratori, hanno interessato una superficie di 630 metri quadrati,
spazio in cui trovano posto lunghi corridoi che collegano sette aule
accoglienti, due moderni laboratori di informatica e scienze, un’aula
didattica multimediale e tutti i servizi essenziali.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
LIBANO: “CASCHI BLU” ITALIANI AL LAVORO IN PORTO BEIRUT
SHAMA, 29 SETTEMBRE 2020 – Una task force di militari e civili di
Unifil, tra i quali i “caschi blu” del contingente italiano in Libano, è
al lavoro da domenica scorsa nell'area portuale di Beirut, con il
compito di supportare le forze armate libanesi nelle operazioni di
pulizia e di rimozione delle macerie accumulatesi nell’area e in altre
zone della capitale investite dall’esplosione del 4 agosto. Le
operazioni, richieste dalle autorità libanesi, dureranno tre settimane e
serviranno alla riapertura del porto e alla riattivazione dei servizi
pubblici. Gli assetti specialistici di Unifil effettueranno anche
interventi in strade cittadine di particolare interesse e in alcune aree
residenziali del centro di Beirut danneggiate dall’esplosione. La task
force, inizialmente a guida francese, passerà poi nella fase operativa
sotto il comando del tenente colonnello dell’Esercito Italiano
Andrea Cubeddu, comandante dell’HQ support unit, l’unità di supporto
alle attività operative del settore Ovest di Unifil.
La Task Force è articolata su un posto comando, due compagnie del genio
(una cinese e una francese rinforzata da un assetto cambogiano) e tre
team italiani, di cui uno specializzato CBRN (Chimico, Biologico,
Radiologico e Nucleare) in grado di effettuare attività di rilevazione,
identificazione, campionamento e decontaminazione delle aree di
intervento, uno IEDD (Improvised Explosive Device Disposal) per
l’eventuale disinnesco di ordigni esplosivi, e uno sanitario. Il
supporto logistico dell’operazione è affidato a un’unità austriaca, a
cui si aggiungono elementi della polizia militare tanzaniana, unità di
force protection cingalesi e indonesiane, e assetti sanitari spagnoli.
La decisione è stata presa in coordinamento con il Comando Operativo di
vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, come accaduto
negli istanti successivi all'esplosione, quando un convoglio del
contingente italiano di Unifil, su ordine del generale di brigata Andrea
Di Stasio, è entrato nella capitale libanese e nel porto di Beirut per
sgomberare via terra i feriti ed estrarre il personale nazionale e delle
Nazioni Unite.
Con riferimento alle operazioni in atto, permesse dalla risoluzione 2539
del 28 agosto 2020 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu che autorizza
Unifil “ad adottare misure temporanee e speciali per supportare il
Libano e la sua popolazione a seguito dell’esplosione occorsa il 4
agosto al porto di Beirut”, il capo missione e comandante delle forze
Onu in Libano, generale di divisione Stefano Del Col, ha affermato che
“è un momento straordinario per Unifil, poichè ci consente di offrire
un sostegno tangibile alla popolazione che versa in condizioni di
bisogno. è importante che una missione come la nostra, con oltre 10.000
caschi blu sul terreno, possa aiutare questo paese che ci ospita da più
di 42 anni”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
"CASCHI BLU" COMPLETANO PROGETTO ILLUMINAZIONE PUBBLICA A MAZRAAT AL
MUSHRIF
SHAMA, 28 SETTEMBRE 2020 - Un progetto di riqualificazione,
adeguamento ed efficientamento energetico degli impianti
dell’illuminazione pubblica della municipalità di Mazraat Al Mushrif,
nel Sud del Libano, è stato completato e inaugurato dai militari del
contingente italiano di Unifil, la Forza delle Nazione Unite schierata
nel Paese dei cedri. Il progetto, interamente finanziato con fondi del
ministero della Difesa e realizzato dai militari della cooperazione
civile-militare del contingente nazionale, ha interessato un tratto di
strada periferico che conduce al centro del villaggio. L’intervento di
riqualificazione ha riguardato la sostituzione dei corpi illuminanti
obsoleti e l’installazione di impianti a pannello fotovoltaico secondo
le normative vigenti in materia di energie rinnovabili. I 24 punti luce
installati, essendo alimentati a energia solare, consentono una drastica
riduzione delle emissioni di anidride carbonica.
La simbolica cerimonia di inaugurazione si è svolta alla presenza del
comandante del settore Ovest di Unifil, generale Andrea Di Stasio, e del
sindaco di Mazraat Al Mushrif, Hassan Alloul. Unanime è stata la
soddisfazione e la riconoscenza espressa dalle autorità presenti nei
confronti dei militari italiani per il costante impegno profuso negli
anni in Libano e, in questa particolare occasione, per il miglioramento
della qualità della vita della popolazione locale, uno dei compiti
assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto della
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
MISSIONE IN LIBANO: AL VIA CORSO SENSIBILIZZAZIONE SUL COVID-19
AL QULAYLAH, 25 SETTEMBRE 2020 - I militari italiani della
missione Unifil, la Forza delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, hanno
organizzato il “Covid-19 awareness course”, il primo di una serie di
incontri dedicato alla prevenzione della diffusione del Coronavirus. Il
corso ha posto al centro le donne, chiamate a svolgere un ruolo delicato
e di preminente attualità anche in un’ottica di promozione della parità
di genere. Al seminario ha partecipato una nutrita rappresentanza di
donne provenienti dal distretto di Tiro e di soldatesse della
cooperazione civile-militare delle Forze Armate libanesi. Tra i temi
trattati, la centralità del ruolo delle donne nell’affrontare
adeguatamente l’emergenza sanitaria causata dalla diffusione del
Coronavirus, mediante la conoscenza delle cause e delle misure
igienico-sanitarie da adottare per prevenire il contagio, ed i
comportamenti da attuare per proteggersi dagli effetti negativi dello
stress dovuto alle restrizioni imposte, che rischiano di provocare un
aggravio delle disuguaglianze preesistenti, con conseguenze sociali ed
economiche controproducenti per le comunità del territorio.
Apprezzamento per la riuscita dell’iniziativa è stato espresso dal
generale Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil, che
ha sottolineato la centralità del ruolo della donna “nel saper
cogliere il valore universale e concreto del dialogo” e ricordato
che la missione, come sancito dalla risoluzione 2433 del 2018, prevede
l’assistenza alle autorità libanesi nel garantire la piena ed effettiva
partecipazione, rappresentanza e coinvolgimento delle donne a tutti i
livelli del processo decisionale. Al termine del corso, svoltosi alla
presenza del sindaco di Al Qulaylah, Mohamad Chamali, sono stati
distribuiti opuscoli informativi per la prevenzione del contagio da
Covid -19 e specifici kit contenenti mascherine chirurgiche, guanti in
lattice monouso e flaconi di gel disinfettante.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
EMERGENZA COVID-19: DONATE APPARECCHIATURE PER ANALISI TAMPONI
SHAMA, 19 SETTEMBRE 2020 - Anche i laboratori dell’ospedale di
Tiro e di Bint Jbeil, tra i piu’ importanti presidi sanitari del Sud del
Libano, hanno due nuove moderne apparecchiature per analizzare i
tamponi, strumenti necessari e indispensabili per accertare i casi di
positività al Covid-19.
I macchinari sono stati donati dal contingente italiano di Unifil, la
Forza di interposizione delle Nazioni Unite schierata nel Sud del
Libano, nel corso di una simbolica cerimonia alla quale hanno preso
parte il comandante del contingente italiano, generale Andrea Di Stasio,
il sindaco di Tiro, Hassan Mohammed Nabouq, il sindaco di Bint Jbeil,
Afif Bazzi, e personale sanitario degli ospedali governativi delle due
municipalità. Oltre alla strumentazione, sono stati donati 600 kit
diagnostici nel quadro dei progetti di cooperazione civile-militare
promossi dal contingente per la lotta all’emergenza Coronavirus.
L’attrezzatura, acquistata con fondi del ministero della Difesa
italiano, si basa sulla metodica molecolare di reazione a catena della
polimerasi (PCR), messa a punto in base alla sequenza genetica del virus
Sars-Cov-2. Il tampone viene mandato in un laboratorio specializzato e,
grazie a questo genere di apparecchiature, sarà possibile confermare o
meno la presenza del virus, per poi procedere all’isolamento delle
persone infette.
Unanime è stato il ringraziamento dei medici e dei primi cittadini di
Tiro e Bint Jbeil al contingente italiano e in particolare all’Italia,
non solo per la consueta vicinanza al popolo libanese, ma anche per la
tempestività della donazione, frutto di un efficace coordinamento tra
le autorità politiche e sanitarie locali, gli specialisti della
cooperazione civile-militare del contingente italiano di Unifil e il
Comando Operativo di vertice Interforze dello Stato Maggiore della
Difesa a Roma. L’assistenza al governo libanese, insieme al monitoraggio
della cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate
libanesi, è uno dei compiti assegnati al contingente italiano di Unifil
nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
CASCHI BLU UNIFIL SI ESERCITANO PER EVACUAZIONE CIVILI NAZIONI UNITE
NAQOURA, 18 SETTEMBRE 2020 -Nella sede del quartier generale
della missione delle Nazioni Unite in Libano, si è conclusa oggi
l’esercitazione “Quadriga 2020”, alla quale hanno preso parte anche i
caschi blu italiani di UNIFIL. L’esercitazione, che ha visto impiegati
in maniera sinergica e combinata assetti italiani di Italbatt, unità di
manovra del contingente italiano su base 3° Reggimento bersaglieri della
Brigata SASSARI, ed elementi della Force Commander Reserve su base
franco-finlandese, ha avuto lo scopo di verificare i piani ed affinare
le procedure d’intervento immediato da adottare in caso di un
innalzamento della tensione nel sud del Libano, tale da richiedere
l'evacuazione o il trasferimento in zona sicura del personale civile di
UNIFIL e dei loro familiari.
L’attività, condotta nel rispetto delle restrizioni legate all’emergenza
Covid-19, si è svolta nell’area addestrativa di “Green Hill”, a Naqoura,
e ha permesso alle unità esercitate di verificare le funzioni di comando
e controllo, mediante l’impiego dei sistemi di comunicazione
digitalizzati di UNIFIL, mantenendo alto il livello di addestramento e
di interoperabilità raggiunto tra le unità dei diversi contingenti.
L’Head of Mission e Force Commander di UNIFIL, il generale di divisione
Stefano Del Col, ha seguito in prima persona l’attività, avvalendosi del
personale di staff del proprio comando, al fine di valutare la corretta
esecuzione delle procedure da parte delle unità esercitate. Presenti
alle fasi finali dell’esercitazione, anche il comandante del settore
Ovest di UNIFIL, il generale di brigata Andrea Di Stasio, e il capo di
stato maggiore della missione, brigadier generale Jean - Pierre Fague.
Gli uomini e le donne delle forze armate italiane, che dal 2006 operano
nell’ambito della missione UNIFIL, hanno come obiettivi principali il
monitoraggio costante della Blue Line al fine di garantire la cessazione
delle ostilità tra Libano e Israele, il supporto alla popolazione
locale, attraverso la componente di cooperazione civile-militare (CIMIC)
e il supporto alle Forze Armate Libanesi, attraverso il coordinamento,
la pianificazione e l’esecuzione di attività addestrative e operative
congiunte.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
EMERGENZA COVID-19, ITALBATT CONSEGNA MATERIALE SANITARIO
BURJ ASH SHAMALI, 16 SETTEMBRE 2020 - I militari del contingente
italiano di Unifil che operano nel Sud del Libano hanno effettuato una
consegna di materiale sanitario, tra cui ausili ortopedici,
defibrillatori portatili, barelle, sedie a rotelle, kit di primo
soccorso e giocattoli, a favore di un’associazione di protezione civile
libanese, gli scout “Al Rissalah”, da sempre impegnata in interventi di
primo soccorso, antincendio, sostegno alla popolazione in caso di
pubbliche calamità e nella promozione della pace e dell’unità tra i
popoli.
L’attività è stata condotta nel villaggio di Burj Ash Shamali, a pochi
chilometri da Tiro, dai “caschi blu” italiani di Italbatt, l’unità su
base 3° Reggimento bersaglieri, schierati da poco più di un mese nel Sud
del Libano sotto l’egida dell’Onu, nel delicato compito di garantire la
stabilità dell’area e supportare la popolazione libanese, soprattutto in
questo difficile periodo di crisi economica e di pandemia da Covid-19.
Il sindaco di Burj Ash Shamali, Ali Deeb, e il presidente
dell’associazione “Al Rissalah”, Ahmed Taleb, hanno ringraziato i
peacekeeper italiani per la vicinanza e la solidarietà verso la
popolazione civile e affermato che la donazione servirà a garantire il
necessario sostegno dei più deboli e dei piu’ bisognosi. Il colonnello
Carlo Di Pinto, comandante del reggimento italiano di Unifil, nel
ringraziare i giovani volontari libanesi per l’importante e fondamentale
lavoro che essi svolgono nel territorio, ha espresso tutta la sua
soddisfazione e quella dei suoi soldati nell’aiutare il popolo libanese,
così vicino all’Italia e alla Sardegna per storia e cultura, con la
speranza che questi gesti di solidarietà possano alleviare le sofferenze
provocate dalla crisi economica e dall’emergenza sanitaria scaturita
dalla pandemia.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
LA SOLIDARIETÀ DEI "CASCHI BLU" DI ITALBATT:
DONAZIONE PER BIMBI LIBANO DEL SUD
AL MANSOURI UNP 1-26, 15 SETTEMBRE 2020 - Un’importante consegna
di medicinali, vestiario, giocattoli e materiale scolastico è stata
effettuata dai caschi blu del contingente italiano di Unifil a favore di
bambini libanesi e di centinaia di piccoli profughi. “Si è trattato
di una grandissima opportunità anche per i nostri soldati”, ha
dichiarato il colonnello Carlo Di Pinto, comandante di Italbatt, l’unità
di manovra su base 3° Reggimento bersaglieri della Brigata SASSARI
responsabile della consegna del materiale.
“Questo genere di iniziative - ha proseguito il col. Di Pinto -
costituiscono la pietra miliare dell’operato che Unifil intende
lasciare in eredità alle future generazioni, specialmente quelle più
bisognose del Libano del Sud”. L’attività rientra nell’ambito dei
progetti di cooperazione civile-militare del contingente italiano.
Parole di apprezzamento sono state espresse dalla congregazione dei
Fratelli Maristi, cui è stato consegnato il materiale, che si occupa
dell’educazione dei bambini e dei giovani, in particolare di quelli più
bisognosi. L'attività è stata possibile grazie alla solidarietà della
Caritas diocesana di Salerno e di Sant’Angelo dei Lombardi, della
sezione salernitana dell’Ordine Equestre del Santo Sepolcro di
Gerusalemme, della parrocchia di Santa Maria della Misericordia di
Olivetro Cita e della casa editrice Panini.
L’assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della
cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate libanesi, è
uno dei compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel rispetto
della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
La Joint Task Force Lebanon – Sector West, attualmente su base base
Brigata SASSARI, e' al comando del generale di Brigata Andrea Di Stasio.
Del contingente fanno parte oltre 1.000 militari italiani, tra i quali
circa 450 "sassarini", che operano insieme ai peacekeeper provenienti da
16 nazioni (Italia compresa): Armenia, Bielorussia, Brunei Darussalam,
Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia,
Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
COMANDANTE UNIFIL GENERALE DEL COL INCONTRA "CASCHI BLU" DEL SECTOR WEST
SHAMA, 11 SETTEMBRE 2020 - A pochi giorni dalla conclusione del
forum tripartito presieduto fra gli alti rappresentanti delle forze
armate libanesi e israeliane nella postazione Onu di Ras Naqoura, il
generale di divisione Stefano Del Col, capo missione e comandante della
Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud, ha
incontrato i “caschi blu” del Sector West di Unifil, il contingente
multinazionale su base Brigata SASSARI.
"Il consolidato successo della missione Unifil lo si deve alla
dedizione, al sacrificio, al senso del dovere e della responsabilità di
ognuno di voi" ha esordito il generale Del Col nel suo indirizzo di
saluto ai peacekeeper schierati nella base UNP 2-3 di Shama, intitolata
alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea Millevoi.
Riferendosi alla "calma fragile" che regna nell’area sotto la sua
giurisdizione "considerando il delicato contesto politico, economico
e sociale che rischia di aggravarsi vista l'emergenza sanitaria in
corso", Del Col ha sottolineato il delicato impegno dei militari del
contingente a guida italiana, chiamati a garantire, con imparzialità e
trasparenza, il rispetto della risoluzione 1701 e successive del
Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel fare riferimento ai
difficili anni della guerra civile e al disastroso conflitto che ha
insanguinato il Libano nel 2006, il comandante di Unifil non ha esitato
a definire "straordinari" i progressi della missione nel "Paese dei
cedri" ed esortato i "peacekeeper" a "continuare a garantire la
stabilità dell’area attraverso il mantenimento della cessazione delle
ostilità, supportare le forze armate libanesi e ricercare il consenso
unanime della popolazione locale" mediante la realizzazione di progetti
di cooperazione civile-militare.
Quanto ai tratti distintivi della missione, il generale ha posto
l’accento sull’importanza dell’ultima risoluzione del Consiglio di
Sicurezza dell’Onu, la 2539 dello scorso 28 agosto, che ha rinnovato per
un altro anno il mandato di Unifil e gettato le basi per un’ulteriore
sinergia tra la missione e le parti verso gli obiettivi del mandato.
"Siamo pronti ad aiutare e a continuare a fornire ogni assistenza e
sostegno al popolo libanese anche a seguito della tragica esplosione al
porto di Beirut del 4 agosto scorso", ha concluso il generale Del
Col, che ha lodato la capacità di risposta di Unifil e del Sector West.
Sin dalle primissime ore successive all'esplosione, infatti, un
convoglio del contingente italiano, in coordinazione con il Comando
Operativo di Vertice Interforze dello Stato Maggiore della Difesa, è
entrato a Beirut per sgomberare via terra i feriti ed estrarre il
personale nazionale e dell'Onu dalle macerie. La visita dell’Head of
Mission e Force Commander è stata l’occasione per inaugurare lo stemma
Unifil disegnato all’ingresso del quartier generale di Sector West,
raffigurante lo stemma dell’Onu, sormontato dalle bandiere nazionali
italiana e libanese, con alla base la scritta “All together!”,
quale sprone a lavorare tutti insieme per la pace.
Il generale di divisione Stefano Del Col, quarto italiano a capo e
comandante di Unifil, una delle missioni delle Nazioni Unite più
importanti con oltre 10.000 uomini sul terreno, è stato accolto al suo
arrivo dal generale di brigata Andrea Di Stasio, sotto il cui comando
operano 3.800 "caschi blu" (1.000 gli italiani) di 16 dei 45 paesi
contributori alla missione di pace istituita nel 1978.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
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CONTINGENTE ITALIANO RESTAURA REPARTO EMATOLOGIA OSPEDALE BINT JBEIL
SHAMA, 10 SETTEMBRE 2020 - Il reparto di ematologia dell'ospedale
di Bint Jbeil è stato sottoposto ad un importante intervento di restauro
grazie a un progetto di sviluppo del settore sanitario portato a termine
dal contingente italiano di Unifil, la Forza di interposizione delle
Nazioni Unite schierata al confine con lo stato di Israele.
I lavori, progettati e diretti dal contingente e realizzati con fondi
del Ministero della Difesa, hanno riguardato la manutenzione
straordinaria del primo piano dell'ospedale governativo, un'area di
circa 680 metri quadrati che può contare su 16 stanze doppie, per un
totale di 32 posti letto, destinati alla cura di pazienti affetti da
malattie del sangue, anche molto gravi, quali leucemie, linfomi e
mielomi. “I lavori di ristrutturazione hanno dato vita a un reparto
moderno e all'avanguardia che permetterà di aumentare la qualità e il
comfort dell’assistenza clinica ai pazienti”, ha affermato il
direttore dell'ospedale, Taufil Farj, a margine della cerimonia di
inaugurazione, alla quale hanno partecipato il sindaco di Aytarun, Salim
Mrad, il sindaco di Yarun, Ali Tehfeh, e il comandante del settore Ovest
di Unifil, generale di brigata Andrea Di Stasio.
“Grazie all'intervento del contingente italiano, al quale va il
nostro ringraziamento per la vicinanza e la consueta attenzione al
soddisfacimento delle esigenze di carattere sanitario del distretto,
sarà possibile riprendere a pieno ritmo le attività connesse con la
diagnosi e la cura di patologie ematiche che possono colpire anche le
fasce più giovani della popolazione”. Come ha spiegato il direttore
dell'ospedale, il reparto si conferma sempre di più “un’eccellenza
nel campo dell'assistenza e del consolidamento dell’emergenza-urgenza
dell’intero governatorato di Nabatiye”.
“Il diritto di ogni cittadino alla salute - ha sottolineato il
generale Di Stasio - è fondamentale per il benessere e la prosperità
del Paese. Sono questi i cardini per l’elevazione della dignità
dell’individuo in ogni società e quindi di primario interesse anche per
l'intero popolo libanese. Per questa ragione ho condiviso immediatamente
la proposta e la necessità di intervenire tempestivamente,
compatibilmente con i tempi di progettazione ed esecuzione dei lavori,
nella realizzazione di questo progetto, perseguendo il ripristino e la
piena funzionalità della struttura sanitaria nel minor tempo possibile”.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
ESPLOSIONI IN PORTO BEIRUT: MINUTO DI SILENZIO NELLE BASI UNIFIL IN
MEMORIA VITTIME
BASI UNIFIL, 4 SETTEMBRE 2020 - Oggi, a un mese dalle esplosioni nel
porto di Beirut, le forze di pace di UNIFIL osservato un minuto di
silenzio pregando per le vittime.
"Siamo solidali con le famiglie delle vittime, col popolo del Libano
- questo il twett sul profilo ufficiale di UNIFIL - piangendo la
perdita di tante vite e lodando le azioni eroiche di tutti i
soccorritori".
UNIFIL: GEN. DEL COL PRESIEDE INCONTRO
TRIPARTITO CON LAF E IDF
NAQOURA, 3 SETTEMBRE 2020 - Il capo Missione e comandante della
Forza UNIFIL, generale di Divisione Stefano Del Col, ha presieduto oggi
un incontro tripartito con alti ufficiali delle Forze Armate libanesi (LAF)
e delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) nella base ONU a Ras Al Naqoura.
Durante la riunione, la terza dopo l'inizio dellì'epidemia di COVID-19
tenuta con un ordine del giorno ridotto a causa delle restrizioni
sanitarie in atto, le discussioni si sono focalizzate sulla situazione
lungo la Blue Line, sulle violazioni aeree e terrestri, nonché su altri
aspetti contemplati dal mandato dell'UNIFIL ai sensi della risoluzione
1701 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite.
Il generale Del Col ha espresso forti preoccupazioni per due recenti
episodi di violazione della cessazione delle ostilità tra Libano e
Israele avvenuti il 27 luglio e il 25 agosto, e le tensioni cresciute
lungo la linea di confine. Del Col ha aggiornato le parti sulle indagini
che UNIFIL sta svolgendo sugli incidenti e ha chiesto misure urgenti per
evitare che si ripetano. "Le vostre azioni lungo la Blue Line
dovrebbero essere prioritarie verso la riduzione della tensione e della
de-escalation avvalendovi - ha detto Del Col - delle nostre
collaudate modalità di collegamento e coordinamento ed evitando azioni
unilaterali".
Guardando al futuro, il capo Missione dell'UNIFIL ha informato le
delegazioni sull'adozione la scorsa settimana della risoluzione 2539 da
parte del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che ha rinnovato
il mandato dell'UNIFIL per un altro anno. "Il Consiglio di sicurezza,
nel rinnovare il mandato dell'UNIFIL, ha chiarito le sue aspettative
dalla Missione, ma soprattutto da entrambe le parti. Ora è importante
che lavoriamo insieme con rinnovata energia verso gli obiettivi posti -
ha concluso - e, a tal fine, non vedo l'ora che il vostro impegno
proattivo con UNIFIL aumenti in futuro".
Il Generale Del Col si è complimentato con le parti per il
riconoscimento da parte del Consiglio di sicurezza del ruolo
"costruttivo" svolto dal forum tripartito nel facilitare il
coordinamento e nella de-escalation delle tensioni, osservando che il
Consiglio ha incoraggiato UNIFIL a rafforzare le capacità del meccanismo
tripartito. "Questo forum ha dimostrato la sua validità - ha
detto Del Col - raggiungendo accordi pratici su questioni
controverse. Agiamo attivamente su questo per esplorare ulteriori strade
in grado di portare una maggiore stabilità lungo la linea blu".
Le riunioni tripartite si sono svolte regolarmente sotto l'egida di
UNIFIL dalla fine della guerra del 2006 nel sud del Libano,
dimostrandosi meccanismo essenziale di gestione dei conflitti e di
costruzione della fiducia.
FONTE:
UNIFIL- UN
MISSION
EMERGENZA SANITARIA IN LIBANO: RACCOLTA STRAORDINARIA DI SANGUE AL
SECTOR WEST
SHAMA, 2 SETTEMBRE 2020 - Rispondere alla necessità improrogabile
di sangue ed emoderivati per poter fronteggiare contemporaneamente
un'emergenza come quella rappresentata dal virus Sars-CoV-2, che rischia
di provocare un calo delle scorte nel paese, e di quelle per le migliaia
di persone rimaste ferite nella tragica esplosione del 4 agosto scorso
che ha devastato l'area del porto di Beirut. Sono queste le ragioni che
hanno spinto i “caschi blu” del contingente italiano ad organizzare una
raccolta straordinaria di sangue.
Sentimenti di riconoscente gratitudine per la riuscita dell'iniziativa
sono stati espressi dal coordinatore della Croce Rossa per il Sud del
Libano, Ali Saad, a conferma dello storico legame di amicizia e
vicinanza esistente tra il Libano e l'Italia. “La donazione odierna è
un gesto spontaneo, espressione di supporto concreto alla popolazione
libanese che va ben oltre le parole - ha affermato Ali Saad - il
sangue è indispensabile per salvare la vita di chi lo riceve soprattutto
in un periodo in cui le banche del sangue si svuotano ed occorre
sopperire alla carenza di emoderivati quale reale necessità a seguito
della disgrazia di Beirut. Sono numerosi, infatti, i pazienti che
vengono trasfusi ogni giorno negli ospedali del Libano, molti dei quali
sono persone rimaste coinvolte proprio nella spaventosa esplosione che
ha investito il porto e diversi quartieri limitrofi della capitale”.
Il generale Andrea Di Stasio, comandante del contingente italiano di
Unifil, ha invece sottolineato come la donazione di sangue rappresenti
“una delle tante espressioni di vicinanza dei 'caschi blu' italiani
nei confronti del popolo libanese, ma soprattutto un gesto di vera
amicizia che abbiamo sentito in questo particolare momento di bisogno
che sta attraversando il paese. Nonostante i rischi legati al Covid-19,
non possiamo, nè tantomeno vogliamo fermare le nostre attività, perché
proprio questo è per noi il momento in cui dobbiamo essere vicini al
Libano e supportarlo per superare insieme ogni difficoltà”. Analoghe
iniziative, coordinate dai militari della cooperazione civile-militare,
saranno infatti intraprese nelle prossime settimane con l'avvio di un
programma di donazioni periodiche da parte dei “caschi blu” di altre
nazioni che operano sotto il comando italiano di Unifil.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
CONTINGENTE ITALIANO RISTRUTTURA A QANA MENSA CENTRO PER BIMBI CON
DISABILITÀ
SHAMA, 31 AGOSTO 2020 - Un progetto di rinnovamento finalizzato a
migliorare la qualità della vita dei ragazzi “speciali” che vivono la
struttura, a rendere più efficiente il centro, offrire una gamma di
servizi più ampia ed attagliata alle esigenze degli utenti. Questo, in
sintesi, il progetto che i “caschi blu” del contingente italiano di
Unifil hanno realizzato nel centro “Al-Basma Center for special needs”,
la struttura riabilitativa che si occupa della cura, dell'istruzione e
dell’integrazione dei giovani diversamente abili di Qana, un villaggio
di circa diecimila abitanti a sud-est di Tiro, nel Libano meridionale.
In particolare, l’intervento complessivo ha riguardato lavori di
adeguamento delle condizioni di sicurezza dell'immobile e una nuova
destinazione d'uso dei locali che ha interessato gli spazi della mensa,
realizzata ex novo secondo moderni standard di efficientamento
energetico e di adeguamento degli impianti, uno spazio che darà modo ai
ragazzi di rendersi sempre più autonomi e di sperimentare momenti di
aggregazione e convivialità. Grazie a questo progetto, realizzato dal
contingente italiano di Unifil con fondi del ministero della Difesa, gli
assistenti sociali del centro potranno garantire agli ospiti il
mantenimento e lo sviluppo di abilità nell'ambito cognitivo,
dell'autonomia personale, sociale, affettiva e, dove è possibile,
occupazionale.
Alla cerimonia di inaugurazione erano presenti il sindaco di Qana
Mohammed Hassan Kresht, il direttore dell'istituto Hassan Daklallah e il
generale di brigata Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di
Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del
Sud. “Il tema della disabilità e la conquista di autonomia e
inclusione sociale delle persone che ne sono affette richiedono grande
attenzione e sensibilità”, ha dichiarato il generale Di Stasio.
“Sono convinto, infatti, che sia estremamente importante investire nella
dimensione culturale ed educativa dell’accoglienza in tutti gli ambiti
della nostra società, perché nessuno ne resti ai margini. Noi militari -
ha concluso Di Stasio - scegliamo di fare i soldati per realizzare il
sogno della pace e per supportare le persone piu’ deboli alle quali,
attraverso questo progetto, stiamo dando un futuro migliore”. "E’
un giorno importante - ha commentato il sindaco di Qana - in cui
si finalizza un autentico atto di solidarietà. Desidero ringraziare
sentitamente il contingente italiano di Unifil che ha reso possibile
tutto questo e manifestare la nostra riconoscenza per l'impegno e la
continua vicinanza nei confronti di una delle fasce piu’ deboli della
nostra popolazione. Da sempre il Libano e l'Italia sono paesi uniti da
legami antichi e profondi".
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
PEACEKEEPER ITALIANI DONANO IMPIANTI A COOPERATIVA CASEARIA DISTRETTO
BINT JBEIL
SHAMA, 27 AGOSTO 2020 - Aumentare considerevolmente i volumi di
raccolta e di conservazione del latte proveniente dai soci produttori,
incrementando così una produzione casearia diversificata e di qualità a
chilometro zero che, facendo ricorso a manodopera del posto, possa
ingenerare ricadute economiche positive sul territorio. Sono questi gli
obiettivi che i dirigenti della cooperativa comunale del latte di
Aytarun, nel distretto di Bint Jbeil, si prefiggevano di raggiungere e
che ora sono diventati realtà grazie al determinante contributo del
contingente italiano di Unifil che ha finanziato e realizzato la
costruzione di un nuovo reparto per la conservazione del latte e la
stagionatura dei prodotti caseari, ma anche progettato l'adeguamento
tecnologico dello stabilimento mediante la fornitura di impianti e
macchinari all'avanguardia per la trasformazione del latte.
E’ stato il sindaco di Aytarun, Selim Mourad, a darne notizia nel corso
di una breve cerimonia alla quale ha preso parte il generale Andrea Di
Stasio, comandante del contingente italiano di Unifil, la Forza
d’interposizione delle Nazioni Unite nel Libano del Sud. Dopo il taglio
del nastro, unanime è stato il ringraziamento che il sindaco di Aytarun
e i dirigenti della cooperativa hanno rivolto all'Italia per la grande
attenzione a un progetto che punta a valorizzare e rendere ancora più
competitiva la cooperativa a livello locale. Nel rivolgersi ai presenti,
il generale Di Stasio ha espresso la propria soddisfazione nell'aver
sostenuto una delle realtà di maggior rilievo nel settore
lattiero-caseario del distretto di Bint Jbeil, sia dal punto di vista
economico, per il volume d'affari sviluppato, sia dal punto di vista
sociale per la stragrande maggioranza delle persone, non solo del comune
di Aytarun, ma anche di quelli limitrofi che, in qualità di soci
produttori di latte o di dipendenti, trarranno beneficio dall'attività
del caseificio. In questa situazione di assoluta emergenza dovuta alla
diffusione del Coronavirus, le strutture cooperative temono infatti di
non essere più in grado di trasformare tutto il latte raccolto dai loro
soci con la conseguenza di un drastico crollo delle vendite di molti
prodotti trasformati. Risolutivo, in tal senso, è stato l'intervento del
contingente italiano di Unifil grazie al quale la cooperativa, insieme a
tutti gli operatori del settore, potrà intraprendere ogni possibile
misura pur di non arrivare al fermo dell'attività e puntare ad un
ulteriore salto di qualità, garantendo ai consumatori l’assoluta
eccellenza e freschezza dei propri prodotti, assicurandone una
tracciabilità giornaliera fino alla stalla d’origine.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
UNIFIL SECTOR WEST, CERIMONIA CONSEGNA MEDAGLIE ONU A MALBATT
MA'RAKAH CAMP (UNP 2-1 ), 26 AGOSTO 2020 - Presieduta dal
comandante del Settore Ovest della missione UNIFIL, Generale di Brigata
Andrea Di Stasio, si è svolta nella base UNP 2-1 di Ma'rakah la
cerimonia di consegna delle medaglie ONU ai peacekeeper di MALBATT.
La consegna delle medaglie ONU è un atto importante che riconosce la
dedizione di coloro che hanno servito in UNIFIL per mantenere la pace
nel sud del Libano e aiutare la popolazione nel rispetto della
risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. Nel suo
discorso il Comandante del settore ovest ha ringraziato il governo
malese per la sua partecipazione, fin dal 2007, alla missione UNIFIL e
ha elogiato i peacekeeper di MALBATT 850-7 per lo spirito di unità,
impegno, determinazione e il livello professionale espresso. IL Generale
Di Stasio ha poi ricordato come UNIFIL stia attualmente affrontando la
pandemia di COVID-19 che sta interessando anche il sud del Libano.
Tuttavia l'impegno della Brigata multinazionale del Settore Ovest e di
MALBATT 850-7 non è diminuito e i peacekeeper hanno adottato le misure
precauzionali necessarie per salvaguardare se stessi e la popolazione
locale dal contagio, continuando però ad assolvere al proprio compito
senza che le attività operative subissero flessioni.
FONTE:
#MALBATT8507 #DEVOTEDTOWARDSPEACE
VENTILATORI POLMONARI A OSPEDALI TIRO IN DONO DA CONTINGENTE ITALIANO
SHAMA, 23 AGOSTO 2020 - Quattro ventilatori polmonari di ultima
generazione vanno ad aggiungersi ai macchinari già presenti all'interno
dei reparti di rianimazione e pneumologia degli ospedali della
municipalità di Tiro, alcuni tra i principali presidi sanitari del Sud
del Libano maggiormente coinvolti nell'assistenza della popolazione
locale colpita dal Coronavirus. E’ la risposta del contingente italiano
di UNIFIL dal 27 luglio a guida Brigata SASSARI all'appello lanciato dal
direttore degli ospedali pubblici di Tiro Mohamad Hamade per far fronte
all’emergenza Covid-19 che in Libano ha fatto registrare già numerose
vittime.
“Stando ai dati forniti dal ministero della Salute Pubblica, i casi
di positività al Covid-19 complessivamente accertati dall'inizio
dell'emergenza sanitaria stanno aumentando in modo significativo, ancor
piu’ che in passato - spiega il sindaco di Tiro, Hassan Mohammed
Dabouq - percio’ ringraziamo il contingente italiano di UNIFIL che si
è mosso fin da subito per questa importante donazione che consentirà la
creazione di ulteriori due nuove postazioni strettamente necessarie e
indispensabili per la gestione dei pazienti affetti da Coronavirus”.
“Queste apparecchiature ci permetteranno di ammodernare e di
ingrandire la shock room della terapia intensiva dei nostri ospedali che
durante l'emergenza Covid è il cuore delle attività rianimatorie -
precisa il prefetto di Tiro Mohammed Ali Jaffal - potremo finalmente
contare su un reparto pronto a rispondere alle esigenze di
emergenza-urgenza del territorio".
Riguardo alla difficile situazione economica che sta vivendo il Paese,
il generale Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di UNIFIL, ha
sottolineato che il contingente italiano, oltre a garantire la stabilità
di quest’area cruciale per gli equilibri del Medio Oriente,
“continuerà ad assistere le forze armate libanesi e a sostenere la
popolazione locale in questo difficile momento. Voglio che il
contingente italiano stia vicino alla popolazione libanese in questo
momento cruciale di crisi politica, economica e sanitaria. Proprio ora,
con i fatti, dobbiamo assolvere alla missione di pace 'perpetua' dell’Onu”.
La donazione dei ventilatori polmonari, interamente finanziata con fondi
italiani, rientra nell'ambito dei progetti di cooperazione
civile-militare che il contingente italiano porta avanti da anni per
garantire l'assistenza alla popolazione libanese che, insieme al
monitoraggio della cessazione delle ostilità e al supporto alle Forze
Armate locali, è uno dei principali compiti assegnati al contingente
italiano di Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di
Sicurezza dell'ONU.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
CONTINGENTE ITALIANO DONA STRUMENTI OTTICI ALL'OSPEDALE DI TURA
SHAMA, 18 AGOSTO 2020 - Tre strumenti specialistici ad alta
precisione, indispensabili per un’accurata osservazione e ispezione dei
bulbi oculari, sono stati donati dal contingente italiano in Libano al
poliambulatorio di Tura, località di circa cinquemila abitanti a pochi
chilometri da Tiro. La strumentazione consentirà ai medici oculisti
della struttura sanitaria di effettuare approfonditi esami diagnostici
oftalmologici, individuando precocemente eventuali patologie anche nei
pazienti ospedalizzati, non ultima la congiuntivite virale da
Coronavirus, sintomo precoce della malattia, difficilmente
identificabile rispetto alle comuni e molto diffuse congiuntiviti.
“Gli occhi e in particolare la congiuntiva - spiega il
tenente colonnello Lucius Occhiolini, medico del contingente italiano,
- possono essere una porta di ingresso per il Coronavirus che viene
poi trascinato tramite le vie di deflusso delle lacrime all’interno del
naso e della gola. Molto spesso questa manifestazione rappresenta il
primo segno di una infezione e pertanto va precocemente riconosciuta”.
La consegna della strumentazione, organizzata nel rispetto delle misure
di sicurezza sanitarie per l’emergenza Coronavirus, si è svolta alla
presenza del comandante del contingente italiano di Unifil, generale
Andrea Di Stasio, del sindaco di Tura Mohammed Haider e del sindaco di
Tiro Hassan Mohammed Nabouq, nel ruolo di presidente dell’Unione delle
municipalità di Tiro. “L’Italia ha sperimentato il dolore per la
perdita di tantissime vite umane e vissuto appieno la gravità della
situazione - ha affermato il generale Di Stasio - per questo
l’idea della donazione è stata immediata, sin dai primi istanti del mio
comando, dopo un dialogo aperto con le principali autorità governative
del territorio. Durante questa emergenza sanitaria senza precedenti per
il Libano, che si trova a fare i conti anche con una gravissima crisi
economica e politica, la risposta verso i nostri fratelli libanesi è
stata unanime e forte e il contingente italiano ha fatto la sua parte,
attivandosi immediatamente per capire come dare il proprio contributo”.
I due importanti esponenti locali hanno ringraziato i "caschi blu"
italiani e sottolineato l’importanza della donazione nei confronti della
municipalità locale, “indispensabile per affermare il diritto
primario di accesso della popolazione a un’assistenza specialistica di
qualità nelle cure oftalmologiche da erogare ai pazienti”.
L'assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della
cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate locali, è
infatti uno dei principali compiti assegnati al contingente italiano di
Unifil nel rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza
dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
ROMA, 7 AGOSTO 2020 - In collegamento da Shama dalla base UNP
2-3, intitolata alla memoria della Medaglia d'Oro al Valor Militare
Andrea Millevoi, sede del quartier generale del contingente italiano e
del settore occidentale della missione Unifil, il portavoce del
contingente e della Brigata SASSARI, Ten. Col. Marco Mele, racconta a
Radio Esercito qual è la situazione a Beirut e le azioni messe in atto
per portare i primi soccorsi e aiutare la popolazione di Beirut.
FONTE: RADIO ESERCITO.
LIBANO: ARRIVATI A BEIRUT PRIMI DUE VOLI CON AIUTI ITALIANI
BEIRUT, 7 AGOSTO 2020 - Sono arrivati ieri a Beirut i primi due
due velivoli C-130J della 46ª Brigata Aerea di Pisa, con a bordo un team
composto da Vigili del Fuoco e personale dell’Esercito Italiano
specializzato ad operare in contesti caratterizzati da minaccia CBRN
(Chimica, Batteriologica, Radiologica e Nucleare), con materiale
umanitario e medico.
Anche il comando del Sector West di Unifil, a guida italiana, ha inviato
a Beirut assetti specializzati CBRN, medici e psicologi. L'aiuto
italiano al Libano continuerà, come ha confermato il ministro degli
esteri Luigi Di Maio in una telefonata col suo omologo libanese Charbel
Wehbe. "Il Libano - ha detto Di Maio - può contare su sostegno
incondizionato dell'Italia, pronta a fornire l'assistenza necessaria per
questa emergenza senza precedenti".
ITALAIR COMMEMORA CADUTI VOLO "CHARLIE FOUR" DEL 6 AGOSTO 1997
NAQOURA, 6 AGOSTO 2020 - Nell’eliporto del Quartier Generale
della missione delle Nazioni Unite in Libano, sono stati ricordati i
Caduti dell’incidente aereo avvenuto il 6 agosto 1997 costato la vita a
5 peacekeeper. Quella notte, un elicottero AB-205 della Task Force
Italair, mentre effettuava un volo di addestramento notturno tra le basi
UNP 6-44 e UNP 6-41, a causa di un improvviso peggioramento delle
condizioni meteorologiche, precipitò al suolo incendiandosi.
Nello schianto morirono quattro militari italiani e un irlandese.
L’equipaggio era costituito da due piloti, i maggiori dell’Aviazione
dell’Esercito (AVES) Antonino Sgrò e Giuseppe Parisi e dal tecnico
specialista, il primo maresciallo Massimo Gatti. A bordo, come
passeggeri, anche il brigadiere dell’Arma dei Carabinieri Daniel Forner
e il sergente irlandese John Lynch.
Al termine della cerimonia, svoltasi in forma ridotta e sobria nel
rispetto delle misure connesse con l’emergenza Coronavirus, il
comandante del contingente italiano di Unifil e pilota dell’AVES,
generale di brigata Andrea Di Stasio, accompagnato dal tenente
colonnello Andrea Onofri della Task Force "Italair", ha deposto una
corona di alloro in memoria dei Caduti del volo “Charlie four” presso il
monumento in loro onore, benedetto dal cappellano militare del
contingente, don Pietro Murgia.
Parole di profonda gratitudine per i Caschi Blu che hanno dato la vita
nell’adempimento del proprio dovere sono state espresse nella breve
allocuzione del tenente colonnello Onofri che ha rigraziato sentitamente
gli equipaggi di Italair “per la dedizione al servizio e per il
significativo contributo che forniscono, contribuendo quotidianamente
alla stabilità e alla sicurezza nel Sud del Libano”.
La Task Force Italair, impiegata direttamente dal generale di divisione
Stefano Del Col, Head of Mission e Force Commander di Unifil, è composta
principalmente da piloti, tecnici operatori di bordo e personale di
supporto del 2° Reggimento Aves “Sirio” di Lamezia Terme, con il
concorso di personale effettivo ad altri reparti dell’AVES e di
equipaggi di volo della Marina Militare e dell’Aeronautica Militare. Le
missioni di volo svolte rientrano tra le peculiarità dell’AVES tra cui
spiccano le attività di evacuazione sanitaria, ricognizione,
collegamento e trasporto.
FONTE: DIFESA.IT
LANCIERI MONTEBELLO (8°) CEDONO COMANDO ITALBATT AI SASSARINI DEL 3°
BERSAGLIERI
AL MANSOURI UNP 1-26, 5 AGOSTO 2020 - Con la resa degli onori
allo Stendardo del Reggimento “Lancieri di Montebello” (8°), che lascia
il Libano, e alla pluridecorata Bandiera di Guerra del 3° Reggimento
Bersaglieri di Teulada, appena giunta nel “Paese dei cedri”, ha avuto
luogo nella base di Al Mansouri la cerimonia di avvicendamento tra il
colonnello Giuseppe Cacciaguerra e il colonnello Carlo Di Pinto al
comando di Italbatt, l’unità di manovra del contingente italiano di
Unifil.
Il generale Andrea Di Stasio, comandante del settore Ovest di Unifil, ha
suggellato l’evento con il passaggio simbolico della Bandiera delle
Nazioni Unite tra il comandante cedente e il comandante subentrante.
Durante la cerimonia è stato osservato un minuto di silenzio in ricordo
delle vittime della tragica esplosione avvenuta ieri nel porto di Beirut
in cui hanno perso la vita centinaia di persone e altre migliaia, tra le
quali un militare del contingente italiano, sono rimaste ferite.
Il mandato del 3° Reggimento Bersaglieri ha inizio in un periodo
caratterizzato dal difficile contesto socio-politico ed economico del
Libano, aggravatosi ulteriormente per via della pandemia da Covid-19 che
proprio in questi giorni ha spinto il governo libanese a dichiarare un
nuovo confinamento. Nonostante l’emergenza sanitaria, adottando i
previsti dispositivi di protezione individuali, Italbatt continuerà a
svolgere le attività operative, comprese quelle in cooperazione con le
Forze armate libanesi, adattatandole alla situazione, assicurando giorno
dopo giorno il monitoraggio e il controllo della cessazione delle
ostilità e garantendo il rispetto del cessate il fuoco nell'area
mediante posti di controllo e di osservazione, ma anche attraverso
pattugliamenti nell’area costiera a Sud della città di Tiro e lungo la
"blue line", la linea di demarcazione che separa il Libano da Israele.
Proseguirà il supporto alla popolazione locale attraverso progetti di
cooperazione civile-militare nel campo dell’assistenza sanitaria in
tutte le ventiquattro municipalità presenti nell’area di responsabilità
e la promozione di attività educative nelle scuole, anche attraverso
l’ausilio dei moderni mezzi di comunicazione.
Da oggi, nei ranghi di Italbatt, oltre ai bersaglieri del comando del 3°
Reggimento e del XVIII battaglione “Poggio Scanno”, opereranno i
militari del Gruppo Squadroni “Cavalleggeri Guide” (19°) di Salerno, del
Battaglione logistico del Reggimento logistico “Garibaldi” di Persano e
assetti specialistici del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
ESPLOSIONE BEIRUT: ITALIA INVIA SPECIALISTI E AIUTI UMANITARI IN LIBANO
ROMA, 5 AGOSTO 2020 - In seguito alle esplosioni che hanno devastato
ieri la città di Beirut e alla conseguente mobilitazione della comunità
internazionale per inviare al più presto aiuti umanitari, il Ministro della
Difesa Lorenzo Guerini ha immediatamente messo a disposizione della
Protezione Civile, per il tramite del Comando Operativo di Vertice
Interforze dello Stato Maggiore Difesa, due velivoli C-130J dell’Aeronautica
Militare.
I velivoli, appartenenti alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, decolleranno nelle
prossime ore, come da ordine del Comando delle Operazioni Aerospaziali di
Poggio Renatico, con a bordo un team composto da Vigili del Fuoco e
personale dell’Esercito Italiano specializzato ad operare in contesti
caratterizzati da minaccia CBRN (Chimica, Batteriologica, Radiologica e
Nucleare). Una seconda missione è prevista per domani, dedicata al trasporto
di materiale umanitario e medico.
Il 7° Reggimento Difesa CBRN “Cremona” è il reparto dell’Esercito deputato
ad assolvere compiti in materia di difesa specialistica CBRN. Sul territorio
nazionale, così come in tutti i teatri operativi in cui sono impiegate le
Forze Armate italiane, assetti specialistici del 7° garantiscono le attività
peculiari di rivelazione, identificazione, campionamento e decontaminazione.
Il C-130J, in dotazione alla 46ª Brigata Aerea di Pisa, è un velivolo da
trasporto di personale, materiali e mezzi, spesso utilizzato anche in
attività di supporto a favore della collettività, come nel caso di trasporti
sanitari d'urgenza, di pazienti in imminente pericolo di vita, che
richiedono l'imbarco di una ambulanza o in bio-contenimento. Questi velivoli
sono stati utilizzati recentemente anche per il trasporto di materiale
sanitario in tutto il Paese, nonché per il trasporto di aiuti umanitari in
Paesi colpiti da calamità, come ad esempio nel caso dell’Ucraina, a seguito
dell’alluvione di giugno, per citare solo il caso più recente.
FONTE: SMD -
Dipartimento Pubblica Informazione e Comunicazione
ESPLOSIONE IN PORTO
BEIRUT: LEGGERMENTE FERITO MILITARE ITALIANO
BEIRUT, 4 AGOSTO 2020 - Una forte esplosione avvenuta all’interno
del porto di Beirut ha coinvolto un team della missione Unifil. Un militare
italiano del contingente ha riportato lievi ferite. È stato lo stesso
militare a informare direttamente i familiari sul suo stato di salute.
Sul posto, in stretto coordinamento con le forze di sicurezza libanesi, sono
intervenuti i soccorsi del Sector West di Unifil che stanno provvedendo
all'evacuazione del personale.
Sono in corso gli accertamenti da parte di Unifil e delle forze di sicurezza
libanesi per accertare la dinamica dell'accaduto. Nella foto: il momento
dell’esplosione pubblicato sul profilo Instagram di Beirut page.
FONTE: SMD -
Dipartimento Pubblica Informazione e Comunicazione
CONTINGENTE ITALIANO DONA ECOGRAFO E FARMACI PEDIATRICI A CROCE ROSSA
TIRO
SHAMA, 29 LUGLIO 2020 - Un ecografo portatile è stato donato alla
Croce Rossa di Tiro dai militari del contingente italiano che operano
nell'ambito della missione Unifil, la forza di interposizione della
Nazioni Unite nel Libano del Sud. L'apparecchio consentirà ai medici
impegnati in prima linea nella lotta al Coronavirus di effettuare
accertamenti diagnostici direttamente a domicilio sul paziente, evitando
possibili contagi da trasporto in ospedale.
L'ecografo è utile anche per effettuare l'ecoFAST (acronimo per Focused
Assessment with Sonography for Trauma), metodica utilizzata
nella medicina d'urgenza, che consiste in uno screening eseguito sul
paziente allettato attraverso l'utilizzo di ultrasuoni per la ricerca di
sangue che si raccoglie intorno al cuore (tamponamento cardiaco) o agli
organi addominali (emoperitoneo) dopo un trauma fisico.
La consegna dell'ecografo, a cui si aggiunge anche un’importante
donazione di farmaci pediatrici, è stata effettuata dal Reggimento
"Lancieri di Montebello" (8°) alla presenza della presidente della Croce
Rossa di Tiro Mouzaiyan Siklawy Ajami che ha espresso sentimenti di
riconoscenza nei confronti dei "caschi blu" italiani per il gesto di
alto valore sociale nei confronti delle comunità locale.
L'assistenza alla popolazione libanese, insieme al monitoraggio della
cessazione delle ostilità e al supporto alle forze armate locali, è uno
dei principali compiti assegnati al contingente italiano di Unifil nel
rispetto della risoluzione 1701 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu.
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
BRIGATA SASSARI SUBENTRA A GRANATIERI DI SARDEGNA AL
COMANDO DEL SECTOR WEST
SHAMA, 26 LUGLIO 2020 - Passaggio di consegne tra la Brigata
GRANATIERI DI SARDEGNA, comandata dal generale Diego Filippo Fulco, e la
Brigata SASSARI, comandata dal generale Andrea Di Stasio, nell’ambito
della missione Unifil, la forza di interposizione delle Nazioni Unite
nel Sud del Libano. A sovrintendere alla cerimonia nella base di Shama è
stato il generale Stefano Del Col, capo missione e comandante delle
forze di Unifil nel Libano meridionale. Presente anche l’ambasciatrice
d’Italia in Libano Nicoletta Bombardiere e numerose autorità religiose,
civili e militari locali.
La Brigata SASSARI inizia la sua missione in un contesto politico,
economico e sociale delicato che rischia di aggravarsi sempre di più a
causa dell'emergenza sanitaria in corso. "Un grosso in bocca al lupo
alla Brigata SASSARI che già conosce l'area di operazioni", ha
sottolineato durante il suo intervento il generale Del Col, quarto
italiano a comandare Unifil, una delle missioni delle Nazioni Unite più
importanti con i suoi oltre 10.000 uomini sul terreno. "È un periodo
un po’ particolare, ma sono certo - ha detto ancora Del Col - che con la
pazienza, la devozione la professionalità si riuscirà a superare anche
questo difficile momento".
La Brigata SASSARI, alla sua seconda missione in Libano con i colori
delle Nazioni Unite dopo il mandato semestrale del 2016, assume il
comando del settore Ovest di Unifil in cui operano 3.800 “caschi blu” di
16 nazioni. Del contingente multinazionale fanno parte 1.000 militari
italiani, 450 dei quali appartenenti alla SASSARI. Il mandato di Unifil
consiste nel garantire il rispetto della risoluzione 1701 dell'11 agosto
2006 del Consiglio di Sicurezza dell'Onu. La risoluzione prevede il
monitoraggio della cessazione delle ostilità tra Israele e Libano,
l’assistenza al governo libanese nell’esercizio della propria sovranità
sul territorio e nel garantire la sicurezza dei propri confini, in
particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di Israele. La
missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la popolazione civile e
sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni di sicurezza e
stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle ostilità e
creare le condizioni per una pace duratura.
La Brigata SASSARI, costituita con la mobilitazione del 1915, è la
Grande Unità dell'Esercito italiano che ha conquistato il più alto
numero di decorazioni ai reggimenti e individuali nella Grande Guerra. E
nei ranghi della SASSARI è inserito il Glorioso TERZO Bersaglieri, il
reggimento più decorato delle Forze Armate italiane: la sua Bandiera di
Guerra è insignita di due Ordini Militari d'Italia, tre Medaglie d’Oro,
tre d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, una Medaglia d’Argento
al Valore dell’Esercito e una Medaglia di Bronzo al Valore Civile.
Il dispiegamento della Brigata SASSARI nel "Paese dei cedri" era
iniziato il 30 giugno scorso con partenze scaglionate dall'aeroporto di
Cagliari-Elmas a bordo di velivoli dell'Aeronautica Militare e si
completerà entro la prima decade di agosto.
vedi foto cerimonia
Ltc. Marco MELE
Joint Task Force - Lebanon Sector West
Public Information Office - Chief
LA BRIGATA SASSARI AL COMANDO DEL SECTOR WEST
SHAMA, 25 LUGLIO 2020 - Il passaggio della Bandiera delle Nazioni
Unite dalle mani del Generale Diego Filippo Fulco, comandante della
Brigata GRANATIERI DI SARDEGNA, a quelle del 44° comandante della
Brigata SASSARI, Generale Andrea Di Stasio, ha sancito il trasferimento
della responsabilità del settore ovest della Missione Unifil. La
cerimonia di avvicendamento al comando del contingente italiano e del
settore occidentale della missione delle Nazioni Unite, è stata
presieduta dal Generale di Divisione Stefano Del Col, Force Commander e
Head of Mission di Unifil, alla presenza dell’Ambasciatore d’Italia in
Libano,Nicoletta Bombardiere, e delle autorità politiche e militari
libanesi..
Quello della GRANATIERI DI SARDEGNA è stato il mandato continuativo più
lungo per un contingente italiano in Unifil nella quarantennale storia
della partecipazione italiana alla missione di pace: 254 giorni di
intenso lavoro in una zona di operazione di 650 chilometri quadrati
nella quale operano cinque battaglioni lavorando giorno e notte con i
colleghi delle 16 nazioni che formano la Joint Task Force - Lebanon
Sector West. La "Leonte XXVII" si è chiusa
con oltre 60.000 attività svolte, di cui 29.000 notturne. In oltre otto
mesi di lavoro, 12.500 pattuglie hanno presenziato e controllato la Blue
Line, la linea di demarcazione tra Israele e Libano che percorre per 55
chilometri l’area di operazioni sotto guida italiana. Un impegno che non
ha subito flessioni ed è stato riarticolato dopo il 21 febbraio, data
del primo caso ufficiale di Covid-19 in Libano. I peacekeeper hanno
adottato le misure precauzionali necessarie per salvaguardare se stessi
e la popolazione locale dal contagio, continuando però ad assolvere al
proprio compito senza che le attività operative subissero flessioni. E
così i 3.800 soldati sotto la guida del Gen. Diego Filippo Fulco hanno
proseguito il loro lavoro con una media giornaliera di 250 attività.
"E’ con e grazie a voi che gli ottimi risultati che sono davanti agli
occhi di tutti sono stati costruiti giorno dopo giorno con dedizione,
attenzione, sacrificio - ha affermato il Gen. Fulco nella sua
allocuzione - il vostro lavoro la vostra preparazione la vostra
capacità e la vostra abnegazione sono state un ingrediente
indispensabile per ottenere il risultato raggiunto, aggiungere altri
otto mesi di pace alla storia recente di questo paese. Avete operato
come ci si aspetta da un 'basco Blu' delle Nazioni Unite". L’operato
del Sector West, della Brigata GRANATIERI DI SARDEGNA e del suo
comandante sono state riconosciuti all'unanimità e il Presidente del
Libano Michel Aoun ha concesso al Gen. Fulco la medaglia d’argento al
merito dell’Esercito libanese.
"Non posso che essere orgoglioso del lavoro che avete svolto con
attenzione, dedizione e professionalità in condizioni di crescente
difficoltà - ha sottolineato il Gen. Del Col, quarto italiano a
comandare Unifil, una delle missioni ONU più grandi con i suoi oltre
10.000 uomini sul terreno - ai colleghi della SASSARI ed al loro
comandante Generale Di Stasio non posso che augurare un altrettanto
importante impegno sicuro che la loro esperienza anche nell’operare in
Libano ne farà da subito degli ottimi peacekeeper".
La cerimonia, a causa delle restrizioni legate alla pandemia, si è
svolta all'interno della base UNP 2-3 intitolata alla memoria della
Medaglia d'Oro al Valor Militare Andrea Millevoi. ed è stata seguita da
lontano dagli oltre 400 militari da poco arrivati che, seguendo i
dettami sanitari internazionali, sono stati sottoposti ad un periodo di
quarantena.
FONTE: DIFESA.IT
Il video sull'avvicendamento al comando girato dal Public Information Office della Joint Task Force - Lebanon- Sector West e pubblicato da militarynews fromitaly sul suo sito.
DIFESA: AUGURI CALVISI A BRIGATA SASSARI IN LIBANO
ROMA, 27 LUGLIO 2020 - "La Brigata SASSARI assume oggi il comando
del settore Ovest di UNIFIL, in Libano, una delle aree più importanti
per gli equilibri nel Medio Oriente. Sono certo che continuerà a
svolgere quella importante funzione di peacekeeper nel processo di
stabilizzazione di questo Paese, un ruolo che gli italiani svolgono in
maniera eccellente da diversi anni e che ha consentito alle nostre Forze
Armate di ottenere numerose attestazioni di stima dai nostri alleati,
così come dai Governi e dalle popolazioni locali". Lo ha dichiarato
il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi.
"La presenza di UNIFIL è ancora oggi fondamentale e irrinunciabile
per garantire la stabilità del Paese e per mantenere gli equilibri di
un’area che presenta ancora oggi notevoli complessità. Alle donne e agli
uomini della Brigata Sassari, guidati dal Generale Andrea Di Stasio
- continua Calvisi- il delicato compito di sostenere le Forze Armate
libanesi nelle operazioni di sicurezza e stabilizzazione dell’area e di
aiutare il governo libanese a garantire la sicurezza dei confini. Auguri
di buon lavoro".
IL CONTRIBUTO NAZIONALE ALLA MISSIONE
UNIFIL
Attualmente la consistenza massima annuale autorizzata dall’Italia per
il contingente nazionale impiegato nella missione è di 1.076 militari,
278 mezzi terrestri e 6 mezzi aerei. In ambito nazionale l'operazione è
denominata "LEONTE".
Da 7 agosto 2018, l'Italia per la quarta volta ricopre l'incarico di
Head of Mission e Force Commander di UNIFIL con il Generale di Divisione
dell'Esercito Stefano Del Col, alle cui dipendenze operano circa 10.300
militari provenienti da 45 paesi. Il Generale di Brigata dell'Esercito
Andrea Di Stasio, dal 27 luglio 2020 è al comando del Settore Ovest di
UNIFIL (United Nations Interim Force in Lebanon) e della Joint Task
Force italiana in Libano (JTF L-SW), principalmente composta da militari
della Brigata SASSARI, alla seconda partecipazione alla missione UNIFIL
nel “Paese dei cedri” dopo il mandato semestrale del 2016.
Nel dettaglio, nella Task Force sono presenti i seguenti assetti
nazionali:
• il Comando del Settore Ovest (SW) di UNIFIL (HQ)
stanziato nella base "MOVM Andrea Millevoi" in Shama;
• il Centro Amministrativo d'Intendenza (C.A.I.) di stanza
nella base di Shama, il cui direttore, il Tenente Colonnello
Massimiliano Multari, dirige e coordina le attività logistico –
amministrative del complesso di unità organiche alle quali il Centro
Amministrativo d'Intendenza è di supporto;
• un’unità di supporto alle attività operative (HQ Support
Unit dislocata presso la base di Shama) al comando del Tenente
Colonnello Andrea Cubeddu, che garantisce il supporto diretto al
Settore Ovest attraverso assetti del 5° reggimento Genio Guastatori
della Brigata SASSARI, le unità tecnico - specialistiche fornite dal
battaglione "Leonessa" del 11° reggimento trasmissioni di Civitavecchia,
nuclei cinofili del Centro Militare Veterinario di Grosseto e personale
armeno;
• una task force di manovra (ITALBATT, dislocata presso la
base di Al Mansouri e siti operativi avanzati), su base 3° Reggimento
bersaglieri di Teulada al comando del Colonnello Carlo Di Pinto.
ITALBATT contribuisce con i Battle Group delle altre nazioni al
controllo della “Blue Line” e del territorio del Sud del Libano in
assistenza alle forze armate libanesi. Alle dipendenze di ITALBATT opera
un Gruppo supporto di aderenza (Combat Service Support Battallion – CSS
BN) che garantisce il sostegno logistico al Settore Ovest attraverso le
proprie componenti trasporti, rifornimenti, mantenimento, assetti
sanitari e nuclei di disinfezione;
• un elemento di supporto nazionale (IT NSE dislocato
presso la base di Shama), su base Reggimento logistico "Garibaldi" di
Persano al comando del Colonnello Fabio Nagni, alle cui
dipendenze opera la Joint Multimodal Operation Unit, assetti dell’11°
reggimento trasmissioni “Leonessa” e specialisti del 7° Reggimento NBC
di Civitavecchia;
• un'unità di riserva (Sector Mobile Reserve – SMR,
dislocata presso la base di Shama), costituita da uno squadrone
esplorante del Reggimento "Cavalleggeri Guide" (19°) di stanza a
Salerno, al comando del Capitano Ivan Cipolletta, dotata di VTLM
“Lince” e Blindo Armata “Centauro”.
Nell'ambito del Sector West, operano unità di Armenia, Bielorussia,
Brunei Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia
del Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e
Ungheria.
Inoltre, fanno parte del contingente nazionale:
• una componente di Polizia Militare dell'Arma dei Carabinieri
(dislocata presso la base di Shama);
• la componente dell'Aviazione dell'Esercito (Task Force "ITALAIR"),
su base 2° Reggimento AVES "Sirio" di stanza a Lamezia Terme,
agli ordini del Colonnello Antonio Giovanni Villani, costituita
da elicotteri AB-212, con compiti d'evacuazione sanitaria, ricognizione,
ricerca, soccorso e collegamento. Ha base a Naqoura ed è posta alle
dipendenze dal comandante di UNIFIL;
• il Military Community Outreach Unit (MCOU) che opera a
Naqoura a leadership 28° reggimento comunicazioni operative "Pavia" di
stanza a Pesaro.
Presso il Dipartimento per le Operazioni di Mantenimento della Pace (Department
of Peacekeeping Operations - DPKO) dell'ONU a New York, su decisione del
Segretario Generale delle Nazioni Unite, è stata istituita una Cellula
di Direzione Strategica (Military Strategic Cell - MSC) della missione
UNIFIL con il compito di fornire le linee guida e la direzione
strategico militare al responsabile della componente militare di UNIFIL.
SHAMA, 25 LUGLIO 2020 - Tutto pronto a Shama per l'avvicendamento
tra le Brigate GRANATIERI DI SARDEGNA e SASSARI al comando del Settore
Ovest della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni
Unite nel Libano del Sud. Per la Brigata SASSARI si tratta della seconda
missione nella "Terra dei Cedri" dopo quella del 2016.
I Sassarini saranno attivi sul fronte della sicurezza per garantire
il rispetto del cessate il fuoco nell'area mediante posti di controllo e
di osservazione, ma anche pattugliamenti congiunti con le forze armate
libanesi lungo la "blue line", la linea di demarcazione che separa il
Libano da Israele. Il comando dell’operazione, denominata “Leonte XXVIII”,
sarà affidato al generale Andrea Di Stasio, 44° comandante della Brigata
SASSARI che per sei mesi guiderà un contingente di circa 3.800 caschi
blu di 16 nazionalità (Italia compresa). Del contingente fanno parte
1.000 militari italiani, tra i quali 450 “sassarini”, che opereranno
insieme ai peacekeeper di Armenia, Bielorussia, Brunei Darussalam, Corea
del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del Nord, Malesia, Malta,
Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria. Il contingente italiano
sarà costituito da personale del Comando Brigata e del 3° Reggimento
bersaglieri di Teulada, da assetti del 5° Reggimento Genio Guastatori di
Macomer, dal Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°)
di Salerno e dal Battaglione logistico del Reggimento logistico
“Garibaldi”.
IL 3° REGGIMENTO BERSAGLIERI IN LIBANO
AEROPORTO CAGLIARI-ELMAS, 19 LUGLIO
2020 - Con la partenza di circa 250 militari del
3° Reggimento bersaglieri di Teulada
continua il dispiegamento della Brigata SASSARI in Libano nell’ambito
della missione Unifil, la Forza di interposizione delle Nazioni Unite
nel Libano del Sud. I bersaglieri della SASSARI costituiranno la pedina
operativa del contingente italiano, denominata Italbatt, e opereranno
sotto il comando della Brigata SASSARI, responsabile del settore Ovest
di Unifil, dove saranno attivi sul fronte della sicurezza per garantire
il rispetto del cessate il fuoco nell'area mediante posti di controllo e
di osservazione, ma anche pattugliamenti congiunti con le forze armate
libanesi lungo la "blue line", la linea di demarcazione che separa il
Libano da Israele.
Oltre ai bersaglieri del comando di Reggimento e del
XVIII Battaglione “Poggio Scanno”,
dell'unità (circa 700 uomini agli ordini del colonnello
Carlo Di Pinto) faranno parte il
Gruppo Squadroni del Reggimento “Cavalleggeri Guide” (19°) di Salerno,
il Battaglione logistico del Reggimento logistico “Garibaldi” e assetti
specialistici del 5° Reggimento Genio Guastatori di Macomer.
Il 3° Bersaglieri è partito con la
Bandiera di Guerra del Reggimento che, con due Ordini Militari d'Italia,
tre Medaglie d’Oro, tre d’Argento e tre di Bronzo al Valor Militare, una
Medaglia d’Argento al Valore dell’Esercito e una Medaglia di Bronzo al
Valore Civile, è la più decorata dell’Esercito Italiano.
Il dispiegamento della Brigata SASSARI nel "Paese dei cedri" è iniziato
il 30 giugno scorso con partenze scaglionate dall'aeroporto di
Cagliari-Elmas a bordo di velivoli dell'Aeronautica Militare e si
completerà entro la prima decade di agosto.
DIFESA: CALVISI SALUTA BRIGATA SASSARI CHE PARTE
IN LIBANO
AEROPORTO DI CAGLIARI-ELMAS, 10 LUGLIO 2020 - "Sono certo che
assolverete nel migliore dei modi il vostro mandato e che adotterete
tutte le misure previste per garantire il rispetto della risoluzione
1701 dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’ONU". Lo ha
detto stamattina il Sottosegretario alla Difesa, Giulio Calvisi,
salutando all’aeroporto di Cagliari-Elmas i militari della Brigata
SASSARI in partenza per il Libano dove, nelle prossime settimane e per
la seconda volta, guiderà la missione di pace dell’ONU nel settore ovest
di UNIFIL.
A salutare la Brigata SASSARI erano presenti anche il presidente della
Regione Autonoma della Sardegna, Christian Solinas, il presidente del
Consiglio Regionale, Michele Pais, il Prefetto di Cagliari, Bruno Corda
e il Comandante Militare Esercito Sardegna, Generale di Divisione
Francesco Olla
"L’aver affidato alla Brigata SASSARI il comando del contingente di
circa 3.800 caschi blu di 16 nazionalità è il giusto riconoscimento
della professionalità, della dedizione al lavoro e della straordinaria
capacità di dialogo che i nostri militari hanno sempre dimostrato in
tutti i territori in cui sono stati chiamati ad operare per garantire la
pace e la sicurezza. Oggi il Libano - ha continuato Calvisi - è
un’area di grande rilevanza strategica per la sicurezza del Mediterraneo
e dell’Europa. È un Paese in cui i tentativi di infiltrazione jihadista
e la profonda crisi economica rendono la situazione ancora più
complessa. In tale contesto, la presenza di UNIFIL continuerà a
rappresentare un elemento di stabilità, che dovrà essere perseguita con
determinazione, impegno e dialogo. L’Italia continuerà ad assistere la
popolazione civile e a sostenere le Forze armate libanesi nelle
operazioni di sicurezza dell’area per prevenire un ritorno delle
ostilità e creare le condizioni per una pace duratura. Continueremo a
svolgere quella importante funzione di peacekeeper nel processo di
stabilizzazione di questo Paese, un ruolo che adempiamo in maniera
eccellente da diversi anni e che ha consentito alle nostre Forze armate
di ottenere numerose attestazioni di stima dai nostri alleati, così come
dai Governi e dalle popolazioni locali".
"Al Generale Di Stasio, prossimo Comandante del Settore Ovest di
UNIFIL e della Joint Task Force italiana in Libano, e a tutto il
personale dipendente, in particolare agli uomini e alle donne della
Brigata SASSARI, che costituiscono l’asse portante della Task Force
- ha concluso il sottosegretario Calvisi - va fin da oggi il più
sentito ringraziamento di tutto il Paese per il contributo che daranno
alla causa della pace, della sicurezza e della stabilità di questo Paese
che attraversa ancora oggi una fase complessa".
LA NOSTRA DIRETTA SULLA PARTENZA DEL
COMANDO BRIGATA SASSARI
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MISSIONE UNIFIL: BRIGATA SASSARI TORNA IN LIBANO
SASSARI, 4 LUGLIO 2020 - Nelle prossime settimane la Brigata SASSARI
assumerà il comando del contingente italiano e del Sector West di Unifil
(United Nations Interim Force in Lebanon), la Forza multinazionale di
interposizione delle Nazioni Unite, posizionata nel Libano del Sud, il
cui mandato consiste nel garantire il rispetto della risoluzione 1701
dell’11 agosto 2006 del Consiglio di Sicurezza dell’Onu.
La risoluzione prevede il monitoraggio della cessazione delle ostilità
tra Israele e Libano, l’assistenza al governo libanese nell’esercizio
della propria sovranità sul territorio e nel garantire la sicurezza dei
propri confini, in particolare dei valichi di frontiera con lo Stato di
Israele. La missione Unifil ha anche lo scopo di assistere la
popolazione civile e sostenere le forze armate libanesi nelle operazioni
di sicurezza e stabilizzazione dell’area per prevenire un ritorno delle
ostilità e creare le condizioni per una pace duratura.
Il comando dell’operazione, denominata “Leonte”, sarà affidato al
generale Andrea Di Stasio, comandante della Brigata SASSARI che per sei
mesi guiderà un contingente di circa 3.800 caschi blu di 16 nazionalità
(Italia compresa) che sarà schierato nella regione ovest del “Paese dei
cedri”.
Del contingente fanno parte 1.000 militari italiani, tra i quali 450 “sassarini”,
che opereranno insieme ai peacekeepers di Armenia, Bielorussia, Brunei
Darussalam, Corea del Sud, Ghana, Irlanda, Kazakistan, Macedonia del
Nord, Malesia, Malta, Polonia, Serbia, Slovenia, Tanzania e Ungheria. Il
contingente italiano sarà costituito da personale del Comando Brigata e
del 3° reggimento bersaglieri di Teulada, da assetti del 5° reggimento
genio guastatori di Macomer e da altre unità specialistiche
dell'Esercito.
Per la Brigata SASSARI si tratta della seconda missione in Libano dopo
il mandato semestrale del 2016, dove i “dimonios” hanno maturato un
bagaglio professionale di indiscusso valore, ma soprattutto
un’approfondita conoscenza della cultura e delle tradizioni locali. A
premessa dell’impiego all’estero, tutto il personale in partenza è stato
sottoposto precauzionalmente a una serie di misure di sorveglianza
sanitaria per prevenire possibili rischi di contagio da Coronavirus. I
militari hanno osservato un periodo di isolamento e di osservazione di
14 giorni in idonee strutture alloggiative dell’isola dove sono stati
sottoposti a tamponi e visite diagnostiche.
Il dispiegamento della Brigata SASSARI è iniziato nei giorni scorsi con
la partenza di una prima aliquota di militari decollati dall’aeroporto
di Cagliari-Elmas a bordo di un velivolo dell’Aeronautica Militare e si
completerà entro la prima decade di agosto.
FONTE: COMANDO
BRIGATA SASSARI – SEZIONE PUBBLICA INFORMAZIONE
UNIFIL: LE MISSIONI FINO
A LEONTE XXVII
UNIFIL 2014-2016
notizie fino a partenza brigata
sassari
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