SILVIA AMADORI
MASSIMILIANO CARBONI
ROSSELLA LAQUALE
ELISABETTA LOI
NICOLO' MANCA
LUIGI MOI
VALENTINA MURA
DEBORA MUSU
EBE PIERINI
ALBERTO PINNA
MARIO PINNA
OLIVIERO PLUVIANO
MAURIZIO SULIG
PAOLO VACCA
AGOSTO 2013 - L'articolo scritto dal giornalista italiano Oliviero Pluviano per "Carta Capital", una delle principali riviste di attualità del Brasile. Pluviano, per 23 anni corrispondente dell'ANSA dal Sud America, parla del cane di Fonni, del suo impiego come cane da guerra, prima in Libia e poi durante la Grande Guerra con la Brigata SASSARI, e dell'inno "Dimonios".
Ecco la traduzione dal portoghese:
L’altra notte e’ morta in circostanze tragiche la mia cagnetta
border collie. Si chiamava Kikì e aveva 13 anni. Io le volevo molto
bene. Così, in ricordo di lei, voglio dedicare questo Som da Imagem
a tutti i cani del mondo che ci aiutano a vivere nelle sventure e
nelle felicità. Voglio parlarvi di una razza speciale, poco
conosciuta anche dagli addetti ai lavori, sebbene sia uno dei ceppi
canini più antichi del mondo, risalente a quasi 3000 anni fa. Si
chiama “cane fonnesu” perché è originario di Fonni, un paese
dell’interno della Sardegna, con la Sicilia la più grande isola
italiana. E’ un animale rustico, grande, di pelo lungo o anche più
corto e arruffato. Ma la sua caratteristica principale è il
carattere nobile, dignitoso ed estremamente territoriale, forgiato
dalle avversità a cui è stato sottoposto nei secoli dai padroni,
pastori di pecore, e dai banditi che infestavano le montagne sarde.
Adesso è adorato da tutti gli allevatori della Sardegna che l'hanno
trasformato in un mito isolano di cui vanno fieri. Ha uno sguardo
intenso, con gli occhi ravvicinati come quelli di una scimmia,
un’intelligenza eccezionale e una longevità di più di 20 anni. Adora
il suo padrone, ma è estremamente aggressivo con gli estranei: è
forse il migliore cane da guardia del pianeta. Ma in passato è stato
anche cane da guerra. Circa 300 cani “fonnesu” sono stati arruolati
nell’Esercito italiano nel 1912 e portati in Líbia a contrastare gli
attacchi dei guerriglieri Senussi. Famose sono le gesta di un cane
di questa razza chiamato Astula, che in lingua sarda significa
freccia. I pastori sardi addestravano i cuccioli ad inferocirsi
contro gli intrusi tenendoli legati in piccoli buchi nel terreno
coperti di frasche, senza contatti umani che non fossero quelli col
padrone. Gli davano da mangiare solo latte di pecora per creare uno
stretto legame con la pecora-madre e col gregge da difendere fino
alla morte. L’addestramento proseguiva con l’aizzare il cane contro
un fantoccio dalle sembianze di uomo che portava legato al collo uno
stomaco di pecora pieno di sangue. Furono anche impiegati dalla
Brigata SASSARI nella prima guerra mondiale, ma nessun “cane
fonnesu” ritornò a casa vivo da queste avventure belliche. E’
incredibile il fatto che ogni cane di questa specie, per avvertire
il suo padrone che qualcuno indesiderato si sta avvicinando di
notte, non abbaia, mettendo sul chi va là anche il nemico, ma lo
sveglia toccandolo in silenzio con la zampa. La Brigata SASSARI,
formata solo da soldati sardi, e’ un reparto glorioso, fra i piu’
decorati dell’esercito italiano, anche se è stato formato solo nel
1915. E incredibilmente il suo inno, composto solo 18 anni fa dal
colonnello Luciano Sechi, è diventato oggi uno dei canti più
venerati di tutta la storia militare italiana. Ascoltate “Dimonios”
(diavoli) su YouTube nell’incomprensibile língua sarda, cantato dai
soldati durante una parata o intonato da “tenores”, la corale típica
della Sardegna pastorale. (La foto e’ dedicata a un meraviglioso
cucciolo di pastore maremmano: era solo, nelle campagne di Sassari,
con le gambe posteriori fuori uso dopo essere stato investito da una
macchina). OLIVIERO PLUVIANO
L'AUTORE, OLIVIERO PLUVIANO, E LA COPERTINA DI CARTACAPITAL
OLIVIERO PLUVIANO
©
2013 - CON LA BRIGATA SASSARI - TUTTI I DIRITTI RISERVATI - ALL RIGHTS
RESERVED
AUT. TRIB. CAGLIARI N. 9/13 DEL 9 LUGLIO 2013 - DIRETTORE RESPONSABILE PAOLO
VACCA